Un pomeriggio qualsiasi, in una giornata di inizio d’ estate calda, afosa e per certi versi frizzante e armoniosa, come solo l’estate può essere, in quell’anno di rinascita dalla pandemia, una mamma parla con il proprio figlio di 20 anni e gli dice: sai Marcello, oggi ho incontrato una amica di quando ero giovane, una simpatica e cara amica, che ha due figlie più o meno della tua età, una di queste, la più grande, con cui tu giocavi quando eri piccolo, ha deciso di diventare un uomo, che ne pensi?
Marcello: Non penso nulla, per me è normale che ognuno faccia della sua vita quello che vuole e come la penso io, la pensano tutti i miei amici e non sono pochi, la nostra generazione, non punta il dito contro chi è diverso.
Ecco cosa pensano i giovani della diversità, del proprio corpo e della capacità di gestire la propria vita, non hanno remore, ne tarli mentali, sono stati educati nel rispetto delle differenze, come segno di accrescimento e non come limite e non sono legati da nessuna morale, che li porta ad una contraddizione interna al loro esser e vivere, in una società multietnica e globalizzata.
Eppure c’è una politica, che non solo non è al passo con i tempi, ma prova a portare l’ orologio indietro, comme se tutto fosse stato più bello e giusto, senza accorgersi della loro arretratezza culturale, sociale, che li porta anni luce lontano da questi giovani che, si impongono con le loro idee, più progressiste e verosimilmente anche più autonomi di quanto anche la sinistra, sia oggi.
Sabato scorso, 24 giugno si è aperta ufficialmente la settimana di festa preparatoria per la grande manifestazione che si terrà a Napoli il 01/07 del Gay Pride.
Ci sono mostre, dibattiti pubblici, musica, e tutto ciò che arte e comunicazione, in un inferno di pressappochismo e di poca informazione, che viaggia intorno ad un mondo che, viene escluso dalla realtà, solo perché non si ha il coraggio e la voglia di capire, che tutti siamo diversi e le diversità ci rendono più forti e liberi.
Non sembra così per il nostro governo, misogino e xenofobo, che non perde occasione per denigrare, attaccare e punire, le coppie di fatto, i loro figli, e la loro condizione di mezzo, che purtroppo la nostra legislazione li conferma come nulla di fatto e tutto un divenire, senza un vero ordinamento, che possa finalmente mettere i diritti civili degli omosessuali al primo posto in un’ agenda politica, che dovrebbe partire degli individui per poi estenderli alla società e in fine farli divenire universali.
È di pochi giorni fa, la notizia, che ben 33 bambini di coppie omogenitoriali, nel padovano, hanno perso una parte della loro vita, della loro storia, grazie ad una sentenza del tribunale, che cancella di fatto una parte della loro famiglia, perché non riconosciuta dalla legge italiana.
Vergognoso; del resto il giudice si muove in questo modo, perché c’è un vuoto normativo, che da anni si prova a sanare, senza risultati. Infatti mentre si fa un passo avanti, se ne fanno due indietro, come in questo caso, perché c’è chi esasperatamente, narra, fandonie sulle coppie di fatto e sui loro figli, accettati da tutti, tranne, da uno stato retrogrado, che punisce dei bambini, solo per il fatto di avere due mamme o due papà e non perché hanno commesso un vero reato, (ammesso che dei bambini possano commettere dei reati).
Come si può, non capire, quanto si stia facendo male a questi bambini? Che sono bambini uguali in tutto il mondo!
Come si fa a strumentalizzarli, per portare acqua al proprio mulino, e non difendere i loro diritto di avere due genitori, che l’hanno cercati voluti per amore e non per egoismo e come si può non capire che, solo scrivendo una legge che, regolamenta la genitorialità e che non punisca l’utero in affitto, si può dare vita ad una vita più consapevole e felice?!
Mi direte e che fine fa tutta l’etica e la morale di cui si sono scritti ampiamente nella storia della nostra civiltà?
Nulla, non serve, tutto ha un limite, quando però a chiedere una crescita culturale è il popolo, gl’ individui e allora che non si può più fare finta di nulla.
Non è giusto continuare a colpevolizare dei bambini, che non hanno chiesto di nascere, ma che esistono e per il solo fatto di esserci, hanno gli stessi diritti degli altri e che questi diritti in questo momento vengono negati, forse per troppo zelo, oppure per troppo protagonismo, inutile futile che classifica una parte dei giudici, come uomini senza cuore nè cervello.
È appunto con queste costatazioni si sono aperti i lavori di questi sette giorni a Napoli, come città aperta al rispetto, all’inclusione delle differenze, città dell’ accoglienza nel cuore del Mediterraneo.
E da questo Mediterraneo delle contaminazioni, noi proviamo a trovare la forza di combattere, per vedere i diritti di tutti di essere soddisfatti, combattendo prima per i più deboli e poi per il resto del mondo, che mai come in questo momento vive momenti difficili a causa di questa galoppante diseguaglianze, tra chi ha tanto e si fa le leggi a proprio conto e chi a poco e nulla, che vede sempre di più il suo ascensore sociale crollare, verso il basso, e allora cosa si può e si deve fare?
Lavorare e combattere, perché i diritti civili di cura di benessere di felicità, venghino distribuiti in modo equo solidale, che venga sempre più marcata la differenza tra la destra arretrata razzista e xenofaba e la sinistra.
Il PD deve prendere delle posizioni più radicali e che uniscano sotto un unica grande bandiera arcobaleno, tutti coloro che, si sentono uguali ma diversi , liberi di poter esprimere la propria personalità e non schiavi di una società vile e incapace di comprendere.
La cultura gioca come sempre un ruolo fondamentale, ma quale cultura se al governo abbiamo politici oscurantisti e misogini, quale cultura, quando il tasso di scolarizzazione scende rovinosamente e la scuola non riesce ad essere un presidio di legalità, ma spesso un contenitore dove allevare polli da batteria, “basta che siete preparati il merito è vostro”, come se la semplice nozione possa regalare uomini e donne sane e atte al lavoro. E come creare nuove generazioni capaci di discernimento tra cosa sia giusto e cosa sia sbagliato, se gli adulti hanno loro stessi dei deficit di incipit e a volte anche cognitivi.
Rimango basita mente ascolto la difficoltà di alcune donne rimaste uomini a gestire la loro cura, come se fossero degli extraterrestri scesi da cielo senza nessun diritto, se non quello di soffrire! Presa da un movimento sussultorio di frastuono e anche di misericordia, mi rendo conto che tutto è fermo a trenta anni fa, ma allora la sinistra era forte , capace, sapeva cosa voleva, non abdicava ad istruire le masse, ma era partecipe al cambiamento, amava i suoi giovani li coltivava, sapeva che noi eravamo la meglio gioventù…e dov’è finita oggi quella gioventù, dove è rintanata, dove si è chiusa per non vedere, non sentire, non capire, ciò che avviene sotto ai nostri occhi, in ogni momento della nostra vita? Perché non si ribella, non sente il dolore, non crede nell’ amore, nel sentimento che unisce e non perisce?
Io, spesso me lo domando, da chi ha sempre provato a seguire la retta via, fatta di mille ostacoli e tentazioni, ed ho capito che anche non volendo siamo cambiati noi nel inseguire gli oggetti e non i sentimenti, abbiamo dato priorità ai beni e non alla coscienza, ci siamo fatti risucchiare dal consumismo, diventando noi stessi esseri passivi e non più partecipi alla crescita e all’ evoluzione del pensiero, ed ecco che la storia, la filosofia le scienze umane, come la psicologia la psichiatria diventano un ostacolo e non una risposta ad un mondo che, basa la sua vita, nelle tre scimmiette e non in sana e proficua crescita personale e universale ed il diritto diventa un corollario inutile, perché meglio scatenare il caos che gestire masse di consapevolezza. In tutto questo marasma la destra sguazza come gli ippopotami nel fango, felici e contenti che la migliore gioventù,non esista più e che le giovani generazioni non si preoccupino della cosa pubblica, difficile e irraggiungibile, inaffidabile , e sporca politica, per pochi guri ignoranti ma ben pagati, che non faranno mai la felicita degli altri, ma solo la loro.
Ci sarà mai un riscatto, forse, ma dovremmo incominciare a studiare, a capire e a legiferare con intelligenza, per creare una nuova opportunità per gli esseri umani, quello di crescere un un mondo più limpido, più giusto, più equo!
Maria Luisa Faella
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Programma della manifestazione:
vediamo il 1 luglio alle ore 15:00 per il Concentramento a Piazza Dante.
PERCORSO
➡️Ore 15:00
Concentramento Piazza Dante
➡️Ore 17:30
partenza corteo
Piazza Dante – Via Toledo – Piazza Carità – Piazza Matteotti – Via Medina – Piazza Municipio – Via San Carlo – Piazza Trieste e Trento – Piazza Plebiscito – Via C. Console – Via N. Sauro – Via Partenope – Via Caracciolo – Rotonda Diaz
➡️Ore 20:00
Rotonda Diaz – interventi politici
➡️Ore 21:00
Rotonda Diaz – Spettacolo artistico (Tatangelo, Turci, Andrea Sannino, Mare fuori e altri.
✅Per saperne di più: https://www.napolipride.org/