PIETRO FOLENA

Ali Baba Faye, compagno, amico, fratello da quasi quarant’anni. Con la FGCI in un’epoca in cui il tema dei migranti era sullo sfondo, nascosto nello sfruttamento dei campi di pomodoro, con lui, intellettuale raffinato e uomo d’azione, costruimmo il cammino che portò a “Nero e non solo”…poi con Bruno Trentin e con la Cgil, e quindi col Governo dell’Ulivo, trovò uno spazio di iniziativa straordinario e anticipatore. Ma la crisi di un’idea di comunità della sinistra lo ha lasciato solo, a affrontare, con e per la sua meravigliosa famiglia, le difficoltà della vita. Negli ultimi tempi ci eravamo rivisti, a parlare di lavoro coi nuovo socialisti, e poi con Malacoda. Ci ha lasciato questo emozionante intervento e un testo bellissimo pubblicato nel numero monografico sul lavoro . Sembra che fosse malato da un anno, ma a molti di noi non aveva detto nulla. Scriveva poesie – dalla terra del poeta presidente Leopold Senghor- e dipingeva. Voleva farmi vedere i sassi, presi in montagna, in un lago vicino a Rieti, che dipingeva…ma non ho trovato stupidamente il tempo di andare a vederli, e ora non c’è più. Lo piango con grande commozione.
Una persona bellissima, un’umanità ricca e intensa. Un abbraccio forte a sua moglie e ai tre figli, ai suoi familiari, in Italia e in Senegal. Onoreremo come si deve il tuo passaggio, così breve, su questa terra.
Mon frère -così ci chiamavamo- bon voyage. On va se retrouver

ADRIANA BUFFARDI

Addio a Aly Baba Faye

ancora non posso crederci che te ne sei andato. Penso ai nostri appuntamenti a Roma rinviati e ricordo bene l ultimo di qualche anno fa . Era così facile ritrovarci e riprendere il filo dei nostri discorsi di un tempo passato !

Quanto lavoro e quanto impegno comune in Cgil in nome della uguaglianza e della giustizia sociale . E quanta gratitudine ti devo per avermi insegnato il valore delle differenze e del riconoscimento reciproco dentro un contesto di principi comuni. Mi ricordo ancora la nostra condivisione della ipotesi del ” meticciato ” ( contrapposta a quella di negritudine )in occasione del libro razzisti e solidali .In questo entrambi allievi di Bruno Trentin .E tu in effetti sei stato un ” esempio” di incontro tra culture : tu senegalese e italiano , africano e europeo:: quasi una proiezione di un futuro mondo possibile.

E recentemente avevi accettato di partecipare a un lavoro sugli archivi dell immigrazione con un un gruppo di compagne e compagni . Tu che eri stato tra i protagonisti della politica della Cgil sull immigrazione in termini di riflessione e proposta , esperienze organizzative e di movimento.

Ali te ne sei andato presto e all improvviso lasciando sgomenti noi che ti abbiamo

voluto bene e stimato

Ciao Aly amico mio e grazie di tutto.

Un abbraccio forte a Sicaweia e ai tuoi tre figli tanto amati .

IL MANIFESTO

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