Si chiude sabato 29 aprile alle ore 16.00 al Palazzo Lembo di Baselice la nuova settimana di presentazioni di FRAMMENTI DI STORIA DELLE CIVILTA’ DEL GRANO E DEL PANE NEL MEDITERRANEO. Si sono intrecciati tanti dialoghi, sono emersi tanti spunti, sta emergendo una trama collettiva di idee da cui trarre materiali utili per l’oggi.

Stasera abbiamo definito la redazione di un manifesto politico sulle questioni delle terre, a partire da quelle appenniniche, che presenteremo a Napoli. L’ideologia delle multinazionali produce cibo spazzatura e produce un attacco letale al mondo. Non possiamo più assistere passivamente a questo sfregio delle nostre vite e del pianeta.

Questa è la sintesi che Franco Arminio ha tratto dalla serata della Liberazione a Bisaccia cui hanno preso parte anche con l’Autore, Peppe e Agostino Pelullo, Carmine Nardone e Angelo Ciccarella, Adriano Gallevi.

Un confronto serrato nel corso del quale tutti hanno anche ricordato Mario Salzarulo.

Ebbene dalla discussione, con il contributo fondamentale di Carmine Nardone, è emersa l’idea che Franco Arminio ha così sintetizzato.

Tema al centro anche del confronto del giorno dopo a San Paolo Bel Sito con la partecipazione di Raffaele Barone, Carmine Piscitelli, Nunzia Muto, Carlangelo Mauro nella cornice di Ghe Kalè ai piedi della bruniana collina di Cicala. Serata chiusa dalla degustazione di prodotti da forno realizzati con farine di grani teneri e duri dell’Alta Irpinia di Peppino Pelullo e lavorati dalla Chef di Ghe Kaklè.

Poi la mattinata di giovedì al centro del confronto sono stati gli studenti dell’Istituto Alberghiero Enzo Ferrari di Battipaglia a partire da una considerazione di fondo: nello scontro aperto sul futuro del cibo e del pianeta, in modo particolare i giovani in formazione degli Istituti Alberghieri ed Agrari rappresentano una avanguardia decisiva per vincere la partita della lotta ai cambiamenti climatici: sono loro i costruttori di un nuovo modello di sviluppo nel quale il rapporto con la terra e la produzione di cibo sia obbligatoriamente ad una inedita dimensione ecologica e di sostenibilità.

Alla Libreria Phlegrea nella suggestiva cornice della centralissima Piazza della Repubblica di Pozzuoli il pomeriggio del 27 con i contributi di Iaia De Marco e dell’Agorà delle donne e gli interventi di Giovanni Sannino, Guido Ferretti e di Ugo Leone è tornato il tema di come promuovere un pensiero a sostegno di una pratica alternativa a quella oggi dominante in grado di vincere, a partire dalla terra e dal cibo, la sfida dei cambiamenti climatici e della giustizia ambientale, con la disponibilità di tutti a concorrere alla elaborazione dell’idea di Manifesto emersa da Bisaccia.

Sono davvero grato a tutti i partecipanti a questi incontri, ai relatori e al pubblico: questo mio piccolo lavoro si sta arricchendo strada facendo di idee, sollecitazioni e disponibilità del tutto nuove. E’ bello che sia così. Ed è molto impegnativo il frutto nato da queste discussioni per come Franco Arminio l’ha così ben sintetizzato per la stesura di questo Manifesto su terre e cibo e Appennino nel quadro di una radicale alternativa al modello esausto delle multinazionali. ” Così Gianfranco Nappi autore dei FRAMMENTI DI STORIA.

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