Gaza, che Alessandro il Grande si ritrovò sulla propria strada per l’Egitto e che resistette orgogliosamente alla sua preponderante forza per tre mesi prima di capitolare.
Gaza che nel Medio Evo era uno dei grandi punti di snodo del Mediterraneo, punto di scambio tra Oriente ed Occidente.
Gaza che tre anni fa nella sua impegnativa opera lo storico e arabista inglese Tim Mackintosh-Smith ( Gli Arabi Einaudi 2022 ), così descriveva : “ Oggi, più di vent’anni dopo Oslo e quarant’anni dopo Camp David, i territori occupati sono diventati territori assediati. La striscia di Gaza è il terzo territorio più densamente popolato della Terra, dopo Singapore e Hong Kong. L’accesso è rigorosamente controllato dall’esterno, e per la maggior parte degli abitanti, o detenuti, uscire è impossibile; scavare un tunnel è una delle opzioni più facili. Gaza è quindi un campo di concentramento nel senso più letterale del termine e su scala industriale…“.
Gaza è oggi il terreno dove si compie sotto gli occhi volutamente impotenti di tutta la comunità internazionale un’opera di annientamento sistematico di un intero popolo: 91 giorni dopo lo scellerato e criminale attacco di Hamas, si snoda con la sua autonomia e totale ingiustificabilità quest’opera distruttiva che non trova alcun limite. 23000 morti. Forse oltre un terzo dei quali bambini e minori.
Nel mentre si è già precipitati in un conflitto che va ben oltre Gaza.
E così, può accadere che un attentato terroristico in Iran faccia oltre 200 morti innocenti tra la popolazione civile senza che questo smuova nessun reale moto di condanna o di solidarietà umana ad opera di questa nostra civilissima parte del mondo.
Nessuno si illuda.
Noi qui, Mediterraneo-Europa-Italia, siamo in prima linea. E nulla ci terrà al riparo dal montante odio che non può che prevalere se ogni speranza si uccide.
Quanto è piccola questa nostra nicchia nella quale ci siamo rinserrati. E quanto è insicura. E quanto è miope questo dominio di economia imperante più democrazia divorata dall’interno.
Se non pensi il Mondo, il mondo ti travolge.
Questa è la forza e la necessità della politica oggi con un suo pensiero sul Mondo, carta vera da giocare per sparigliare questo drammatico gioco a somma zero.
Buona Befana alle bambine e ai bambini di Gaza. Che possano, nonostante tutto, coltivare la speranza.
Gianfranco Nappi
- la foto in evidenza è tratta dal sito FOCSIV
Qualche anno fa uno scrittore o studioso
americano -di cui non ricordo il nome -scrisse un saggio o piuttosto un pamflet dal titolo “Perché ci odiano ?”
Tema e interrogativo da estendere oggi al cd Occidente nel suo insieme con conseguenze terribili negli anni futuri . E