Il pesatore di anime
Olivier Norek
Noir
Rizzoli Milano
2023 (Orig. Dans les brumes de capelans, 2022)
Pag. 395 euro 18

Isola di Saint-Pierre, Atlantico occidentale. 2021. Il 46enne poliziotto Victor Coste, figlio unico dagli occhi azzurri, lavora su un’isoletta francese a quattromila chilometri dall’Europa, nell’arcipelago a sud della Groenlandia, a est del Québec; 25 km² abitati da cinquemila sapiens; ecosistema ricco di fenomeni estremi, dalla neve per otto mesi alla sopraffusione o alla ciclica nebbia fittissima. L’attività di copertura è fare il capo della polizia di frontiera: risulta scorbutico, asociale e solitario per tutti i residenti locali, anche per i subalterni o i gendarmi. La missione reale è valutare i criminali che gli mandano, ovvero verificare se hanno informazioni tali da meritare la protezione come “pentiti”: sei anni prima era uno stimato dirigente (275 inchieste per omicidio sulle spalle) di una propria squadra di polizia (la sua famiglia), ma non l’aveva protetta tutta, si era considerato fallito e si era dimesso. Fleur Saint-Croix, una magistrata di cui si fida, gli aveva proposto quel ripiego, delicato e appartato. Gli sono già capitati tredici soggetti, ha dovuto verificare se potessero dare informazioni in cambio di una nuova vita (identità e indirizzo segreti) all’interno del programma di protezione dei testimoni. Lo ha fatto benissimo senza più dare notizie di sé a Parigi. Ora gli propongono un caso diverso, è stata appena ritrovata una persona scomparsa un decennio prima, l’allora 14enne Anna Bailly, dal viso molto strano, prima di molte ragazze rapite, la nona era morta quando sono arrivati nel luogo di reclusione, il mostro scappato. A casa di Anna trovarono il fratellino spostato sul letto dei genitori, un catenaccio fissato all’esterno, un diario sul padre incestuoso. Vorrebbero evitare che venga rintracciata (sentono anche lo psicocriminologo Melchior) e capire se ha elementi sul caso seriale, che aveva mandato via di testa e di cuore il capitano Russo (ora comandante a riposo), una vicenda davvero ingarbugliata e mortifera.
Splendido anche il nuovo romanzo (giallo o noir che dir si voglia) di Olivier Norek (Tolosa, 1975), nipote di un sottufficiale della Legione Straniera, già operatore umanitario in Guyana ed ex Yugoslavia, poi poliziotto per 18 anni dalla strada fino al grado capitano nel noto distretto Seine-Saint-Denis (il famigerato dipartimento 93 in cui lavorava Coste prima di sbroccare), infine dal 2013 competente scrittore polar. Dopo l’interessante e apprezzata Trilogia 93 (appunto sulla Banlieue) e il precedente capolavoro Superficie, pure qui quasi tutto è azzeccato e maturo, ben congegnato e scritto, piacevolmente e curiosamente da godere. Anche se alcuni aspetti della trama si intuiscono fin dalle prime pagine, l’evoluzione letteraria è avvincente, multipli gli intrecci, ottima la struttura (rileggete i titoletti di parti e paragrafi), curati i pensierosi dialoghi, affascinante l’ambientazione geografica e sociale. Ancora una volta l’ecosistema è piccino e gli elementi naturali risultano sovrastanti. Questa volta però l’isola esiste nella realtà (non ci si isola metaforicamente in montagna) e permea di sé ogni personaggio che vi vive o arriva, seicentotrenta naufragi in due secoli. Per quattro mesi l’anno ci si può arrivare con un volo diretto dalla Francia, basta la carta d’identità. La narrazione è in terza varia, pur spesso concentrata sul protagonista, disincantato e solitario abitante di un’isola nell’isola, affezionato solo al vecchio vicino esperto di Proust, Chandler e polizieschi e alla sua nipotina lesbica Esther. La residenza sorvegliata, in cui ospita i potenziali “pentiti” per ascoltarne le confessioni (nascondigli, contatti, colpi previsti, prove) e così pesarne le anime (da cui il titolo italiano), è una fortezza inespugnabile sulla cima boscata di una scogliera deserta (da cui la copertina). Coste trascorre lì anche le rare vacanze, legge molto, solo. L’arrivo di Anna sconvolge tutto, in contemporanea con le periodiche mistiche nebbie dei capelani (da cui il titolo francese). Interessanti pure tutti gli avviluppi umani paralleli, dall’ultimo “pentito” ospitato prima di Anna esperto di hard-disk e criptotelefonini (si rivelerà utile) al buon acuto Russo e alla squadra che continua a lavorare nella capitale, dall’arrogante predatore figlio dei ricchi armatori dell’isola alla magistrata in permanente videoconferenza, comprese le personalità poliziesche e criminali. Ovviamente ben descritte le peculiari pratiche investigative. Vodka veleno preferito di Coste, che si aggiorna culturalmente grazie ai gusti musicali di Anna. Significativo leggere bene in fondo ringraziati e ringraziate, oltre ai tanti romanzi che hanno accompagnato la scrittura (“Daniel Pennac in generale”).


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La Terra è rotonda. E ha sopra un sacco di cose: storie di geografia e informazioni per capire oceani, mappe, stagioni e il mondo intero

AAVV (a cura di Nicola Sofri)

Geografia

Iperborea Milano

2023

Pag. 272 euro 19

Terra. Ora. La geografia è cosa da scienziati ma anche da letterati, da risolutori di problemi ma anche da romantici, da tecnica e da poesia. Ed è preferibile abbinarla sempre alla fisica e alla biologia, almeno per i sapiens residenti sul nostro vitale minuscolo pianeta. Non esiste una definizione unica, scientifica e condivisa su dove finisca la nostra Terra e inizi lo Spazio. Alcuni suggeriscono di considerare il punto dove la gravità non ha più influenza apprezzabile e bisognerebbe allora allontanarsi di 21 milioni di chilometri, circa a metà strada con Venere (a seconda del periodo e dell’orbita, naturalmente). Per altri lo Spazio finisce dove termina l’atmosfera terrestre (che fra l’altro protegge da una serie di radiazioni solari “mortali” per tante specie viventi); pur se si spinge ancora all’esterno per centinaia di chilometri di altitudine, a circa cento la sua influenza diventa trascurabile. Lo scudo atmosferico è costituito da cinque strati, la troposfera è il più basso, arriva tra i 9 e i 17 chilometri dal suolo. Comunque, non scordiamo che delle decine di miliardi di sapiens che hanno vissuto sul pianeta dai primi di origine africana, nemmeno 600 individui in tutto hanno superato gli strati più bassi e solo 24 hanno lasciato l’orbita terrestre per raggiungere quella del nostro unico amato satellite, la Luna. Tutti gli altri siamo restati sotto. E oggi nello spazio terrestre sono in corso cambiamenti climatici globali causati da attività moderne e contemporanee della nostra specie, con effetti su tutti gli ecosistemi e su tutte le altre specie conviventi. Pochissimi li hanno negati, pochi altri negano che abbiano prevalente origine antropica, entrambi i gruppi sono i “terrapiattisti” nostri coevi, hanno interessi in campo oppure diffidano per principio, preferendo non studiare e non capire. Invece, la Terra è rotonda ed è utile documentarsi.

L’ottima casa editrice Iperborea pubblica la collana “Cose spiegate bene”, realizzata da redattori e redattrici del quotidiano online Il Post, promosso e diretto dall’aprile 2010 da Luca Sofri (che qui firma l’editoriale iniziale), una sorta di rivista di carta, ogni numero dedicato a un argomento, questo volume alla geografia e alla geopolitica del pianeta (a cura di Nicola Sofri). Si tratta di 27 schede predisposte da otto autrici e autori (riconoscibili attraverso un simbolo grafico), la prima opportunamente dedicata a rispiegare daccapo il riscaldamento globale, l’emergenza di maggiore attualità. Poi, Spazio, cartografia, longitudine, cicli, fenomeni estremi e via curiosando e informando; spesso con belle mappe e colorate illustrazioni (di Jacopo Rosati); a intercalare i quattro contributi “esterni” di Francesca Mannocchi (Campopròfughi), Elena Dell’Agnese (Geo-grafie), Stefano Boeri (I colori del mondo), Marta Ciccolari Micaldi (In America, con una pistola). Qualche spunto: dal 1880 la temperatura media globale è aumentata di circa 1,2 gradi centigradi; nei Paesi Bassi il 26% del territorio è sotto il livello del mare (da decenni in fase di lento progressivo innalzamento, come ovunque); circa il 90% della popolazione mondiale vive nell’emisfero boreale, a nord dell’Equatore; vi sono solo 9 stati le cui bandiere non contengono né il blu né il rosso; vi sono solo 19 stati non attraversati da fiumi (ma alcuni sono minuscoli, altri isole); in 54 stati le auto si guidano tenendo la sinistra; circa 28 città cinesi hanno più di 4 milioni di abitanti; in Italia 15 città sono così collocate da nord a sud (lo sapevate di tutte?): Trieste, Venezia, Torino, Bologna, Genova, Ancona, Livorno, Pescara, Roma, Bari, Napoli, Sassari, Lecce, Cosenza, Cagliari. La Terra esiste da 4,5 miliardi di anni e continuerà a esistere anche se farà più caldo e indipendentemente dagli esseri umani: riducendo le emissioni potremo evitare le conseguenze più catastrofiche del riscaldamento globale, tutelare altre specie vegetali e animali che popolano il biodiverso pianeta e, soprattutto, proteggere l’intera stessa specie che ha scaldato e inquinato: la nostra.

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