Rimango sempre convinto che una discussione aperta e franca è preferibile ai mugugni e ai silenzi. E questo ci sembra proprio il caso, per quanto ci pesi, perché parliamo di una Associazione di cui possiamo ben dire di aver visto la nascita, avendovi contribuito direttamente, e alla quale rimaniamo profondamente legati per il ruolo che ha saputo conquistarsi in Italia e in Campania.

In questo caso invece di cosa parliamo? Legambiente Campania, addirittura con il suo Presidente Nazionale ha incontrato in queste ore il Presidente della Regione Campania ed ha eletto la nostra a Regione modello per l’energia da fonti rinnovabili.
Sul merito vorremmo riflettere, visto che non ci sembra che si stia vivendo una esplosione di Comunità energetiche in Campania sulle quali invece continua a non esserci alcuna azione di sostegno reale da parte della Regione; non risulta essere stata deliberata alcuna pianificazione di sviluppo delle rinnovabili mentre si addensano le progettualità di grandi gruppi che sono già noti per una logica di ‘rapina’ del territorio.
E senza peraltro mancare di sottolineare che quel poco in più che si riesce a fare verrà del tutto mangiato dalle autorizzazioni date dalla stessa Regione alla installazione in Campania di diversi Datacenter di grandi gruppi del digitale, ciascuno dei quali, assorbe tanta energia elettrica quanto quella necessaria ad un intero quartiere di Napoli.


E così non si può dimenticare che siamo in presenza di un Governo regionale che si fa beffe dei movimenti ambientalisti; che è andato avanti imperterrito ad approvare, in consociazione con l’opposizione di centrodestra, nuove norme urbanistiche di consumo del suolo contro cui insieme si è battuto un arco ampio di Movimenti e Associazioni, Legambiente compresa; che si è rifiutato di valutare perfino la Proposta importante delle 40 Associazioni sul governo del territorio; che continua a violare lo Statuto non esaminando la Proposta di Iniziativa Popolare Rigenera; che ha condotto la Campania ad essere terza in Italia per consumo di suolo e per assenza di ogni azione organica contro il dissesto idrogeologico; che sta rilanciando tutto il processo di privatizzazione della gestione dell’acqua; che è inerte e omissiva nei confronti di livelli inusitati di inquinamento dell’aria da polveri sottili nella Piana Campana che hanno spinto addirittura noi e il Movimento Rigenera a presentare un Esposto-Denuncia alla Procura delle Repubblica di Nola; che continua a non sostenere, unitamente al Governo nazionale, il Progetto Regi Lagni da Terra dei Fuochi a Giardino d’Europa.
Ecco, ad un Governo regionale così, davvero è giusto offrire copertura ‘politica’ da modello da parte di una così importante Associazione? Ci sarà consentito dubitarne seriamente. E comunque, siamo pronti a discuterne.
Gianfranco Nappi


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1 commento

  1. oggi Legambiente è diventata quasi un general contractor verso le istituzioni a vari livelli

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