Michele Perone, una vita spesa per la causa del mondo del lavoro e della sinistra, ci ha lasciati. Il collettivo di Infinitimondi lo ricorda con affetto e abbracciamo la sua famiglia e il nostro caro amico Pietro. Qui di seguito il ricordo di Massimo Anselmo.
A MICHELE PERONE
Ciao Michele compagno profondamente umano e comunista.
Ci siamo incontrati nei primi anni 70 del secolo scorso, lui quadro sociale e politico di Acerra paese della cintura metropolitana di Napoli, con i giovani studenti che aderirono al Manifesto.
Mi colpi subito la sua radicalità di quadro comunista, uscito dal Partito Comunista Italiano con sofferenza, ma convinto di ricercare non l’alternativa al Pci, ma la costruzione di una nuova politica che dalle radici marxiane portasse linfa popolare al progetto di socialismo nuovo e radicale.
Con Michele ho sviluppato nel corso degli anni un dialogo complesso ma sincero, di rispetto delle nostre idee, non sempre combacianti ma tese a quell’orizzonte sociale che entrambi avevamo negli occhi.
Dialogo che si fece teso quando negli anni del terremoto Irpino, la sua cara terra natale, le nostre strade si divisero: lui si spese per la ricostruzione con tenacia assieme ai volontari dei movimenti radicali, con altri compagni scegliemmo di entrare nel Pci per accelerare la sua svolta di alternativa.
Durante quella fase rimase, grazie alla sua naturale gentilezza, un confronto che ci riportò anni dopo a ritrovarci sempre sulla strada verso un orizzonte socialista nuovo guidato dalla sua voglia di capire “la gente cosa vuole”.
Caro Michele la terra ti sia lieve e sappi che resterai nei nostri pensieri il gentile, curioso comunista!
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Le passioni di Michele, dalle pareti del suo soggiorno: il Manifesto e gli articoli, che gli davano tanto orgoglio, di suo figlio Pietro da il Mattino