di Gianfranco Nappi

Devo dire che la lettura dei dati anticipati del nuovo Rapporto Svimez presentati ieri dal Direttore Luca Bianchi e dal Presidente Adriano Giannola possono impressionare solo chi non vive a diretto contatto con la realtà e, quindi, non ne percepisce i percorsi di speranza ma anche quelli, e sono molti, di sofferenza, di difficoltà, di disillusione: e comunque sono un pugno nello stomaco.

Gli effetti del Covid e quelli combinati con inflazione e ripescussioni della guerra in Ucraina, stanno facendo emergere tutta la fragilità della ripresa nel Mezzogiorno, tutta la esposizione del suo tessuto produttivo ed un divario che, non colpito nelle sue ragioni di fondo, si ripresenta addirittura accresciuto.

Del resto Adriano Giannola, economista e intellettuale coerente, non è da ora che lancia, supportato da dovizia di analisi, allarmi per lo più inascoltati.

Trovate qui il quadro presentato : http://lnx.svimez.info/svimez/presentazione-anticipazioni-rapporto-2022/

Voglio sottolineare, tra i tanti, due dati in particolare.

Il primo. La ulteriore precarizzazione dei rapporti di lavoro. Si guardi questa tabella :

La percentuale di part-time involontario è del 50% superiore al Sud rispetto al Nord mentre le percentuali di Dipendenti a termine,Occupati a termine da più di cinque ani, Dipendenti con bassa paga rappresenta al Sud quasi il doppio di quelli al Nord nella composizione della forza lavoro occupata.

Si ha piena cosapevolezza di cosa questo rappresenti nel corpo vivo della società meridionale? Sono chiamati in questione decenni di politiche economiche sbagliate e di inesistenti politiche industriali ( l’idea che il Sud possa essere solo sole,pizza e mandolino questo produce) : nulla è più sbagliato dell’idea che un sistema economico non debba contenere al suo interno una forte componente industriale innovativa ed avanzata, ad alto contenuto tecnologico e in assoluto equilibrio con l’ambiente. Del resto, se non cambia in questa dirzione la struttura economico-produttiva, come pensi di fermare l’emorragia di cervelli qualificati che qui non trova lavoro?

Vengono in questione oltre venti anni di riforma federalista delle Regioni. Viene in questione la stessa politica della ricerca e dell’alta formazione universitaria nel Mezzogiorno: sempre più dipendente dagli interessi delle grandi imprese globali che non depositano niente sul territorio.

Precarietà e sottosalario. E sempre più lavori servili. A cui peraltro non si vuole neanche riconoscere la dignità che meritano: lo si chieda a Beauty che lavora (?) a Soverato.

Riuscirà tutto questo a perforare la discussione della campagna elettorale?

Il secondo tema è quello della scuola.

Come chi ci segue sa, abbiamo deciso nei mesi scorsi di dedicare al tema del diritto allo studio, alla lotta contro l’evasione dall’obbligo e la dispersione scolastica, alla lotta per il diritto alla mensa, al tempo pieno a Napoli e in Campania un impegno straordinario nella prossima fase : i dati su questo terreno sono veri e propri indicatori di civiltà, sono misuratori del grado di coesione di una società e di sua capacità di guardare al futuro. E sono indicatori precisi della bontà (?) delel politiche pubbliche, nazionali, regionali e locali. E dunque, Infinitimondi con Forum per Napoli riprenderà questo discorso su un terreno su cui non mancano esperienze significative, elaborazioni avanzate, disponibilità diffuse ma che non sono riuscite a diventare però politica concreta che inforam di se’ il grosso delle scelte pubbliche.

E qui atterrano i dati del Rapporto SVIMEZ 2022: non abbisognano di commenti.

Scorreteli.

Parlano di un futuro negato per parte significativa delel giovani generazioni del Mezzogiorno. E di Napoli e della Campania non meno che di altre realtà del Sud.

Possiamo dire che siamo di fronte ad una emergenza nazionale che sollecita svolte radicali nelle politiche scolatiche del nostro paese e in quelle degli enti locali e della Regione?

Campania ultima in Italia per mense a Scuola: l’86,84% degli alunni con ce l’ha!

Campania terzultima per alunni di Scuola primaria senza palestra : il 73,33%

Campania penultima per il numero di alunni senza palestra nella Scuola di II grado : il 65,52%

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Campania quartultima in Italia per il numero di alunni con il tempo pieno nella Primaria: il 18,90%

Secondo la Svimez, per le ore di lezione in meno accumulate al Sud rispetto al Centro-Nord è come se qui da noi, Campania compresa, a fine ciclo scolastico i nostri ragazzi avessero fatto un anno in meno di scuola.

E aggiungiamoci che siamo penultimi in Italia per il tasso di Abbandono scolastico ( 17,3 ), solo la Sicilia fa peggio di noi con il 19,4 % ( https://www.ilsole24ore.com/art/scuola-l-abbandono-scende-13percento-ma-l-italia-e-lontana-piu-alti-standard-europei-AE58Zbk.

Su tutti questi punti, a cominciare dagli spazi e dalle attrezzature per le Scuole, interviene anche il PNRR. Ma secondo quale logica? Con Bandi competitivi il grosso delle risorse non sarà utilizzato per colmare i divari ma semplicemente andrà a rafforzare le aree già forti migliorando la loro dotazione: che lungimiranza!

E abbiamo detto tutto.

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1 commento

  1. Bene, qui vorrei aggiungere ciò che è stato “urlato” qualche giorno fa a Ponticelli in un’iniziativa per la legalità ” Basta con le marce, abbiamo bisogno di cose concrete”…in verità non ricordo in quale manifestazione ( riportata dal TG 3Regione) è stato ben sottolineato, ma io ” ho urlato” a me stessa: finalmente!

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