di Luigi Agostini.
Da Wuhan a Detroit
Riuscirà il Coronavirus a far saltare -partendo dalla Sanità- il welfare Contrattuale, che negli Stati Uniti ha trovato la sua più piena realizzazione?
Come si sa,in anni lontani, con i protocolli di Detroit, nella industria dell’auto, si fissa una linea che poi diventerà generale per tutto il mondo del lavoro americano: una parte dei benefici salariali viene trasformata in benefits previdenziali e sanitari.
Nascono i Fondi Previdenziali e Sanitari di Azienda. Pietra angolare del welfare Americano.
La via imboccata dal sindacalismo americano ha conseguenze politiche formidabili: ha portato il sindacalismo americano ad assumere tendenzialmente una logica corporativa: tutti i tentativi, ultimo quello di Obama, di riforma sanitaria di carattere universalistico, hanno visto il sindacato americano contro.
A difesa dei propri Fondi, insieme alle grandi lobbjes conservatrici.
Il sostegno del sindacalismo americano agli stessi Democratici si ferma al momento prima dei tentativi di impiantare un sistema sanitario universalistico.
La strategia padronale del Welfare Contrattuale ha fatto prigioniero il sindacalismo americano, trasformando quello che dovrebbe essere il suo antagonista, nel principale difensore della diseguaglianza sul tema dirimente: quello della Malattia/Salute.
Riuscirà’ l ‘attuale Pandemia a liberare il lavoratore americano dai Protocolli di Detroit?
Riuscirà’ la sua diffusione a sgretolare la muraglia che ha reso il lavoratore americano prigioniero di Big Fharma?
Muraglia alla cui costruzione Big Fharma – a detta di Krugman– ha investito risorse superiori al costo della guerra del Vietnam.
Muraglia contro cui il povero Bernie Sanders non può avere forze sufficienti al suo sgretolamento.
La pandemia metterà a dura prova comunque la resistenza della muraglia. La talpa scava.

Da Wuhan a Milano
lo Stiletto della Misericordia. Corre notizia che in molti luoghi di lavoro, i lavoratori si rifiutano di partecipare al lavoro.
Sembra un volersi sottrarre al contributo di solidarietà che tutto il paese è chiamato a produrre in questo frangente così difficile.
In realtà la ragione è molto più elementare: date le condizioni di lavoro particolarmente problematiche, il rischio non è solo quello di ammalarsi, ma di finire in reparti improvvisati o addirittura inesistenti, data la saturazione dei posti letto.
I tagli e la privatizzazione della Sanità pubblica-i due processi sono andati a braccetto in questi anni-complici quasi tutti i soggetti per la loro quota (amministratori, imprese, sindacati, governi) hanno ridotto enormemente la capacità protettiva della Sanità pubblica.

Serpeggia la paura dello Stiletto della Misericordia: lo strumento che, dopo la battaglia, la mano pietosa del cappellano, impugnava per porre fine ai dolori senza speranza dei feriti.
Altro che fondi sanitari integrativi di categoria e di azienda.
Per di più Esentasse. Estesi persino ai propri cari, persino in enti pubblici, persino in Regioni in cui la Sanità pubblica come il Lazio era stata necessariamente commissariata.
Il Coronavirus parla anche di noi. Dei nostri limiti ed errori.
Scudi di latta di fronte alle pandemie di nuovo tipo.
Di Vittorio consigliava di partire sempre dall’analisi dei propri errori.
Il dopo Coronavirus comincia da adesso.
Il silenzio del sindacato sui suoi errori di valutazione rimbomba in questa ora tragica.
Modesta Proposta.
Oggi sia Landini che Monti, il meglio dei rispettivi mondi, avanzano proposte interessanti, pressati dalla Grande Pandemia e dagli enormi problemi che tale Pandemia mette davanti a tutti.
Sia riguardo alla Salute Pubblica che al Modello di Sviluppo del Paese.
Partire dal dramma della Pandemia significa mettere mano alla riorganizzazione del sistema sanitario; dotare cioè la Organizzazione sanitaria che ha il suo Centro nel ministero della salute della Potenza Tecnologica, della Potenza di Calcolo che sola permette oggi la Previsione e la Programmazione di autentiche politiche della Salute.
La Cina insegna.
Solo una formidabile tecnologia – la tecnologia del supercomputer – permette una tale azione di Prevenzione e di Programmazione.
Monti parla d’una imponente massa di risorse da destinare alla Sanità ,di Bond di salute pubblica: un Fondo nazionale, a rendimento garantito.
La proposta sta alla altezza del problema.
La mia Proposta, ma qui deve confluire il Sindacato, a partire dalla Cgil: i fondi sanitari e previdenziali integrativi, costituiti in questi anni, partecipino alla costituzione del Fondo nazionale, alle condizioni definite.
Il Fondo deve avere come obiettivo prioritario quello di dotare la nostra Organizzazione Sanitaria della Potenza tecnologica in grado di fronteggiare i pericoli che la nuova era della globalizzazione ormai serialmente produce.
Un nuovo Scudo della Salute. Pubblico.

Luigi Agostini . Storico Dirigente sindacale della CGIL

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1 commento

  1. Analisi seria e proposta di lavoro condivisibile….c è un piccolo particolare…la classe dirigente e quella politica hanno massacrato la sanità pubblica negli ultimi anni facendo assumere ai cittadini un atteggiamento culturale,questo si dannoso,negativo nei confronti della gestione pubblica in generale ed in particolare nei confronti della sanità….per risalire la china ci sarà bisogno di una mezza rivoluzione…con un popolo che sorride a destra sarà difficile….

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