E’ indubbio che l’esperienza Covid 19 di questi mesi ha spinto le professioni e ognuno di noi verso un forte utilizzo delle potenzialità della tecnologica informatica e delle reti internet, che fino a qualche mese fa erano considerati strumenti innovativi e stimolanti destinati ad un pubblico “tecnologicamente avanzato”, ad una sorta di “Élite societaria formata da pochi competenti”.
In questi giorni invece e anche dopo l’emergenza virus le tecnologie informatiche e le reti internet rappresenteranno per un lungo periodo l’unico strumento a disposizione dei professionisti e di noi utenti.
L’emergenza Covid ha colto tutti impreparati compresi i docenti, gli alunni e le istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado, l’Università e la Formazione Professionale – sebbene con priorità ed esigenze diverse. I docenti sono stati costretti a trovare soluzioni immediate per garantire la didattica a distanza reinventando le lezioni, mettendo in discussione i metodi di didattica tradizionale sperimentati da anni ed adeguandoli alle nuove esigenze informatiche. Gli alunni (e chi per loro) hanno dovuto testare la propria infrastruttura di rete. Condividere il Pc e la stampante di casa facendo dei turni tra lo smartworking di papà e mamma e le lezioni del fratellino. Per non parlare poi del blocco delle reti internet “affollate” dai dati della rete di casa, richieste dai cellulari collegati ad internet, smart tv collegati ad infinite serie Tv, giochi on line, ecc.

Le istituzioni scolastiche che fino a qualche mese prima ritenevano impossibile una didattica esclusivamente on line, hanno dovuto prontamente estendere a tutto il corpo docente gli accessi elettronici alle piattaforme di e-learning.
E se le varie piattaforme di E-learning (Google, Suite, Classroom, Meet e Microsoft Teams) erano spazi virtuali nei quali sperimentare l’aggiornamento professionale solo per quei docenti più telematicamente ardimentosi e desiderosi di innovare, oggi queste piattaforme sono diventate obbligatorie per tutti e di uso comune negli ambienti formativi anche per i più negletti e tradizionalisti rispetto all’uso delle nuove tecNologie.
Il ricorso alla FAD (Formazione a Distanza) di prima generazione risale alla metà dell’ottocento con la didattica per corrispondenza, per poi passare alla seconda generazione che si avvale dal XX° secolo della nuova tecnologia di radio e televisione; si giunge alla terza generazione Fad quella dell’utilizzo dei Pc e delle Reti. In Regione Campania il D.D. n. 81 del 26/03/2012 approva la procedura di accreditamento per l’erogazione della FAD per le agenzia formative poco dopo bloccata per svariati motivi. Oggi a seguito dell’emergenza Covid 19 con D.D. 229 del 23/02/2020, tutti i corsi avviati prima del 10 Marzo 2020 possono essere transitati ed erogati in FAD con non pochi problemi.
I corsi saranno organizzati in Fad con modalità “asincrona” fruibile tramite piattaforma di E-Learning tecnicamente idonea al tracciamento di tutte le attività didattiche che l’alunno potrà svolgere secondo le proprie abitudini e disponibilità orarie, e in modalità “sincrona” ovvero con ore di lezione da realizzare in streaming, che sostituiranno di fatto le ore di aula previste dal corso con video-lezioni cui parteciperanno tutti i corsisti contemporaneamente. Ad oggi non sono state definite le modalità per erogare le ore da svolgere in forma di stage/tirocinio presso le strutture convenzionate.


Ma quali sono i vantaggi della formazione in e-learning:
• Per gli enti scolastici sono: il contenimento dei costi legati alla gestione delle aule destinate alla formazione (fitto, elettricità, pulizia, riscaldamento, autorizzazioni asl, normativa sicurezza ecc.), incremento del numero di allievi per ciascun corso avendo superato le limitazione dell’aula fisica, incremento delle iscrizioni su tutto il territorio nazionale avendo superato il vincolo geografico.
• Per gli allievi, sono: maggiore autonomia nella scelta del luogo e dei tempi della formazione, crescita delle possibilità di successo dell’apprendimento attraverso materiale didattico interattivo in quanto gli stessi (multimedialità, simulazione di casi, …) si integrano fra loro con adeguati materiali di approfondimento e rinvii a fonti esterne (bibliografiche e del web), possibilità di verifiche periodiche automatiche, interazioni con il docente e gli altri allievi.
• Per i formatori: puntuale monitoraggio delle attività dei discenti anche su grandi classi, disponibilità di reportistica esaustiva e aggiornata sulle performance dei discenti, attività di valutazione declinata con gli obiettivi dei singoli moduli o unità didattiche e con gli obiettivi formativi complessivi e professionalizzanti del percorso, prevedendo anche la valutazione delle attività di lavoro di gruppo e project work.
Di contro gli svantaggi sono:
• Per gli enti scolastici: il rischio di standardizzazione della didattica e accentramento della stessa presso pochi Enti capaci di forti investimenti tecnologici, pubblicitari, e possibili duplicazioni didattiche (vedi il fenomeno dell’Università on line che gestisce circa 60mila studenti con meno di 200 docenti)
• Per gli allievi: forte responsabilizzazione nell’approccio didattico, costo delle attrezzature informatiche, e appiattimento della didattica.
• Per i formatori: riduzione occupazionale inevitabile.
Come si può facilmente capire, quindi la Fad o E-learning o DAD – o come volete chiamarla – non è semplicemente mettere on line le slide del docente. Occorre curare la progettazione formativa e la didattica in funzione dello specifico ambiente di apprendimento basato sul web, producendo una mappa del percorso a supporto del processo di apprendimento e di una necessaria meta-cognizione, nonché indicizzare i contenuti dei singoli moduli (comprese le attività di valutazione) tenendo conto di tre fattori: motivazione dell’alunno, verifica degli apprendimenti, interazione della classe con il docente e tra gli alunni (come avviene in una classe tradizionale).

A rendere ancor più scivoloso il terreno è la burocrazia complice della politica degli opportunismi che invece di innovare con regole più semplici e trasparenti, approfitta per rendere le regole del gioco più complicate e cervellotiche così da garantire la sopravvivenza dei “cortigiani” del momento. Ad oggi per esempio l’accreditamento FAD è bloccato (circa 20 Agenzie Formative accreditate Fad su 450 totali, con D.D. n. 109 del 17/07/2014) dalla Regione Campania, e le direttive trasmesse sono legate solo all’emergenza corona virus.

Sarebbe forse il caso di riaprire i termini con regole e metodologie semplici e chiare, ampliando le ore erogabili in Fad dei corsi professionali, magari realizzando una piattaforma offerta dalla Regione Campania per evitare equivoci e ridurre i costi per le Agenzie Formative.

Infine, ci chiediamo se la “formazione on line” può sembrare più più facile? Io dico che occorre riflettere sul fatto che tutto ciò che ci viene mostrato come semplice grazie alla tecnologia, in realtà è più complicato perché intangibile, amorfo e inanimato.

E’ vero che nulla sarà come prima, ma rimane il fatto che solo la semplicità, il calore della relazione umana, la forza potente motivazionale di una calorosa stretta di mano o di un abbraccio tra due persone sono insostituibili proprio come lo è la didattica dell’insegnamento tradizionale, di cui la FAD potrà e dovrà rimanere un’utile supporto.

*Istituto Ricciardi Ascco Piana di Monteverna


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1 commento

  1. credo sia importante valutare in questo momento di sosta della didattica in presenza tutte le criticità della scuola fisica che in questi venti anni ha del tutto ignorato la rivoluzione digitale senza capire come ci avrebbe potuto aiutare a rinnovare una scuola oramai antiquata che troppo spesso è scarsamente priva di attrattiva per i nostri ragazzi: credo che dovremmo tutti fare uno sforzo in questo particolare momento per ridare senso e vitalità al nostro operare quotidiano e per riconnetterci realmente ai nostri studenti in aula oltre internet…

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