E’ venuta a mancare Gioia Rispoli. Se ne andata sotto il peso di una sofferenza che, negli ultimi anni, l’aveva colpita nel suo patrimonio più prezioso, la memoria. Docente universitaria e Assessore nella Giunta Iervolino. Una bella persona, colta e di raffinata intelligenza. Una intellettuale nel senso più vero del termine.
Docente di Filologia greca e latina alla Federico II, la Professoressa Rispoli nel suo campo è stata una vera scienziata, condividendo con autorevolezza, la ricchezza del proprio patrimonio culturale in molti atenei Europei e non solo, avendo girato mezzo mondo dalla Sorbona all’ Università del Texas.
Donna semplice e generosa aveva nelle sue relazioni un approccio elegante e accogliente. Da donna colta e sensibile trovava naturale e congeniale la sua scelta di militanza a sinistra, vivendola con passione, qualche volta con ansia, preoccupata di essere percepita come teorica. Lei invece era sempre impegnata a cercare la concretezza, consapevole che i ceti più deboli della società hanno bisogno di scelte rapide e concrete. Fare cose utili, farle presto e farle bene, era questo il suo mantra.


Il Sindaco Iervolino nel suo secondo mandato la volle come Assessore alla scuola, ruolo che svolse con entusiasmo sentendo la responsabilità di servire la città con impegno e competenza.
Rosetta Iervolino si fidava molto di lei. Ammirava il suo stile, ascoltava i suoi suggerimenti e apprezzava il suo operato. Sempre presente e partecipe nei momenti difficili. Con un desiderio smisurato di sostenerla sempre e comunque.

Nelle riunioni di Giunta la Iervolino aveva sempre al suo fianco Santangelo da un lato e Rispoli dall’altro, non era una scelta casuale, ma un segnale forte che Rosetta si compiaceva di dare e che i colleghi di Giunta accettavano rispettosi del profilo umano e culturale di queste due personalità.
Con Gioia Rispoli se ne va un pezzo di storia e di cultura di questa città. Ci restano i suoi libri e tutto quanto ha seminato nel corso di una vita dedicata all’insegnamento e alla passione politica. Ci mancherà molto.
Vittorio Ciccarelli

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