Credo sarebbe un errore non riconoscere che l’opposizione nei confronti di un Governo che altri paesi europei corrono il rischio di avere e che noi abbiamo già…ha cominciato a compiere dei passi importanti. Da ultimo la battaglia contro l’Autonomia differenziata e la racconta delle firme che si stanno rivelando un formidabile vincolo a lavorare insieme che certo deve far ben sperare.
I 5Stelle sembrano aver compreso che l’unica è lavorare ad una alleanza con le altre forze di opposizione. AVS ha avuto un risultato molto positivo alle Europee. Il PD è sicuramente rinfrancato dalla cura di freschezza e di linearità che promana dalla Schlein. Perfino Renzi sembra nutrire dubbi sulle sue ultime scelte di isolazionismo neocentrista.
Come si fa a non valutare positivamente tutto ciò è difficile. Certo è meglio avere una opposizione che fa opposizione piuttosto che sbattersi in modo inconcludente.
Considerare tutto ciò come l’orizzonte soddisfacente è però del tutto insostenibile. E se le forze di opposizione, e di alternativa in costruzione, si crogiolassero in questa convinzione, dovrebbero poi gestire un amaro risveglio.
Dov’è infatti il problema? Dove sono le contraddizioni?
Basta sollevare anche per un solo momento lo sguardo dal dibattito stucchevole sulle geometrie variabili del Campo per vedere una distanza che non è andata diminuendo – come del resto attesta anche l’astensionismo che non ferma la sua crescita – con il paese e il mondo reale che con difficoltà entrano nel confronto della politica quando invece dovrebbero esserne il fondamento, punto di partenza e di arrivo.
Il Manifesto domenica ci offriva una riflessione di Iain Chambers di lettura della questione palestinese e soprattutto del ruolo devastante che sta avendo il governo israeliano, che è ben altra cosa dal popolo israeliano, dal diritto di tutti a vivere in sicurezza, israeliani in testa ( la trovate alla fine di questa riflessione e conferma ulteriormente del ruolo che il Manifesto ha come voce aperta critica che va sostenuta con forza ), mentre in Europa, ed in Italia, ed anche nel campo, qui ci sta bene, del centro sinistra sembra esserci sempre un riflesso condizionato, una debolezza di reazione rispetto al genocidio ( lo si può definire in modo diverso? ). E come non dire che negli ultimi venti anni almeno, sotto gli occhi che definire distratti è poco, di tutti i Governi italiani, si è distrutta giorno dopo giorno la prospettiva dei due Stati per i due Popoli con la campagna di insediamenti dei coloni?
L’Italia, l’Europa. Abbiamo votato per il Parlamento europeo non più tardi di qualche settimana fa.
Veniamo da appena qualche ora dal voto nei Land della Germania ex dell’Est. E prima c’era stata la Francia, con la questione del tutto aperta ancora. E c’è l’Italia con la destra alla guida del governo. Il vento di destra. Ma c’entrerà qualcosa con questo vento il modo in cui proprio l’Europa è diventata centro di smantellamento di tutte le forme di Stato Sociale, di privatizzazioni e liberalizzazioni, di debito incentivato e di ricatto della finanza cresciuto?
E ancora, di fronte alla crisi economica che perdura c’è una riflessione che spinge per immaginare finalmente un ruolo dell’Europa fuori dallo stallo neoliberista dell’economia e del modello di società – stallo che reca con se’ la crisi sociale e quella ambientale – e attivo sulla scena internazionale? Invece, solo per fare un esempio, in Europa, e in Italia, si continuano ad accogliere come capi di Stato, gli si offrono Lauree Honoris Causa come avvenuto con la gloriosa Federico II invece di prenderli a pedate nel didietro quei magnati del web che ingrassano sulle vite di miliardi di donne e uomini, ridotti a calcolati – come ribadisce sempre il nostro amico Michele Mezza- , che fanno profitti miliardari in Europa non pagando praticamente niente di tasse.
E con la guerra sul suolo europeo dopo l’invasione proditoria della Ucraina ad opera della Russia, certo che va sostenuto il paese invaso, indubitabilmente: ma non toccherebbe anche a noi, Europa – certo non lo faranno gli Stati Uniti – disegnare, nel mentre ci opponiamo senza alcun infingimento alla logica imperiale di Putin, l’idea di un governo del mondo multipolare nel quale la sicurezza di ciascuno sia misura della sicurezza di tutti?
Non aiuterebbe di più la prospettiva della pace questo, la politica in grande, piuttosto che un rilancio degli armamenti in un mondo già capace di distruggersi decine di volte per la loro mole accumulata?
E invece stiamo correndo, anzi ci siamo già, al grido di Occidente, Occidente che forte si leva ogni giorno da ogni dove e massimamente dalle colonne della libera stampa del nostro paese , in una guerra di contrapposizione dove dietro la Russia si vede il nemico più grosso, la Cina, e gli USA spingono affinché la confrontation cresca perché crescendo si rafforza l’integrazione dipendente dell’Europa nel dispositivo sicuritario e militare statunitense.
C’è un pensiero del campo largo su tutto questo? Pienamente integrati, questo a me sembra. E silenti o balbettanti.
Lasciatemi dire la ‘bestemmia’: ma noi, la von der Leyen, noi parlamentari italiani del centrosinistra al Parlamento europeo, l’abbiamo votata? Dice, era un voto contro la destra. Bene. Ma quale condizionamento di sinistra abbiamo posto e poniamo? Su quale terreno, campo, contenuto, idea, fronte? E’ emersa una idea di Europa sociale, di difesa delle condizioni, del reddito e dei diritti del lavoro nel Continente? E’ affermata l’idea di una Europa che costruisca futuro con l’Africa contro l’altro genocidio, quello che si consuma ogni giorno nel Mediterraneo?
Attenzione, una Europa che sottragga sovranità agli Stati nazionali senza consegnarla a forme nuove e più larghe e trasparenti e partecipate della stessa, non può che diventare sempre più prigioniera delle grandi correnti finanziarie e di potere globale e aprire un’autostrada al nazionalismo e al revanchismo in tutte le loro forme più deleterie possibili.
Si veda anche proprio la questione della politica della difesa europea e della rincorsa alle spese militari.
Terreno delicatissimo su cui si balla a cuor leggero, stracciando un’altra volta, come già accaduto del resto in passato, la Costituzione e il suo articolo 11.
C’è un segno di ripensamento su questo all’interno del campo largo e del suo principale partito?
Trovate di seguito questa riflessione che condivido in pieno di Arturo Marzano su una intervista al Riformista di sabato scorso dell’ex ministro della Difesa, Guerini, PD, in merito alla questione : ” Questa mattina sul Riformista ho letto una intervista dell’on. Guerini già Ministro
della Difesa che difende e sostiene la proposta della Presidente Von Der Leyen di
istituire un Commissario Ue alla Difesa. Tale proposta fu già bocciata alcuni mesi fa
dallo stesso Presidente del Consiglio Charles Michel come inattuale ed irrituale.
La istituzione di un Commissario alla difesa non è prevista dal Trattato di
Funzionamento della UE e dunque la sua realizzazione implicherebbe una modifica
dei Trattati che può avvenire solo all’unanimità. Inoltre anche nel caso in cui tale
modifica fosse approvata resterebbe sempre la clausola OPT-AUT che consentirebbe
ai singoli Stati di mantenere autonomia statale nazionale in materia di difesa.
In Italia poi una tale eventualità contrasta con l’art.52 della nostra Costituzione e
con l’art.87(9) perché lederebbe le prerogative del Capo dello Stato (Capo delle
FFAA) e con l’art.78 della stessa.
Al di là, poi, dei rilievi giuridici, mi sembra davvero arduo pensare che la
Germania(tra l’altro, per gli stessi nostri motivi costituzionali)e la stessa Francia
possano rinunciare ad una sovranità in una materia così delicata che implica una
delega su guerra o pace sottratta ai Parlamenti Nazionali. “
E allora, quando se non ora aprire una discussione nuova, operare un rilancio in grande di idee e di orizzonti, che chiami alla mobilitazione, al contributo, al protagonismo tante energie nuove, quelle giovanili ad esempio che trovi ovunque, e quelle non poche che invece si sono ritratte, disilluse e deluse?
Gianfranco Nappi
L’articolo di Iain Chambers da il Manifesto di domenica 1 settembre 2024