Gli stracci che volano tra il Presidente della Regione Campania ed Elly Schlein. Ma si può continuare con questa caricatura di ‘politica’ in Campania?

Non da ora, sono lontano anni luce dalla concezione e dalla pratica politica che in Campania va per la maggiore: e cioè dalla sua riduzione sostanziale a fatto di potere svincolato da ogni riferimento ideale e da ogni pratica partecipativa e, soprattutto, ben concretamente allineato con corposi interessi economico-finanziari che, nei fatti, dalla sanità alle opere pubbliche e al consumo di suolo, dalla gestione dell’acqua a tanti altri servizi privatizzati, dettano legge.

Al tempo stesso, mentre infuria una guerra così carica di sofferenze e di conseguenze negative per tutti; mentre l’inflazione si mangia letteralmente potere di acquisto di salari e pensioni già tra i più bassi d’Europa, devo dire che sconcerta vedere questo spettacolo quotidiano che si da’ dalla Campania tale per cui ogni occasione è buona per investire da Santa Lucia la Segretaria dello stesso partito del Presidente della Regione, di battute, attacchi, contumelie che la dicono lunga sullo stato delle cose, molto triste invero.

Detto questo, si rimane non meno allibiti di fronte a questo evento del prossimo 14 e 15 luglio, a Napoli, contro l’Autonomia differenziata: una iniziativa di carattere nazionale del PD che raccoglie tante delle principali espressioni del pensiero giuridico democratico e della sinistra e delle forze di opposizione al Governo nazionale.

Scorri i nomi e capisci che è una iniziativa davvero importante. La si fa a Napoli. Con tanti, compresi Bonaccini ed Emiliano.

E, ad oggi, non c’è il Presidente della Regione Campania?

Che messaggio è? Il Presidente della Regione è fuori dal PD? A vedere da come parla, sembrerebbe proprio. Ma anche a vedere eventi del genere si direbbe la stessa cosa.

Una cosa è certa: le cose sono giunte ad un punto tale per cui senza correzioni e inversioni drastiche, trasparenti, conclamate, tutti insieme questi signori si stanno rendendo responsabili di un disastro politico annunciato e poi, alla fine, della consegna della seconda Regione del paese ad una destra che non la merita neanche lontanamente.

Gianfranco Nappi