La controra del Barolo
Orso Tosco
Noir
Rizzoli Milano
2025
Pag. 251 euro 17


Mondovì e Piemonte meridionale, Latte e Liguria di ponente, in prevalenza.
Dicembre 2024.
Don Palmiro Benincasa, parroco di Cortemilla, chiama il
malinconico baffuto solitario commissario Gualtiero Pinguino Bova, quasi
47enne (compirà gli anni il 24 del mese), eccentrico gentile e lettore
appassionato, degustatore esperto di silenzi e sarcasmi, capace di ingurgitare
tavolate intere di cibo (tutti i piatti di un menù) e damigiane di vino (meglio
rosso), per avvisarlo che qualcuno ha profanato una tomba nel cimitero e
rubato il cadavere del povero Gaspare Mignogna, morto probabilmente suicida
circa un anno prima. Lui parte subito con il vice cristiano Raviola, noto
erotomane, e con la bassotta bionda Gilda gildina. Nel frattempo, un gruppo di
uomini è riunito in un monastero di clausura, sono quelli della pessima
Confraternita, il vecchio maestro e capo l’Apicoltore sta morendo e spira senza
dire nulla; ha così inizio la guerra di successione tra il Notaio e il Liutaio (il
mestiere non corrisponde all’impiego reale della persona e ha un valore
simbolico); si tratta di ricchi e anonimi politici, professionisti, banchieri, nobili e
influenti vari che si comportano da vampiri; da decenni pretendono di
consolidare il proprio potere organizzando orribili feste in cui il piatto principale
è la violenza contro bambini e ragazzini. Il Pinguino assiste all’esibizione di una
mummia durante la Festa del Bue Grasso di Carrù e intuisce che dietro il furto
potrebbe forse nascondersi chi vuole impedire il massacro; mentre i due
confratelli tramano un contro l’altro armato: il Notaio ha già una volta avuto a
che fare col commissario e sa che non si fermerà. La cerimonia è prevista a
fine anno, sarà una lotta contro il tempo, in mezzo a trappole, intrighi, feste,
cerimonie, consulti, torture, violenze, omicidi.

Lo scrittore e sceneggiatore Orso Tosco (Ospedaletti, Imperia, 1982), dopo il
frizzante ottimo esordio naturalistico nel noir (vincitore dello Scerbanenco
2024), ha subito realizzato il secondo episodio dadaista della serie, narrato in
terza varia al presente, ancora molto incentrato sul suo nuovo protagonista di
successo. Il Pinguino, fisico imponente, spesso con coppola e pipa, è stato
trasferito per punizione in Piemonte dalla Liguria, dove è nato e cresciuto (e
resta la madre Piera, mentre il fratello Vlado è in Sudamerica). In realtà, i
superiori nemmeno sanno che lui assume una minuscola dose di LSD la
mattina del lunedì di ogni settimana. È certo consapevole che la polizia deve
combattere l’uso di sostanze illegali, ma ha deciso di fregarsene, convinto che
l’insolita e criticabile abitudine gli permetta di tenere a bada la depressione e,
ancora più importante, lo aiuti nella risoluzione di casi che altrimenti sarebbero
fuori dalla sua portata. Inoltre, l’acido lisergico di regala dei quartetti di parole
unite da rime sbilenche (disseminati più volte nella maggior parte dei capitoli),
parole che gli rimbombano in testa e impiega per stimolare la capacità
intuitiva. Effettivamente indaga con acume e fortuna, attraverso metodi
enigmatici un poco assurdi e con vari aiuti variamente messi a disposizione
(pure quello della killer professionista Agata Oceano che ha la fidanzata Rita
nella medesima struttura sanitaria ove giace da sette anni la sua stessa
compagna Ada, loro due non lo sanno però). Il titolo richiama quel grumo di
ore dopo grandi scorpacciate e bevute che richiedono un sonno profondo,
magari sogni. Segnalo che la pallapugno si gioca all’interno dello sferisterio.
Molteplici vini e liquori, si sorseggia preferibilmente un amato Dolcetto speciale
che sa di more e sottobosco. Mentre Raviola messaggia su Tinder, nel vicolo si
ascolta Fabrizio de Andrè.

***

Territori
Olivier Norek
Traduzione di Maurizio Ferrara
Noir
Rizzoli Milano
2025 (Orig. 2014)
Pag. 307 euro 18

Parigi, Seine-Saint Denis. Giugno 2013. Due esecuzioni sommarie a Malceny,
entrambe
legate alla droga, forse qualcuno sta mettendo le mani sulla catena del
traffico, dall’acquisto alla distribuzione. Il capitano dell’anticrimine Victor Coste è
affiancato da un’altra squadra, però deve affrontare anche l’esplosione della
guerriglia urbana, Léa è lontana e la sindaca Vesperini gioca su più tavoli, sarà dura.
Saggia scelta ricominciare dagli esordii letterari del grande scrittore francese
contemporaneo Olivier Norek (Tolosa, 1975), nipote di sottufficiale della Legione
Straniera, già operatore umanitario in Guyana ed ex Jugoslavia, poi poliziotto per 18
anni dalla strada fino al grado di capitano proprio nel dipartimento 93 (Coste lavora
lì, ancora un po’ prima di “sbroccare”), infine dal 2013 competente scrittore polar.
“Territori” è la seconda avventura dell’interessante e apprezzata Trilogia 93
(appunto sulla Banlieue parigina), seguita da altri ottimi romanzi e qualche
capolavoro.

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Tutti i miei fantasmi
Uwe Timm
Romanzo
Sellerio Palermo
2025 (orig. 2023)
Traduzione di Matteo Galli
Pag. 323 euro 16

Germania, Amburgo. Marzo 1955. Poco dopo aver ottenuto il diploma di terza media
e
poco prima del suo quindicesimo compleanno, un ragazzino va col babbo (sono
appena tornati in città, ancora in rovina) a trovare Erich Levermann, un imprenditore
autonomo (la loro con dodici impiegati e un autista) da un altro imprenditore anche
lui pellicciaio ma meno piccolo (una sessantina), a metà tra il pregiato artigianato e la
manifattura industriale. Il babbo, pur amando i libri, sa delle difficoltà ortografiche
del figlio e pensa sia preferibile diventare buon apprendista che cattivo ginnasiale.
Uwe Timm (Amburgo, 1940) racconta questa volta, con “Tutti i miei fantasmi”, la
crescita del protagonista narratore (in prima al passato) negli propri anni del
dopoguerra, che corrono dall’adolescenza all’università, emozioni personali e
contesto culturale, socialismo e jazz, personaggi affascinanti e primi amori (Lilith),
un tempo di ricostruzione per generazioni dense di memoria e vogliose di futuro.

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Vite spezzate. Guerra e civili nelle Marche
Ruggero Giacomini
Affinità elettive Ancona
2025
Pag. 285 euro 24

Marche. Settembre 1943 – novembre 1944. Dopo circa 60 pagine di colte riflessioni
introduttive lo storico Ruggero Giacomini (Sarnano, Macerata, 1945) illustra oltre
un anno di stragi nazifasciste e bombardamenti anglo-americani (non proprio sullo
stesso piano) nelle Marche. Gli episodi vengono meticolosamente riportati in ordine
cronologico con gli elementi essenziali di data, luogo, svolgimento e vittime, i nomi
se disponibili, e l’indicazione nelle note della bibliografia per eventuali riscontri e
approfondimenti. Tante “Vite spezzate”, drammaticamente. In quel contesto si
sviluppò nelle sue molteplici forme il movimento di resistenza, alla dittatura e alla
guerra, il rifiuto di continuare a essere massa passiva e rassegnata, per divenire
protagonisti di un diverso avvenire di pace. La Resistenza concorse ad accelerare la
riduzione delle vittime e delle distruzioni. L’insurrezione nazionale del 25 aprile
1945 fu il coronamento di una mobilitazione prima di avanguardie poi di massa.

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Vietato uccidere. Le indagini del commissario Armand Gamache
Louise Penny
Traduzione di Alessandra Montrucchio e Carla Palmieri
Noir
Einaudi Torino
2025 (orig. 2008 A Rule Against Murder)
Pag. 495 euro 17

Three Pines, Québec rurale. Estate. Il Memoir Bellechasse è uno degli alberghi più
eleganti della regione, Gamache
e signora stanno festeggiando l’anniversario di
matrimonio. Un violento temporale lascia dietro di sé detriti e macerie, anche un
cadavere. La giornalista, conduttrice radiofonica e grande pluripremiata scrittrice
canadese Louise Penny (Toronto, 1958) è giunta a diciotto romanzi della mitica
serie; la prima avventura uscì nel 2005, poi un romanzo ogni anno; circa la metà sono
già tradotti in italiano; iniziò Piemme nel 2013, poi sempre Einaudi dal 2017 in
avanti. “Vietato uccidere” è il quarto bel romanzo della serie, utilmente vengono
alternati nuovi e vecchi non ancora tradotti. Le narrazioni sono sempre in terza varia.
Il protagonista indiscusso è il tenace sensibile ispettore capo della Sûreté du Québec,
madrelingua francese, per l’inglese un accento britannico (studente di storia a
Cambridge), d’animo nobile e calmo per pesanti esperienze, gentile per convinzione.

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