
Annalisa Durante, vittima innocente di camorra, uccisa nel rione napoletano di Forcella a soli 14 anni in uno scontro armato tra clan, è ricordata ogni anno dai giovani di tutta Italia, grazie al Premio Nazionale indetto in sua memoria dall’Associazione fondata dal papà Giannino e guidata dal suo presidente Giuseppe Perna, in collaborazione con la Fondazione Polis della Regione Campania, impegnata nella tutela dei familiari delle vittime innocenti della criminalità e nel recupero e la valorizzazione dei beni confiscati.
Da poco si è conclusa la VI Edizione del Premio, intitolata “Annalisa Durante. Un mare di sentimenti” ed articolata in quattro sezioni: “New Entry”, “Fan”, “Biblioteche” e “Mare fuori, mare dentro”.

Alle prime due sezioni hanno preso parte gli studenti di scuole di ogni ordine e grado, da 9 regioni d’Italia, che hanno partecipato, rispettivamente, per la prima volta o ad almeno una precedente edizione. Alla terza sezione hanno partecipato giovani utenti ed operatori di biblioteche, in considerazione del fatto che l’associazione Annalisa Durante anima una biblioteca sociale istituita in memoria di Annalisa ed aderente al Servizio Bibliotecario Nazionale – SBN, i cui libri sono rintracciabili e consultabili attraverso le biblioteche della Rete di ogni città italiana, mentre alla quarta sezione hanno partecipato giovani detenuti nelle carceri della Campania e giovani inseriti in percorsi di messa alla prova derivanti dalla sospensione dei processi penali.
Il Premio, istituito in memoria di Annalisa Durante nel 2020, ha coinvolto fino ad oggi 15.000 giovani provenienti da ogni contesto sociale, che lo divulgano a loro volta nelle comunità di appartenenza, molte delle quali aderiscono al messaggio educativo e rigenerativo promosso dall’associazione Annalisa Durante, realizzando iniziative civiche che hanno portato anche ad intitolazioni di strade, piazze, parchi urbani, aule scolastiche e scaffali di libri in memoria della giovane vittima napoletana, come ad esempio le città di Brescia, Acquasparta (TN), Maruggio (TA) e, a breve, Crescentino (VC), così come tante altre hanno intitolato ad Annalisa dei presidi di legalità, come quello di Libera Cecina (LI) e Cassino (FR), oppure gemellaggi come hanno attivato le comunità di Pederobba (TV) e di Cento (FE) nel corso dell’ultima edizione del Premio, coinvolgendo le proprie scuole e biblioteche in azioni di promozione culturale e cittadinanza attiva in rete con l’associazione Annalisa Durante.

Decine sono state le scuole premiate quest’anno, i cui studenti si sono messi in gioco svolgendo lavori di gruppo, andando a girare video in riva al mare, veicolando messaggi attraverso bottiglie in navigazione e velieri di carta, dedicando ad Annalisa poesie in caviardage, fumetti, ebook, prose teatrali, musiche, canzoni, danze, coreografie, podcast, piccoli telegiornali e persino un abito di moda, con tanto di sfilata, dedicato alla “Bellissima” di Forcella: un’onda davvero fantastica, che ha collegato la città di Napoli a tante località e comunità, vicine e lontane, nel mare dei sentimenti che unisce, educa e rigenera. La memoria di Annalisa riesce a stimolare, infatti, una presa di coscienza collettiva e partecipata del bisogno educativo e di rigenerazione che proviene dalla storia stessa, passata e presente, di Annalisa Durante e che si trasforma in impegno al cambiamento che i giovani accolgono sentendo Annalisa come una loro compagna, che comunica sentimenti di amicizia e legalità in un mondo che sembra affidarsi sempre più a relazioni virtuali e a modelli che allontanano dall’etica collettiva e dalla responsabilità.
Tra le biblioteche premiate si sono distinte la Biblioteca di Diritto Romano dell’Università degli Studi di Napoli Federico II, la biblioteca carceraria di Santa Maria Capua Vetere e la Bibliobimbi di San Giorgio a Cremano.

Oltre un centinaio, infine, i detenuti e giovani messi alla prova, accompagnati da rappresentanti degli istituti penitenziari (Ariano Irpino, Arienzo, Airola, Secondigliano e Nisida) e dai responsabili degli Enti del Terzo Settore (Libera, cooperativa Invictus, associazione Scugnizzi ed altri) impegnati nel loro recupero e reinserimento nella società.
Le cerimonie si sono svolte davanti a personaggi autorevoli, come il Procuratore Generale della Repubblica Aldo Policastro, il presidente del Tribunale di Napoli Elisabetta Garzo, la presidente del Tribunale per i minorenni di Napoli Paola Brunese, il cardinale arcivescovo metropolita di Napoli don Mimmo Battaglia, assessori e consiglieri regionali e comunali, il Direttore Generale dell’USR Campania Ettore Acerra, il Garante dei Detenuti della Regione Campania Samuele Ciambriello.
Emozionanti le parole di Pasquale, un detenuto di Forcella recluso nel carcere di Arienzo (CE), che conosceva bene Annalisa e le ha dedicato una poesia, declamata in presenza grazie all’autorizzazione ricevuta dal magistrato di sorvegalianza ad uscire dal carcere per l’occasione. Altrattanto emozionante la messa in scena di una pièce teatrale, intitolata “Terra”, interpretata da alcuni detenuti dell’IPM di Airola (BN), con Annalisa divenuta angelo che cerca di ricostruire la sua storia, scoprendo di essere diventata messaggera di legalità e di speranza. Veri e propri artisti i detenuti della Casa Circondariale Pasquale Campanello di Ariano Irpino, cimentatisi nella realizzazione di fumetti e cartelloni di pregevole fattura, come profonde sono state le lettere scritte a Giannino Durante dai ragazzi messi alla prova del progetto “Faraglione Jamme jà”, dai bambini delle scuole primarie e dai ragazzi delle scuole secondarie di primo e secondo grado.

Significativi i premi alla memoria, conferiti rispettivamente il 19 e il 21 febbraio, al giudice del processo dell’uccisione di Annalisa Durante Giustino Gatti e al fondatore della Pizzeria dell’Impossibile Geppi Marotta: due modelli esemplari di impegno per la legalità, il primo concretizzatosi nella professione di magistrato e nell’attività di promozione culturale dell’associazione Ethos e Nomos fondata con sua moglie Marisa Lembo; il secondo, attuato insieme all’associazione Scugnizzi di Napoli, con la cura della formazione dei detenuti al mestiere di pizzaiolo e nella preparazione di circa 50 pizze giornaliere offerte a persone indigenti che non possono permettersene l’acquisto, grazie al sostegno proseguito dalla moglie di Geppi, Lelia Castellano, e da sua figlia Francesca, gestori marchio Fratelli La Bufala lasciato da Marotta in eredità.

In particolare, il Premio Legalità conferito alla memoria del giudice Giustino Gatti, è stato introdotto dal Procuratore Generale della Repubblica presso la Corte d’Appello di Napoli Aldo Policastro, il quale ne ha sottolineato la competenza, la neutralità, l’umiltà e al tempo stesso il rigore con cui ha svolto il suo compito nella magistratura, ricoprendo ruoli importanti come quello di presidente di Corte d’Assise e dell’Ufficio Gip del Tribunale di Napoli. All’intervento del Procuratore ha fatto seguito la lettera dedicatagli dal magistrato Raffaele Marino, pubblica accusa nel processo per l’uccisione di Annalisa Durante, accompagnata dall’esecuzione del brano musicale di Raffaele Viviani “Comm’’a fronna”, sussurrato magistralmente dall’artista Fiorenza Calogero. A ritirare il Premio sono intervenute la moglie Marisa e la figlia Gioia, che hanno ricordato l’impegno di Giustino anche nel sociale. Il riconoscimento, commissionato dall’associazione Annalisa Durante all’artista Adriana De Vivo, è consistito in un libro di diritto sui cui lembi delle pagine è stata impressa l’immagine del volto di Giustino Gatti ed è stato accompagnato dalla lettura della seguente motivazione: << A GIUSTINO GATTI. Vivo nel ricordo di tutti, per il lodevole impegno profuso nella promozione dei diritti e della legalità, da magistrato e fondatore dell’associazione “Ethos e Nomos” >>.
Coinvolgente anche l’azione di “poster Art per Annalisa” realizzata il 20 febbraio dall’I.C. Antonio De Curtis di Casavatore, nell’androne della biblioteca, insieme agli studenti di tutte le scuole premiate. Insomma, un Premio, quello dedicato ad Annalisa, che cresce ogni anno di più e si rivolge a giovani di vari contesti, per i cui approfondimenti si rinvia al sito www.annalisadurante.it e alle pagine youtube e facebook dell’associazione Annalisa Durante.
LETTERA DELLA SORELLA EMANUELA AD ANNALISA
A MIA SORELLA ANNALISA
Emanuela Durante, 19-02-2025
A te che sei, e che continui ad essere qui… con me.
In un mattino di inizio Primavera hai spiccato il volo.
Il tuo distacco ci ha colpito dritto al cuore…
E da quel triste momento è un continuo susseguirsi di pensieri che ci accompagnano senza tregua.
Hai lasciato un vuoto enorme, incolmabile, ma i nostri pensieri ricorrenti vanno a tutto ciò che ci hai donato…
Tutto ciò che ti ha resa così speciale nella tua breve e intensa vita.
Tutto ciò che stai continuando ad essere a distanza di 20 anni:
la bellezza, la genuinità, la voglia di cambiamento, il rispetto, la speranza, la gratitudine, il sorriso, l’amicizia, la solidarietà, la giustizia,
l’amore che dai a noi e a questa nostra città, che non ti dimentica!
Tua Emanuela
LETTERA DI RAFFAELE MARINO AL GIUDICE GIUSTINO GATTI
LETTERA A GIUSTINO
Raffaele Marino, P.M. del processo dell’uccisione di Annalisa Durante
Caro Giustino,
ti scrivo perché mi è mancato il tempo e allora spero che da lassù tu mi possa ascoltare.
Avrei voluto chiederti, come sempre quando avevo qualche difficoltà, di questi tempi di smarrimento, di ansia perché vedo messi in pericolo tutti valori in cui abbiamo creduto facendo insieme questo difficile mestiere, che ci ha unito anche quando ci siamo trovati in ruoli diversi, tu giudice ed io pubblico ministero, e proprio la nostra amicizia ci ha permesso di mantenere il rispetto dei nostri diversi ruoli.
Ma come dimenticare tutto il tempo trascorso insieme e le cose che abbiamo fatto.
Insieme eravamo all’ufficio istruzione, eravamo quelli che restavano al pomeriggio.
Insieme abbiamo studiato il nuovo codice di procedura penale e insieme siamo diventati GIP.
Insieme abbiamo commentato il nuovo codice e scritto anche tanti libri.
Insieme abbiamo viaggiato.
E anche dopo la pensione abbiamo condiviso i valori della costituzione.
Di quante cose vorrei parlarti oggi,
vorrei cercare nei tuoi occhi chiari quelle conferme che solo tu sapevi infondere con una mitezza che nascondeva una ferrea affermazione dei nostri ideali di libertà e uguaglianza.
Libertà dalle convenzioni, libertà dalle scelte più facili, quelle che ti mettono al riparo da infortuni di ogni genere che pure ci sono capitati, libertà dai capi e dai colleghi che ti vogliono costringere in un ossequio che non è mai stato nostro.
Oggi siamo qui con il papà di Annalisa, e sono fiero di aver concluso insieme a te un giusto processo e che tu, come Annalisa, possa vivere ancora una volta insieme a noi nel suo ricordo in questo luogo che ci è caro e che deve continuare a vivere non solo nella memoria della città ma nella sua realtà.
Raffaele Marino