Si è compiuto stamani il primo atto istituzionale della Campagna Rigenera con il deposito della Proposta di legge definitiva presso gli Uffici della Regione Campania: è su questo testo, di seguito i suoi punti salienti dio proposta, che dal 20 gennaio 2024 si avvierà la raccolta delle 10.000 firme necessarie a far giungere al Consiglio Regionale la Proposta su cui nei 90 giorni successivi lo stesso dovrà esprimersi con un voto.

La Proposta prospetta una svolta radicale nella assunzione della conversione ecologica come azione strutturale per fronteggiare i cambiamenti climatici e realizzare una reale giustizia ambientale e sociale in Campania, rivoluzionando tre direttrici fondamentali di intervento in chiave di reale sostenibilità: 1 Blocco del consumo di suolo e azione decisa di rigenerazione urbana e sociale in città e paesi. 2 Spinta decisa per le Comunità energetiche solidali e la distribuzione sociale di quote significative di energia prodotta, azione decisa di lotta all’inquinamento dell’aria e acqua per davvero pubblica.3  Priorità di uso delle ingenti risorse disponibili indirizzandole invece che all’agricoltura intensiva, ad alto impatto climalterante,  alle produzioni agroalimentari del territorio, biologiche e in sintonia con la natura.

La prima presentatrice della Proposta è Luna Zito, una delle più giovani componenti della Rete Rigenera e animatrice a Casalnuovo della  Associazione Casalnuovo Coraggiosa impegnata in prima linea contro il degrado ambientale e la cementificazione del territorio.

Con lei, a costituire il Nucleo dei Presentatori della Proposta un gruppo rappresentativo di Primi sottoscrittori che racchiude necessariamente solo in minima parte la ricchezza degli oltre 100 tra Associazioni e personalità che hanno dato vita al percorso di lavoro, composto da : Alessio Curatoli, Presidente ARCI Campania; Alessandro Dal Piaz, Docente universitario e Urbanista; Maurizio De Stefano GAS Friarielli; Francesco Escalona, Presidente Nurige Campania; Marialuisa Faella, tra le prime promotrici del lavoro di Rigenera; Ferella Lucio Sindaco di Baselice; Leandro Limoccia Docente universitario e animatore del  Collegamento Campano contro le Camorre di Portici; Maria Lionelli Slow Food; Vincenzo Maio Segretario FILLEA-CGIL Campania; Carla Mercogliano, Rinascita Pomigliano d’Arco;  Gianfranco Nappi Direttore Infinitimondi; Gabriele Riccardi Docente Universitari;  Nello Romagnolo Consigliere Comunale di Mugnano e animatore dell’Associazione Periferia Attiva; Giovanni Sannino Futuro Prossimo; Patrizia Spigno, Slow Food.

ALCUNI CONTENUTI DELLA PROPOSTA DI LEGGE
Stop al consumo di suolo e promuovere il riuso e l’edilizia pubblica e sociale.
Piani urbanistici davvero di rigenerazione anche sociale, per i settori più esposti, per gli anziani, per i bambini.
Promuovere la diffusione del verde, delle vie degli alberi, degli orti urbani, dei tetti verdi nelle città
Sulla costa, riservare almeno il 50 per cento di spiaggia libera. Ampliare le aree marine protette e istituire il Parco dell’Epomeo a Ischia.
Acqua per davvero pubblica e bene comune.
Promuovere la diffusione delle Comunità Energetiche Solidali e trasferire alle comunità locali e ai settori sociali più esposti, a scuole e ospedali quote rilevanti dell’energia prodotta.
Drastica azione contro l’inquinamento dell’aria adottando.
Un Piano regionale per la cura della montagna
Investire almeno l’80% delle risorse pubbliche disponibili in agricoltura per la conversione ecologica delle produzioni, per le produzioni locali e di qualità invece di destinare il grosso delle risorse, come accade ora, all’agricoltura intensiva.
Realizzare Centri e Strutture di supporto per l’agricoltura contadina e l’incontro tra produttori e consumatori
Cibo biologico nelle scuole e nelle mense degli ospedali. Didattica della Dieta Mediterranea e lotta allo spreco alimentare
Mettere a disposizione di cooperative di giovani e di migranti i terreni incolti e abbandonati
Sostenere la piccola pesca artigianale


IL TESTO INTEGRALE DELLA PROPOSTA

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Termini e Condizioni

3 commenti


  1. -Non vedo biologi, ecologisti e naturalisti tra le figure richieste nel settore “cura della montagna”
    – non vedo particolari riferimenti per la tutela degli ecosistemi forestali e fluviali naturalistici ed evoluti , i quali dovrebbero essere sottoposti a tutela integrale e protetti da tagli e utilizzi economici, in primis per garantire il ciclo dell’ acqu a dolce e poi della Biocomplessita’ (che va oltre la biodiversità).
    – Non vedo se tra le fonti energetiche vengobo comprese le biomasse , causa di feroci e dissennata tagli e disboscamenti per ricavarne legna per centrali a biomasse, pellet e cippato. non vorrei che prevedesse il silenzio-assenzo
    – Non vedo nulla circa la tutela del verde urbano già esistente! Questo è grave perché stiamo assistendo anche per questa vegetazione tagli dissennati e continui , che stanno portando alla desertificazione delle nostre citta’, con la scusa che poi si ripianta, ma uno non vale uno: fuscelli di vivaio non possono donare gli stessi benefici ecosistemici di alberi adulti e ben sviluppati!
    -Non vedo nulla che , non dico che vada verso l’ abolizione della caccia, ma almeno verso una drastica riduzione .
    Poi non c’ è neanche un progetto per la separazione tra acque nere e acque bianche.
    Insomma, una proposta carente per molti aspetti . Come si possono integrare tutte queste carenze?

    1. Author

      Caro Fortunato, le stesse osservazioni di Baiano con cui concordiamo: nell’esame in aula si potranno introdurre gli arricchimenti giusti che proponi. Se poi si riuscisse anche a fare un apprezzamento per il fatto che in una proposta di legge si cerca comunque di accendere i riflettori sulle condizioni della montagna, pure aiuterebbe…Grazie comunque.

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