La Rivista intende contribuire a raccogliere idee, a promuovere riflessioni, a sviluppare confronti intorno al tema di fondo della condizione umana contemporanea: non è accettabile, perché non vero e perché non giusto, che questo sia il migliore dei mondi possibili, che quella attuale sia l’unica Storia possibile, che il pensiero abbia raggiunto il suo limite.
I Mondi sono Infiniti.
E Infinita può essere la ricerca di pensieri di Libertà.
In questo, Giordano Bruno sarà più che una semplice “citazione”.
Il nostro “campo di lavoro e di ricerca” sarà dato quindi dall’inseguire le tracce, dal provare a ravvivarle, dal metterle in connessione e ad aprirle alla relazione con altre, di tutte quelle esperienze che in tutti i campi possibili non accettano il Dominio dello stato di cose presenti come Oggettivo, Immodificabile, Dato, Unico. E che quindi cercano, nell’economia come nel sociale, nella ricerca scientifica come nel modo di vivere le fedi, nelle culture come nelle manifestazioni artistiche, di muoversi sulla soglia, sul limite, sul limen, nei territori più avanzati dove si cerca di costruire il futuro e per evitare che sorgano nuovi confini, per provare a mettere in discussione quelli esistenti. E dunque anche sul limes.
Una posizione sicuramente scomoda per i sentieri che intende battere, allargare o creare.
Ma una posizione che intende anche essere la più feconda: pienamente dentro la modernità ma senza rinunciare ad un punto di vista critico.
La sfida poi è di provare a fare questo a partire da un punto del Paese, il Mezzogiorno, per provare a rileggere da qui dinamiche, processi, tendenze.
Uno sforzo del genere ci colloca immediatamente sul piano della cultura politica: la nostra in questo senso sarà una Rivista ‘schierata’, non ne farà mistero, anzi, diventerà questo un terreno di impegno.
Il nostro “campo” è quello riformatore, progressista, di sinistra.
Non avremo partiti di riferimento. Anzi, si avverte acutamente l’esigenza di cercare risposte di fondo per una crisi della Politica che ha caratteri strutturali.
Proveremo a lavorare in primo luogo sulle idee che possono alimentare azioni rinnovate in direzione della giustizia sociale, dell’uguaglianza, della libertà: essendo, al tempo stesso, ben consapevoli di quanto, in un mondo così radicalmente cambiato, occorra un grande lavoro di interpretazione e di decodifica e, quindi, di costruzione di nuovi alfabeti per dare nuovo senso a valori e a idealità di cui si avverte il bisogno proprio per rispondere alle sfide del futuro.
E, allora, ancor di più, Infinitimondi sarà uno strumento aperto, apertissimo di ricerca e di confronto e, in questo senso, solleciterà e accoglierà i contributi più diversi.
Presidente: Prof. Giovanni Cerchia
Segretario: Prof. Luciano Volpe