Uccidi i ricchi
Sandrone Dazieri
Noir
Rizzoli Milano
2025
Pag. 382 euro 19

Milano, Roma e altrove. Da un giugno a un agosto recenti. Jesús Martínez ha un appartamento al venticinquesimo piano nell’area residenziale della Jungla Urbana di Milano, la zona dei nuovi grattacieli e del bosco verticale, la facciata coperta di piante sempreverdi. Ha 49 anni, in gioventù è stato un giocatore del Paris Saint-Germain, poi ha avuto molto successo con le macchine per il fitness e gli integratori, è stato appena incluso nella lista dei 500 uomini più ricchi del mondo di “Forbes”. La sera prima ha festeggiato a cena nel ristorante del Bulgari, ha preso gli integratori prima di dormire e appena sveglio alle sei, poi un’ora di intensi esercizi, mezz’ora di meditazione ed è entrato nella criosauna. L’hanno ucciso lì dentro anche se all’inizio si presume un incidente per malfunzionamento. Dopo un paio di giorni Donatella Sermonti, vicedirettrice del Dipartimento informazioni per la sicurezza (DIS) che coordina le attività dei Servizi segreti, chiama da Roma a una collaborazione riservata sulla scena del possibile omicidio la bella quasi quarantenne ex vicequestore della polizia Colomba Caselli, capelli corti neri, iridi di un verde cangiante per la luce e per l’umore, spalle larghe da nuotatrice, zigomi alti vagamente orientali. Arriva sul posto anche Glenn, l’aitante sincero fratello del morto. Lei accetta con riserve, torna comunque a casa per coinvolgere un cultore della materia criminale, il suo amico (e compagno di precedenti avventure) Dante Torre, magro e alto (un metro e novanta), sofferente di claustrofobia, ed è subito costretta a tirarlo fuori da un blindato mentre stava solidarizzando con i ragazzi di Ultima Generazione vicino alla Fontana dei Quattro Fiumi. Intanto sul proprio canale Telegram tal Train posta notizie sulla vicenda e continua via via che vengono scoperti altri omicidi, in Svizzera e in Toscana. Vi deve essere un qualche interesse specifico a uccidere. Correranno e rischieranno molto Colomba e Dante, come al solito, fra antichi misfatti e nuove bombe.
L’affermato minuzioso autore Sandrone Dazieri (Cremona, 1964) ha un passato pacifista militante nei centri sociali, di giornalista e curatore editoriale, per poi divenire da una ventina di anni, dopo l’esordio nel 1999, scrittore a tempo pieno. Di genere. Non a caso, premette l’elenco dei personaggi ai suoi romanzi giallo noir hard-boiled (bello scoppiettante questo), i due principali protagonisti (già in una trilogia 2014-2018, le cui avventure vengono speso richiamate) e una trentina di “altri”. La prima parte ha ventidue capitoli, tutti abbastanza brevi (più o meno altrettanti per ciascuna delle successive due), e si chiude con Colomba e Dante di fronte a un’efferata fumante impiccagione con la scritta sulla parete posteriore tracciata con vernice nera: “uccidi i ricchi” (da cui il titolo). Occorre considerare che i gradi di ricchezza sono vari, almeno tre: i ricchi normali (di famiglia), gli arricchiti (in fasce più o meno alte), i super ricchi (hanno eserciti privati, costruiscono città nei deserti e impongono i loro gusti a tutti). La narrazione è in terza varia al presente sui due, qualche volta (con carattere diverso) i post del canale “Verità Nascoste”. Tutto si concentra sulle tante giornate trafelate in cui accade qualcosa (in tre mesi), ricostruendo a posteriori le dinamiche relazionali che avvengono nel frattempo, in particolare la vivida attrazione reciproca fra Colomba e Glenn, subita dal sempiterno innamorato geloso leale Dante, generoso dal geniale intuito pratico e ottimo scrittore. Segnalo che il Principe Rinaldi all’Impruneta le dice all’alba che la marmellata viene preparata dalla cuoca con la frutta della tenuta delle Marche. Alcolici e cocktail vari, Dante ha insegnato in un corso online per barman e preferisce il Moscow Mule. Qualcuno di comprimario ama quella musica terribile fatta con il computer.
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Ancora un po’. Come la scienza manipola i nostri istinti e i nostri consumi
Nicklas Brendborg
Scienza
Traduzione dal danese di Francesco Peri
Sonzogno Venezia
2025 (orig. 2023)
Pag. 265 euro 18
Pianeta. Da migliaia di anni. Molte specie animali si lasciano abbindolare dai
superstimoli, noi compresi. Prendiamo il contemporaneo dilagare dell’obesità
fra i sapiens, non vi è nulla di strano o misterioso: siamo mediamente molto
ingrassati perché il cibo che compriamo è stato progettato con cura maniacale
per indurci a mangiarne il più possibile. Le aziende specializzate sono sempre
alla ricerca di nuovi sistemi per manipolare i meccanismi naturali che regolano
l’appetito, cioè per incrementare i consumi. Fanno leva sul nostro debole per
gli zuccheri, per i grassi, per il sale. Traggono partito dal nostro gusto per la
varietà. Approfittano della tendenza all’escalation che ci spinge a ricercare
stimoli sempre più intensi. Nulla è lasciato al caso, perfino il colore, la
consistenza e il suono che un cibo emette quando lo si mastica sono
ottimizzati. Risultato netto: una crisi sanitaria globale che non risparmia
neppure le regioni più isolate. Stesse dinamiche riguardano ovviamente i
consumi per (poi) dimagrire, oppure quelli sessuali, di cannabis e droghe, di
farmaci, di giochi (in particolare) d’azzardo, di make-up, soprattutto di social
media nelle vite digitali. Si determinano consumi eccessivi anche considerando
generi ed età, specificità e nicchie, le legislazioni legate e tutte le attività del
tempo (potenzialmente) libero, compreso ormai l’intero mondo dello sport. C’è
di che essere molto preoccupati, sia a livello sociale che a livello individuale,
eppure forse la corsa al rialzo si può contenere, da una parte informandosi
bene e costantemente, dall’altra coinvolgendo altri soggetti per agire sulle
abitudini personali, infine disinnescando le basi stesse del meccanismo con
tecnologie appropriate, norme generali e strumenti appositi.
Il giovanissimo biologo molecolare e ricercatore danese Nicklas Brendborg
(giugno 1995, nemmeno trent’anni) è un ottimo divulgatore scientifico, già alla
seconda opera di grande successo mondiale, la prima sulla longevità, la
seconda ora sul circuito vizioso degli stimoli (al cervello, le discriminanti stanno
lì!) a consumare sempre di più tutto ciò che ci ricompensa (forse) con il
piacere. I diciassette capitoli sono distribuiti in quattro parti: Sole, palme e
morte precoce; L’oro bianco; Una fame da coniglio; Salare e saltare (la prima);
Buoni consigli dall’Amazzonia; Dagli esplosivi alle pillole dimagranti; Il sex
appeal delle bottiglie (la seconda); Piacere chimico; Una menzogna da mezzo
milione di vite umane; I segreti della dopamina (la terza); Proprio come in
Matrix; Le nostre vite digitali; Un pesce piccolo in un grande stagno; Dalla
cosmesi alla bomba atomica; Ideali pompati; Un piccolo uomo in un grande
mondo. La narrazione parte sempre da una ricerca di laboratorio, una piccola
notizia di cronaca, una citazione, un aneddoto (in genere ripresi nel titoletto)
per esplorare scientificamente perché, su cosa e come veniamo “naturalmente”
indotti ad acquistare (o scrollare) facendo arricchire i privati che vendono (o
offrono) subito, ben consigliati da consulenti esperti, consapevoli ma
disinteressati rispetto alle conseguenze sanitarie e sociali, di breve e medio
periodo. La storia evolutiva della nostra specie è spesso tenuta in
considerazione (anche citando i consumi di isolate tribù preistoriche o viventi),
secondo la concezione tradizionale dell’opposizione agricoltori e cacciatori-
raccoglitori. Ogni capitolo ha anche mediamente un breve riquadro su
argomento connesso ma laterale. La bibliografia è concentrata in fondo
attraverso oltre una trentina di pagine distinte per capitolo. Frequenti sono i
riferimenti a Italia e italiani, probabilmente adattando così le varie traduzioni.
Ovviamente, migrazioni e diabete compaiono (correttamente) di tanto in tanto.
L’indicazione è evitare ciò che ci dà dipendenza è spesso motivatamente un po’
rigida, pur se confina con il garbo non con il moralismo.
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Non importa dove. Cartoline
Yari Bernasconi & Andrea Fazioli
Cartoline illustrate
Gabriele Capelli Editore, Mendrisio Svizzera (italiana)
2025
Pag. 126 euro 18
Mondo contemporaneo, più o meno. A sinistra una foto evocativa a colori, a destra
qualche mirabile frase. “Non importa dove” è la raccolta di cinquantotto cartoline
tracciata a quattro sguardi e mani dai due amici scrittori Yari Bernasconi (1982,
anche poeta) e Andrea Fazioli (1978, anche giornalista). Dalla Cina al (loro) Canton
Ticino, passando per Venezia (simbolo del Mediterraneo) e New Delhi (dove ci si
perde), per Roma e per Marte, per il ventre di un grosso pesce e per le due isole della
Disperazione e della Speranza (tramite bottiglia), dai bordi di una piscina di plastica
al fiume Acheronte (un limbo, in versi), da un solaio a un ghiacciaio facciamo un bel
viaggio reale e immaginario in tanti luoghi, spazi ed ecosistemi, più o meno
accessibili, ogni tanto universali e poi improvvisamente intimi, disponibili ad essere
sorpresi da quello che ci sta intorno. Frequenti i riferimenti letterari, in fondo l’indice
di oltre un centinaio di nomi e toponimi.
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La rivoluzione della luna
Andrea Camilleri
Romanzo storico
Con una nota di Chiara Valerio
Illustrazione di copertina di Lorenzo Mattotti
Sellerio Palermo
2025 (1° ed. 2013)
Pag. 292 euro 16
Palermo. Settembre 1677. Nel centenario della nascita, la casa editrice Sellerio ha
deciso di ripubblicare una scelta di 12 titoli dell’immenso Andrea Calogero
Camilleri (Porto Empedocle, Agrigento, 6 settembre 1925 – Roma, 17 luglio 2019).
“La rivoluzione della luna”, ovvero ciò che riuscì a fare in un ciclo lunare (da cui il
titolo) donna Eleonora di Mora diventata Viceré di Sicilia per vedovanza (di don
Angel de Guzmán), fu edito nel 2013 e appartiene al versante storico della creazione
letteraria di Camilleri. La bellissima protagonista fu l’unica donna al mondo in
quell’epoca ad assurgere a così alto incarico e esercitò (silenziosamente) il potere
(con l’aiuto del protomedico Don Serafino) per soli 27 giorni con qualità
squisitamente femminili, “più decisa del Conte di Montecristo, più comprensiva di
Fra’ Cristoforo, più conturbante di Esmeralda, più abile di Ulisse” (Chiara Valerio).
L’autore lo racconta con severo umorismo civile in diciotto allegri capitoli.
Imperdibile.