Quando si fermerà il contatore delle morti in Palestina? E perchè va avanti senza neanche rallentare il suo ritmo di violenza, di distruzioni? Perchè i giornali ancora oggi titolano: Pace Impossibile? Perchè è impossibile la pace? E non si vede già l’estendersi in Libano, nel Mar Rosso, degli effetti perversi di questa che non si può neanche definire guerra perchè ci vorrebbero due eserciti a confronto per definirla tale? E perchè mai l’orrore di quel 7 ottobre di Hamas, e l’orrore non può avere giustificazioni mai, dovrebbe coprire-giustificare-mondare-nobilitare l’orrore dei massacri che da 100 giorni un governo di destra come quello di Netanyahu porta avanti con atti di distruzione materiale e umana sistematici ? E’ un monito sempre presente e utile quello di vedere alle spalle dei conduttori dei Tg le foto, i volti dei 100 ostaggi ancora nelle mani di Hamas, sentire ogni sera le voci dei loro familiari, le storie di dolore connesse. Chiedo però ai Direttori dei Tg, a cominciare da quelli del servizio pubblico radiotelevisivo: quand’è che alle spalle dei vostri conduttori vedremo anche i collage dei volti delle quasi 25.000 vittime civili palestinesi? Quand’è che vedremo i volti di forse non meno di 8/9.000 bambini? Quand’è che sentiremo le storie dei loro familiari, del loro dolore, della loro innocenza di fronte alla violenza cieca?

Invece, fateci caso, sistematicamente, il messaggio che viene dai Tg fa precedere quasi sempre ogni aggiornamento sulla striscia di Gaza da un servizio sugli ostaggi e sulle loro famiglie, quasi a dire, in una sequenza indotta: ” Beh, certo, quello che sta facendo il Governo di Israele non va, però, vedete quegli altri che hanno fatto prima…

Non accettare che ci siano morti giuste è il primo passo da compiere per costruire la pace.

E perchè non riusciamo a farlo almeno noi qui che osserviamo soltanto? Quanto aiuterebbe effettivamente la pace la coralità di una reazione che partisse da questa base? E il governo italiano che dice? E gli altri europei e la Commissione? E perchè le forze di progresso italiane ed europee non riescono ad avere una iniziativa comune su questo?

E’ evidente che la crisi di governo del mondo – successiva alla fine dell’equilibrio del terrore e alla folle idea che fosse possibile un mondo unipolare e occidentalizzato – indotta anche dalla competizione sfrenata di un modello di sviluppo globale con i suoi oramai evidenti limiti e le sue criticità ( diseguaglianze planetarie, crisi climatica, spaccature all’interno della società ricche…), si sta avvitando su se stessa in un passaggio d’epoca che proprio nel cuore dell’Occidente oramai mette apertamente in discussione la stessa democrazia da Orban ( e la lista si allunga sempre di più compresa la crescita di movimenti di estrema destra e in alcuni casi apertamente neofascisti e suprematisti in tanti paesi europei), al sovversivismo delle classi dirigenti rappresentato da Trump e, fatto inquietante massimamente, segna una deriva che assume sempre più l’idea che la violenza nelle società e la guerra nelle relazioni internazionali siano oramai strumento politico per eccellenza. Come nella ancora viva guerra della Russia all’Ucraina.

E cosa è questa se non una regressione che bisogna vedere e denunciare, rifiutare integralmente? Vederla e denunciarla è il primo passo per sconfiggerla. Ed è possibile se questa consapevolezza cresce nel cuore, nella testa e nel fare di quante più persone è possibile.

Esercizio questo mai vano e sempre foriero di futuro.

Gianfranco Nappi

la foto in evidenza è tratta dal sito FOCSIV

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