Ancora una volta l’emergenza, in questo caso quella di Pozzuoli e di tutta l’Area flegrea offre l’occasione/ impone il bisogno di una riflessione che vada oltre gli interventi di emergenza stretta, su cui invece ci si sofferma nella maggioranza dei casi. Fuori da questo schema va Ugo Leone con questo contributo, da La Repubblica Napoli di oggi, che pone proprio l’esigenza di un programma di interventi di lungo periodo, di messa in sicurezza del territorio e delle abitazioni a cui si sarebbe già dovuto porre mano con decisione.

Ci sembra questa la linea giusta che si può ben unire ad un processo di alleggerimento del carico di congestione in tutto il territorio dell’area metropolitana di Napoli con un riequilibrio dello sviluppo e della sua qualità nel rapporto con le aree interne della Campania: due facce di una stessa medaglia che metta al primo posto dell’azione delle istituzioni la cura del territorio, dell’ambiente e della sicurezza dei cittadini.

E invece, anche dopo le recenti decisioni del Consiglio Regionale in materia urbanistica e guardando le scelte concrete della Città Metropolitana, per quanto leggibili, si va esattamente nella direzione opposta con solo interventi minimi di emergenza e ulteriore densificazione dell’area metropolitana: qui batte il cuore del complesso fondiario-tecnico-finanziario della fabbricadelconsumodisuolo che ispira e guida le principali scelte, in piena consociazione tra maggioranza e opposizione di centrodestra. Oltre i caratteri delle persone, il vero punto strategico di competizione cooperante tra Comune/Città Metropolitana di Napoli e Regione si gioca esattamente intorno a questo buco nero che tutto assorbe, macina, metabolizza. G.N.

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