Mi associo al cordoglio di tante compagne e compagni nel ricordo del caro Umberto e rivolgo alla Famiglia un affettuoso pensiero di vicinanza e partecipazione.
Di solito agli scomparsi sono dedicati pensieri e parole più gratificanti di quelle raccolte in vita , in particolare dagli “avversari “ politici . Umberto Minopoli fa eccezione alla regola. Era davvero come è stato scritto ,un giovane comunista curioso, brillante, studioso e “ faticatore”; era davvero un riformista di vivida intelligenza , forte personalità e autonomia culturale e politica. Il coraggio delle proprie opinioni declinato senza autarchiche presunzioni e con la sensibilità all’ascolto e capacità di sintesi , era nel DNA identificativo insieme al bagaglio etico e valoriale .
Sicuro di se , mai presuntuoso : una logica serrata fatta di argomenti mai di slogan e parole d’ordine. L’ho conosciuto bene . Abbiamo lavorato insieme in via dei Fiorentini per lungo tempo . Primi anni ’80 ,ero impegnato in Consiglio regionale e nella segreteria del PCI Campania guidata da Antonio Bassolino ,responsabile del Dipartimento Economia .
Umberto era una forza fresca e reale da inserire nel lavoro di Partito .Un partito difficile ,ancora di più per i “Riformisti”, ma Bassolino ,dirigente attento e dalla vista lunga , non ebbe esitazioni nel proporlo nel team di Economia ; con Umberto vennero “ reclutati “ anche Antonio Grieco ,un prezioso compagno scuola “ PCI Aeritalia “e Raffaele Tecce che seguiva il complesso settore artigianato-ceti medi .Tre “acquisti” importanti. Anni di aria di crisi della industria a PP.SS .e del complesso universo di indotto e piccole fabbriche . Obbligatorio riflettere e definire una piattaforma e una strategia di attacco. Il contributo di Umberto Minopoli fu determinante ,straordinario .
Con Bassolino a Botteghe Oscure si decise di promuovere la “ Conferenza Nazionale PCI sul tema “Reindustrializzazione e Innovazione in Campania “. Era il maggio ’84 . Umberto fu anima e protagonista di una sorta di “ Stati Generali “ della economia regionale .Una capacità di relazioni e di lavoro eccezionale .Oltre lo “ stato maggiore” del PCI e della CGIL , gli economisti di “ bandiera “ tra i quali Collidà, Giannola, Fabiani, Minervini, Zorzoli, D’Alessio e altri ; intervennero le Sezioni di Fabbrica ; il Presidente della Regione, Fantini ; i “vertici” delle aziende delle PP.SS. come Marisa Bellisario , Maraini, Ippolito ,Medusa, Rasero, Cereti ,ma anche il “compagno “ Mario Valentino della omonima storica fabbrica delle Fontanelle ; la Confindustria con il vice –presidente Enzo Giustino e Salvatore Paliotto . Minopoli li aveva “acchiappati” quasi tutti . Puntava grosso e preciso : l’obiettivo non aveva scampo .
Negli “Atti del Convegno ,ed Sintesi pagg 426 “ , una incisiva prefazione di Minopoli e Grieco; la introduzione di Eugenio Donise , le relazioni di Collidà, Giannola, Morra e Bassolino , le conclusioni di Alfredo Reichlin . Inoltre , un documentato e incisivo intervento di Minopoli e Angela Francese sul “Mercato del Lavoro “ . Una straordinaria prova di forza e di capacità politica e programmatica del PCI della Campania e ,insieme, la prima significativa testimonianza dello spessore culturale, politico e operativo di Umberto Minopoli. Un inizio che non poteva non portarlo lontano . Ciao, Umberto.

Nando Morra

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