Nel pomeriggio di Lunedì 15 gennaio 2024, all’Arciconfraternita dei Pellegrini è stato aperto un interessante,
necessario e proficuo specifico percorso per conoscere in modo approfondito e interdisciplinare il fenomeno sempre più invasivo e pericoloso della DISCRIMINAZIONE SOCIALE, per creare ancora di più alleanze con le energie positive di Napoli e per individuare, potenziare nuovi efficaci metodi e strumenti di interventi sociali e educativi con l’obiettivo concreto di arginare, PREVENIRE E CONTRASTARE LE DISCRIMINAZIONI E I DISCORSI DI D’ODIO.
L’intero percorso prevede altri quattro incontri all’ Istituto Superiore di Scienze Religiose, largo Donnaregina 24 : ogni lunedì, alle 17,30, come risulta dalla seconda locandina.

Dopo aver attraversato la prestigiosa Chiesa SS.Trinità dei Pellegrini – adeguatamente curata nel cuore della più verace Pignasecca – siamo stati accolti in una grande bella sala dove – come ha ricordato il Primicero dell’Arciconfraternita Giovanni Cacace – nel passato venivano accolti e confortati gli ammalati in fragilissime condizioni di salute. Nell’attesa dell’inizio dei lavori ho potuto sapere delle varie attività messe in opera dall’ Arcicofraternita, anche con la collaborazione fattiva di studentesse e studenti di scuole del territorio . Ho potuto dare una veloce lettura al documento/elenco “Video, film e libri su stereotipi, pregiudizi, discriminazioni e discorsi d’odio” distribuito dall’Associazione Marco Mascagna.
La stessa Delegata Arcivescovile, Settore Laicato, Maria Pia Mauro Condurro ha ben evidenziato il lavoro, anche con rinnovamento interno, della chiesa napoletana per
andare incontro ed aiutare concretamente giovani e fasce più deboli della popolazione con meno strumenti di conoscenza e consapevolezza personale utili per neutralizzare discriminazioni ed atteggiamenti di odio.
NB: Per informazioni scrivere a: laici@chiesadinapolki.it o telefonare al numero 0815574206
Dopo la brevissima introduzione di Pio Russo Krauss sono intervenuti – in modo ben articolato – i relatori con proprie specifiche argomentazioni, che nella loro severità sono state comunicate in modo anche accattivante per la grande presenza di giovani. Samuele Ciambrello, Enrica Morlicchio e Gennaro Matino hanno riportato le proprie riflessioni e proposte specifiche prodotte da anni di studio necessario alle proprie professioni, ma rese più valide da esperienze concrete vissute soprattutto negli anni in cui la complessità sociale è diventata più allarmante anche per i velocissimi cambiamenti indotti da consumismo e tecnologia.
Per tutti è fondamentale saper leggere e capire i fenomeni inediti dell’ultimo trienno causati da pandemia, dallo scoppio delle guerre che rendono più oscuro il futuro. Non sono da sottovalutare inaspettati e multipli effetti generati dall’incremento continuo della povertà da collegare anche agli effetti del cambiamento climatico e dall’inarrestabile arrivo della moltitudini di persone che scappano da fame, guerre e dallo sfruttamento, il più delle volte inenarrabile, anche in stati non molto lontano da noi.
L’intera iniziativa con tutti gli interventi ben registrati è riportata in : https://www.youtube.com/watch?v=8fCavzYG6b4


Intero programma del percorso

PRESENTAZIONE L’Augustissima Arciconfraternita ed Ospedali della SS. Trinità dei Pellegrini e Convalescenti venne fondata a Napoli nel 1578 da sei artigiani – uno dei quali, Bernardo Giovino, fu il promotore dell’iniziativa – per assistere i tanti pellegrini che nel corso dei loro lunghi viaggi sostavano nella città.
La prima casa ospitale (Ospedale) venne aperta nel 1579 presso il convento di S.Arcangelo a Baiano. Poco dopo, stante il costante aumento del numero dei pellegrini che chiedevano asilo, fu trasferita in locali più ampi posti nei dintorni di S.Pietro ad Aram. Infine, dal 1591 l’ospedale ebbe sede definitiva nel fabbricato che nel frattempo era stato costruito alla Via Portamedina.
Estesa ben presto la sua assistenza anche ai convalescenti, l’Arciconfraternita rivolse, sul finire del 1700, la sua opera alla cura degli ammalati poveri, che progressivamente presero nel suo ospedale il posto dei pellegrini, il cui numero, per mutate forme di vita, andava diminuendo. …l’ospedale sanitario, succeduto a quello dei pellegrini, fu indirizzato nel 1815, al soccorso dei feriti, mentre furono istituiti gli ambulatori per cure e consultazioni mediche ed un dispensario di medicine, il convalescenziario fu esteso agli ammalati cronici.
E tutto ciò avveniva nell’assolvimento dell’istituzionale opera di carità, con spirito immutato. Ricostruito l’ospedale di Via Portamedina dopo le distruzioni arrecategli dal conflitto 1940-43, ampliandone l’attività in tutti i settori clinici, l’Arciconfraternita si volse a costruire un altro, che volle ubicare sulla collina di Capodichino, per andare incontro ai residenti delle zone periferiche ed extraurbane.
Anni dopo, con l’affermarsi di una nuova politica nel campo della sanità, l’attività ospedaliera veniva affidata agli enti pubblici. Ed in forza delle relative disposizioni di legge anche l’Arciconfraternita doveva trasferire, nel 1971 senza indennizzi, a tali enti i suoi due ospedali ed il suo convalescenziario.
Ma, pur se aveva così dovuto concludere il suo fecondo e secolare periodo ospedaliero, l’Arciconfraternita manteneva inalterata la sua opera di fede e di carità verso i sofferenti e ricercava nuove strade sulle quali i suoi principi di umanità potessero avere la loro continuità…

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1 commento

  1. Grazie InfinitiMondi, è bene che ricordi che la scheda di “Presentazione” dell’ Arciconfraternita dei Pellegrini da me è stata ricavata dal suo sito.

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