Dopo la pubblicazione degli interventi di Pina Picierno e Pietro Folena https://www.infinitimondi.eu/2024/09/20/le-cianfrusaglie-pacifiste-dellonorevole-pina-picierno-e-la-risposta-di-pietro-folena-una-discussione-che-la-dice-lunga-sui-nodi-in-cui-il-pd-si-dibatte/

L’intervento di Giuseppe Vitiello

Le questioni sollevate dall’ On.le Picierno e nella risposta di Pietro Folena appaiono centrali per chiunque abbia oggi a cuore i destini delle nostre democrazie. Potendo, porrei due questioni ai due interlocutori. All’ On. Picierno: la Vice Presidente del Parlamento Europeo utilizza, a tratti, un linguaggio molto simile a certi esperti di cose militari che girano nelle TV del mondo. Non è un problema semantico ma, ovviamente, politico. Esula dall’ orizzonte dell’ On. Picierno, completamente, la domanda su quale sia il compito delle forze democratiche, socialiste, progressiste in Europa di fronte ai conflitti, alle guerre, al dispiegamento degli interessi economico/politici correlati ed alle spinte ” culturali ” che sempre li accompagnano. La Difesa Comune, una Politica Diplomatica comune, la Riforma dei Trattati, una Integrazione Europea compiuta ? Bene. Ma come non comprendere che anche questi obiettivi – per niente pacifici, complicati da raggiungere e oggetto di un durissimo scontro in Europa ( Destre e non solo ) – hanno la possibilità di vivere, crescere nel consenso e farsi strada nelle decisioni solo se la Pace torna a diventare non una pia aspirazione o una istanza morale ma, piuttosto uno dei temi fondamentali sui quali costruire dibattito, iniziativa politica, mobilitazione popolare, proposta programmatica, progetto politico. Perchè è la Pace l’ unica condizione umana nella quale è possibile far avanzare e consolidare la forza universale della Democrazia, le ragioni del Lavoro, i principi di una Crescita sostenibile e giusta ed estendere Diritti Civili e Sociali. Di tutto ciò i guerrafondai, gli autocrati, gli apparati politici e militari legati alla famelica industria bellica, non sanno cosa farsene. Dovrebbe essere ” compito nostro “. Così come ” compito nostro ” dovrebbe essere ricordare sempre ( spesso si finge di dimenticarlo ) che ci stiamo confrontando con una Potenza Nucleare. Ci rassegniamo, abbandoniamo l’ Ucraina a se stessa ? Certo che no. Ma è ancora una volta ” compito nostro ” riaprire una discussione, una iniziativa politica, una fase istituzionale dove si ponga il tema di una Umanità che ha bisogno di politiche di Disarmo, equilibri diplomatici e militari, occasioni di dialogo. Cianfrusaglie Pacifiste ? Temo al contrario che senza questi ingredienti e queste ambizioni, qualunque forza democratica e progressista sia condannata alla evanescenza, al distacco dai fondamentali interessi popolari che dovrebbe rappresentare e a rassegnarsi di diventare un insieme di illuminati amministratori di interessi e scelte per conto terzi. Altro che ” compito dei progressisti è evitare che il Pacifismo rafforzi le Destre “!

A Pietro Folena porrei, invece, un altro tema, un’ altra domanda. Perchè in questo mondo attraversato da guerre, conflitti e da spinte al riarmo, segnato dalla guerra nel cuore d’ Europa, non è partito, non è cresciuto, non si è fatto politica un movimento di massa e popolare per la Pace ed il Disarmo ? E crescono invece i segnali di un diffondersi nelle teste e nei cuori di tanti e tante di un disinteresse e, addirittura, di un desiderio di ” scontro “, di ” annientamento ” ? Cosa ha creato, condizionato, determinato questo vuoto che sta segnando questa epoca almeno quanto il rumore e i colori dei movimenti per la Pace hanno segnato molti degli anni dello scorso secolo ? C’è un problema soggettivo che riguarda l’ assenza o la debolezza di forze sociali e politiche capaci di suscitare e promuovere, l’ assenza di linee politiche all’ altezza delle urgenze, le difficoltà nel quale versano rinnovate e moderne istanze internazionaliste, la distanza che si avverte sempre più preoccupante tra Istituzioni Democratiche e Popolo ? Tutto questo c’è ma il dato della fragilità soggettiva non spiega o, comunque, non spiega fino in fondo. Quali sono gli interessi veri che, oggi, stanno facendo il Mondo ? Quali sono veramente e realisticamente le prospettive della Democrazia europea e occidentale ? Quali forze ( economiche, finanziarie, istituzionali, militari ) si confrontano e si scontrano nel tentativo di dare forma e sostanza ai rispettivi disegni del diverso ordine mondiale che deve, per forza, uscire dal dopo Berlino ? C’è, dunque, anche una oggettiva confusione, opacità, complessità di ciò che sta accadendo che, insieme a tante altre considerazioni, fa irruzione ogni giorno nelle vite quotidiane di moltitudini di donne e uomini e che incide nei pensieri, nei comportamenti, nelle aspirazioni, nelle relazioni. Ovviamente non ho risposta. Solo due suggestioni mi arrivano dal passato. Una, apparentemente più pragmatica, la racconta spesso Gianni Cuperlo. E’ il consiglio che Augusto morente dette a Tiberio, suo successore. Diceva: “non estendere i confini dell’ Impero”. Andrebbe assunta come monito anche per l’ oggi, per l’ Occidente, per tutti. L’ altra riguarda una antica parola d’ Ordine di un uomo solido quanto mite che ci ha lasciato 40 anni fa. Diceva: ” dobbiamo operare e combattere per un Nuovo Ordine Mondiale di pace, giustizia, lavoro e democrazia”. Parole al vento ? Cianfrusaglie politiche ? E se ci accorgessimo che solo ricominciando proprio da qui, tutto diventerebbe più chiaro, più comprensibile, più affrontabile con gli strumenti della Politica, della Democrazia, del Conflitto sociale e culturale ?

Giuseppe Vitiello

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4 commenti

  1. Condivido parola per parola

  2. Anche se condivido molte delle cose dette da “Giuseppe Vitiello”, questo Giuseppe Vitiello non sono io. Si tratta di omonimia. Io sono Giuseppe Vitiello, fisico, Università di Salerno e non sono intervenuto nella discussione tra Pina Picierno e Pietro Folena (che non ho seguito e non sapevo nemmeno che ci fosse stata).
    Tanto per non togliere meriti al Giuseppe Vitiello “vero” di cui si riporta l’intervento…

  3. Una piccola curiosità rispetto ad intervento davvero magistrale, Vitiello G. da Scafati ?

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