I commenti delle forze di opposizione alla notizia del prossimo accordo su tra Italia/Governo e Starlink di Musk sono stati veementi: si insiste molto sugli aspetti economici ( 1,5 miliardi di costo ), sulla assoluta assenza di trasparenza di un eventuale affidamento, si sottolineano i delicatissimi aspetti relativi alla sicurezza nazionale ( la possibilità di consegnare fondamentali dati di difesa e politica estera nelle mani di un privato, che ovviamente giurerà e spergiurerà di usarli solo nell’ambito delle clausole contrattuali…). Peraltro, sull’ipotesi di accordo è arrivata, solo dopo lunghissime 24 oltre dalla notizia diffusa, una smentita della Presidente del Consiglio che è più che altro una conferma.

Devo anche dire che ho trovato molto strana la doppia notizia in successione delle indiscrezioni sull’accordo e delle dimissioni della ‘capa’ dei Servizi segreti. Coincidenze probabilmente. O forse no.

Ci auguriamo che questa vicenda nel suo insieme possa essere l’inciampo che consentirà alle forze di opposizione di mettere a tema la cruciale questione della gestione e del controllo dei dati che coinvolge ogni singolo cittadino e le società contemporanee nel loro insieme in un tempo in cui la potenza di calcolo, la diffusione degli algoritmi, l’esplosione dell’Intelligenza Artificiale delineano una nuova frontiera divisoria nel mondo tra calcolati e calcolanti, per usare una plastica definizione del nostro Michele Mezza.

Se non ora, quando, verrebbe da chiedere.

E’ davvero più che urgente una inedita capacità della politica, e della sinistra di recuperare una visione strategica su questi temi e una capacità di animare conflitto sociale intorno ad essi recuperando una criticità che fino ad ora è stata interdetta da una sostanziale subalternità ai processi in atto.

Questo mi pare il nodo di fondo, anche in questo caso non marginale sulle sorti delle società contemporanee: se non sottoponi a critica e a superamento questa subalternità, ma come puoi pensare di mobilitare forze in termini di opposizione a scelte così scellerate?

Una subalternità che ha già condotto a svendere, è il caso di dirlo, i dati della nostra quotidianità – e con essi le nostre stesse persone – , e quelli di tanta parte del nostro patrimonio culturale, dei nostri archivi, dei Comuni e della Pubblica Amministrazione in modo crescente a questa porzione di nuovi padroni del mondo. Il tutto nel nome dell’innovazione e con la partecipazione attiva ed entusiasta direi di Università e Centri di Ricerca pubblici; di Governi e Regioni e Comuni, senza distinzione di colore politico, e di tantissime Amministrazioni pubbliche: potremmo cominciare anche da qui, su questo a fare un discorso nuovo?

Grandi temi da far vivere a livello europeo, su cui costruire elementi forti di identità di un discorso di sinistra e alternativo, terreni su cui salire davvero di livello. Del resto è palese la contraddizione tra questa possibile scelta e la contemporanea strada decisa pur tardivamente dall’Europa di dotarsi con il Progetto Iris2 di una propria costellazione satellitare e tecnologica per coprire quelle funzioni che invece l’Italia da sola vorrebbe affidare a Musk. E anche qui ci sarebbe da discutere: quali sono le caratteristiche ‘qualitative’ di questo progetto europeo? E’ davvero un punto di svolta?

Perchè PD, AVS, 5S, insieme ( meglio ), ma anche singolarmente presi ( che pure avrebbe un valore ), non colgono l’occasione per convocare un grande incontro italiano ed europeo su questi temi, provando ad elaborare una idea e una visione nuove?

Se invece, come è avvenuto fino ad ora su tutto e per tutto in questi tre anni bisogna dire, tutto si riduce al balletto delle dichiarazioni….beh allora, davvero quella ulteriore provocazione dell’uomo italiano di Musk di quella foto, più che essere una boutade corre il rischio di annunciarsi come immagine plastica del mondo che è già tra di noi.

Gianfranco Nappi

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