Ieri pomeriggio, invitato da Luana Evangelista all’appuntamento annuale LEFT WING, incontro di confronto promosso dall’area del PD che fa capo a Matteo Orfini, ho avuto modo di compiere una esperienza di immersione diretta in una delle frontiere della misurazione del disagio sociale crescente nel nostro paese che sono i Centri per l’Impiego, questa sorta di Pronto Soccorso della disoccupazione che così come accade nella realtà ospedaliera, ti consente di toccare con mano, in presa diretta, lo sprofondo di solitudine, di sofferenza sociale, di disperazione in tanti casi che attanagliano ampi settori di società italiana e soprattutto meridionale e delle periferie delle metropoli.
E fa dei suoi operatori un po’ come dei medici e degli infermieri ‘sociali’ alle prese con codici rossi e gialli di altra gravità. E anch’essi, necessariamente, coinvolti e travolti da quelle sofferenze.
Non ho rapporti con il PD nè con le sue svariate componenti ma ho accettato l’invito intanto perchè invitato da Luana di cui conosco e apprezzo l’impegno antico nonostante la sua giovane età; sia per il tema, Dalle politiche attive per il lavoro al Reddito di cittadinanza; sia per una delle motivazioni dell’invito che era anche quella di raccontare quella forma primigenia, e presto misconosciuta, di reddito di cittadinanza che nel 2004, e Grillo faceva ancora solo spettacoli…., la Giunta di Antonio Bassolino in Regione Campania con l’Assessore al Lavoro Adriana Buffardi e la sollecitazione particolare di Rifondazione Comunista, realizzò per fronteggiare le condizioni di povertà estrema.
E poi, devo dire, mi incuriosiva verificare nel concreto uno spaccato, seppur indiretto e parziale, di quel che è oggi il PD.
Ex Mattatoio a Roma, una decina di tavoli in contemporanea, alcune centinaia di persone coinvolte su tanti temi di confronto e di discussione, tante voci e tante esperienze diverse. Peraltro oggi, alla seconda giornata di lavoro, tra i diversi tavoli vi è quello coordinato da Michele Grimaldi sulle città con anche l’intervento di Antonio Avilio di Rinascita di Pomigliano d’Arco in rappresentanza della RETE RIGENERA che sta lavorando ad una Proposta di Legge sui Cambiamenti Climatici in Campania.
Ho ascoltato con grande partecipazione gli interventi delle operatrici soprattutto dei Centri per l’Impiego, di tante esperienze Associative e di movimento, di percorsi istituzionali, di Chiara Appendino, di Susanna Camusso. E con loro la conferma di quanto sia grave la situazione sociale; di quanto sia grave la guerra ai poveri e a chi è in difficoltà che continua e che si alimenta con nuovi provvedimenti ad opera del Governo, e vedremo presto gli effetti drammatici della chiusura del Reddito di Cittadinanza. Peraltro proprio in quelle stesse ore il Governo realizzava un ulteriore salto nella sua politica securitaria tesa a creare consenso ma non a risolvere per davvero i problemi con i suoi decreti sui minori.
E ho avuto modo, anche in questa occasione, di verificare quante energie, risorse umane, sociali, intellettuali vi siano alla ricerca di nuovi spazi di ascolto, di protagonismo, di rappresentanza.
E di cosa si dovrebbe nutrire la politica, tanto più di sinistra se non di questo?
L’interrogativo mi è sorto immediato e diretto. Ero in una sede politica comunque, e del PD, cioè di quello che nonostante tutto, e nonostante se’ ,rimane la principale forza democratica di opposizione e quindi riferimento imprescindibile per qualsiasi alternativa alla destra si voglia immaginare. E nella quale, come si è visto anche in questa occasione, vi sono riserve popolari e di sinistra, come l’impegno di Orfini testimonia insieme a quello di tanti altri lì.
Ma è questo che trasmette il PD? Trasmette questo impegno, questo calarsi nella realtà sociale dolente e nelle sue speranze?
E qui non mi ci ritrovo. Qui c’è una sorta di male oscuro che lo prende e lo attanaglia, e lo stringe, e gli toglie anima e capacità attrattiva. E lo dilania. e ne offusca la prospettiva. fino al punto di doversi chiedere: ma è riformabile il PD? Se ne sta accorgendo temo la nuova Segretaria. Dai fucili puntati contro in qualsiasi momento e occasione. Fino a quello, che Segretario prima di lei, se ne andò sbattendo la porta; e disse della sua vergogna, e poi, come se nulla fosse, per essere eletto al Parlamento nazionale lasciò senza presidio anzitempo la Regione che guidava; e così la si perse; e il candidato da lui proposto, dopo poco, abbandonò quel partito che l’aveva pur candidato; e lui, colui che si vergognava, sembra si prepari ora ad un’altra poltrona lasciata e ad un’altra vinta, quella del Parlamento europeo; e proprio poche ore prima, intervenendo alla Festa Nazionale del suo partito aveva elogiato la nuova Segretaria salvo poi, scendendo dal Palco, dire ai suoi, e facendolo sapere alla stampa, che con lei alla guida, il partito non sarebbe andato da nessuna parte…
Ecco, è proprio il caso di dirlo: così è proprio sicuro che non si va da nessuna parte.
Gianfranco Nappi