Ringraziamo gli amici di Repubblica e Ottavio Ragone per la pubblicazione di questo contributo di Gianfranco Nappi.

Bisogna dire che il governo sta ‘marcando il territorio’ a Caivano. L’ha fatto prendendo a pretesto quella tragica vicenda per un incivile e inutile inasprimento verso i minori con la riduzione del disagio giovanile   a problema di ordine pubblico.

L’ha fatto con la realizzazione di una serie di iniziative di polizia ad alto impatto che, certamente benvenute, se servono a dare la sensazione di una maggiore sicurezza certo non incrementano la capacità prioritariamente necessaria di incremento dei livelli di investigazione.

L’ha fatto con la nomina di un Commissario straordinario addirittura, che interviene in un territorio comunale già commissariato per l’ autoscioglimento irresponsabile del Consiglio comunale.

Ieri, nella processione delle visite, si è aggiunto anche il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano che ha, tra l’altro, dettato i tempi per il recupero del Centro sportivo Delphinia come polmone di attività e integrazione sociale nel territorio.

E non più tardi di qualche giorno fa il Questore di Napoli, Maurizio Agricola, ha sottolineato, giustamente, il valore della prevenzione per i giovani in termini di cultura, scuola, sport.

In questa sorta di inversione di ruoli non ha mancato di distinguersi il Presidente della Regione Campania che andando a prendere il caffè al Parco Verde ha sollecitato il Governo a triplicare la presenza di forze dell’ordine sul territorio.

Ora, è evidente il tentativo di deviare attenzione da parte di un Governo in grande difficoltà proprio con Napoli e con il Mezzogiorno : quel po’ che da’ con una mano per Caivano e qualche altra emergenza – pochi spiccioli e tante telecamere al seguito…- , lo toglie a man bassa dalla scuola e dalle politiche sociali – che è molto di quel che ordinariamente servirebbe – ; dalla sanità –; elimina il reddito di cittadinanza;  incrementa i sub-appalti che sono forieri di caduta delle tutele per il lavoro  e di grande spazio per le organizzazioni criminali nella filiera dei lavori pubblici : e sappiamo cosa significhi tutto questo anche nelle condizioni concrete di vita a Caivano per esempio.

E però, Regione e Città Metropolitana avrebbero potuto esse ( e potrebbero ancora ), promuovere una iniziativa ‘ordinaria’ ma straordinaria per intensità e mobilitazione di idee e risorse sul tema della vivibilità nell’area a nord di Napoli e in tutta l’Area Metropolitana; della scuola, dello sport, degli interventi di rigenerazione urbana, di risanamento ambientale, per le politiche giovanili. Ad esempio per dare a tutte le scuole di quell’area il tempo pieno e la mensa e, progressivamente, farlo per tutte le scuole pubbliche della città metropolitana. Tempo pieno, scuole aperte al territorio per un tessuto associazionistico, di volontariato e culturale: concentrare su questo risorse ed energie e magari non disperderle in mille progetti e progettini che le scuole sono chiamate a realizzare con scarsissima verifica dei loro risultati effettivi. E su questo sfidare il Governo ad investire per davvero secondo le sue competenze largamente disattese e contraddette.

Ma un bel tavolo, all’antica, di confronto istituzionale di Regione, Città Metropolitana e Comuni con questi temi all’ordine del giorno, coinvolgendo le forse sociali, associative e culturali; l’Università che potrebbe mettere a disposizione le sue innumerevoli competenze effettivamente un po’ di più al servizio del territorio e un po’ meno a quello delle grandi imprese al tempo purtroppo del modello aziendalistico di sapere nel nostro paese, no?

Ma non dovrebbe essere questo il loro mestiere? Non sarebbe questa una priorità più prioritaria per la Regione rispetto a quella di varare una ennesima legge urbanistica che comporterà ulteriore cementificazione e congestionamento di un territorio già così esposto?

E invece no. Il silenzio. Campo libero ad un governo che peraltro non se lo merita neanche.

Ci si sveglierà mai da questo sonno?

Gianfranco Nappi

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