Guida definitiva a (quasi) tutto. Versione breve
Hannah Fry e Adam Rutherford
Traduzione di Andrea Migliori
Scienza
Bollati Boringhieri Milano
2022 (orig. 2021)
Pag. 291 euro 25
Ovunque dalle nostre parti. Prima, ora e dopo. Alla realtà interessa poco se
fate attenzione o meno alla sua esistenza. Del resto, l’obiettivo principale di
quasi tutti gli organismi è sempre stato quello di non morire (almeno
riproducendosi) e anche noi umani non veniamo al mondo con la capacità
innata di comprendere la realtà che ci circonda, tanto più che pure i nostri
sensi ci ingannano in continuazione. Tuttavia, nel considerare non solo ciò che
riguardava direttamente la sopravvivenza quanto piuttosto l’intero Universo e il
loro posto al suo interno, i nostri antenati si sono smarcati dal resto della
natura. Magari guardando con lenti deformanti, riflettendo non benissimo e
sbagliando spesso, a livello individuale e collettivo. I miti che abbiamo
inventato per spiegare la natura inesplicabile della natura sono un’infinità.
Abbiamo così creato la scienza e la matematica nel tentativo di affrancarci dai
limiti della prospettiva umana e di mettere a tacere la parte scimmiesca del
nostro cervello, di dotarci della scatola degli attrezzi per antonomasia, piena
zeppa di strumenti e idee incredibili, di dispositivi e aggeggi in grado di
aumentare le nostre capacità, consentendoci di osservare la realtà con una
ricchezza di dettagli sempre più grande e sviluppando concetti fondamentali
come quelli di tempo, spazio, spaziotempo, infinito. La stessa scienza ha
comunque commesso molti errori e ne commette sempre di nuovi. Facciamo
allora il punto su come sappiamo le cose che sappiamo, sulla differenza tra ciò
che sembra intuitivamente vero e la verità scoperta dagli scienziati, sulle sviste
e i passi falsi che hanno accompagnato la crescita continua della conoscenza:
la scienza è anche non sapere e trovare un modo per scoprire.
La matematica Hannah Fry (Harlow, Essex, 1984) e il genetista Adam
Rutherford (Ipswich, Suffolk, 1974) sono due notevoli scrittori e divulgatori
scientifici inglesi; a quattro mani ci propongono un bel godibile testo dal titolo
ambizioso, una guida (quasi) omnicomprensiva. I capitoli sono nove: Infinite
possibilità (sul circolare della conoscenza, dalla biblioteca di Babele di Borges);
La vita, l’Universo e tutto quanto (la serie di errori e tentativi dell’evoluzione);
Il cerchio perfetto (visto che la Terra è invece uno sferoide oblato); Rock of
Ages (dopo Big Bang e sistema solare); Breve storia del tempo (comprensiva
della relatività, non solo relativa); Vivere liberi (ci sembra di possedere il libero
arbitrio, ma come esserne sicuri?); L’orchidea magica (prima o poi la fine del
mondo arriverà, ma non solo le sette cercano di imbrogliarci, anche il nostro
cervello tende a fare scherzi); il mio cane mi vuole bene? (forse); l’Universo
dal buco di una serratura (la scienza è e sempre sarà l’unico modo per scrivere
la guida definitiva a tutto). Lo stile è fresco, colloquiale, figlio anche della
comune frequentazione televisiva (perlopiù la BBC). Ogni capitolo parte da
domande, più o meno semplici e apparentemente banali e continua con
risposte che rivelano quanto sia inaffidabile il nostro istinto e spesso meritano
ulteriori interrogativi nei vari paragrafi, intervallati ogni tanto da alcune
illustrazioni e frequenti box su singoli argomenti. Le note curiose e i (contenuti)
riferimenti bibliografici sono in fondo.
***
Uccidere, qualche volta
Rosa Mogliasso
Noir
SEM Milano
2023
Pag. 295 euro 18
Torino. Da fine primavera a fine estate di vari anni fa. Francesca Turchinetti è
stata un ottimo partito per Tommaso Tratti di Valprina: lei figlia unica con
padre morto da poco, erede di un patrimonio di dimensioni imbarazzanti,
industriale edile, salute curata e fisico perfetto; lui bellissimo poeta dilettante e
scansafatiche, solida cultura classica, educato e vagamente effeminato. Hanno
la piccola figlia Nina Maria, di soli cinque anni, che li sopporta poco entrambi,
sta meglio con la donna di servizio rumena Rodika e con gli occasionali
compagni di gioco. La mamma l’accompagna in piscina più per incontrare
Paolo, il fascinoso papà separato e dolente di Mattia Quaglietti (8 vispi anni),
che per altro. Non sa che Martina, amata moglie di Paolo, in realtà sussiste ed
è complice, fanno i prostituti in parallelo e lei è proprio l’amante di Tommaso,
dal quale ha appena ricevuto in regalo un braccialetto Cartier. Quando Johan, il
marito di Rodika, deve sospendere il lavoro di giardiniere, Tommaso decide di
assumere temporaneamente per curare prato e siepi della villa con piscina
l’intellettuale 17enne Antonio Totò Lo Cascio, che ha casualmente incontrato in
un cinema porno e col quale ha cominciato a confidarsi sulla propria crescente
passione per i maschi (in particolare, crede di essersi innamorato dello stesso
Paolo dagli occhi azzurri, come la moglie, a reciproca insaputa). Totò non lo ha
detto alla madre Patrizia (che lo ha cresciuto sola), ma ha già presto capito di
essere attratto dai grandi corpi di taglialegna del suo stesso sesso, per
esempio dal condomino reazionario frustrato magazziniere 45enne Beppe
Pinardi, sposato con l’esemplare collega operaia Teresa. A quel momento, in
lontananza appaiono i soldi in nero dei cinesi per Francesca: appetiti sessuali,
truffe milionarie, piani criminali si accavallano e intrecciano, spassosamente.
L’ottima scrittrice torinese Rosa Mogliasso (Susa, 1960) strizza spesso l’occhio
al genere noir, pur senza necessariamente trame assassine e investigatori
seriali. Qui siamo forse nel noir erotico, con multiformi coppie a disposizione,
tristi vite e arditi scambi di partner, aspirati o realizzati, chi più chi meno. Il
titolo allude alla possibilità di assassinare altri e prende spunto
dall’addestramento dei due prestanti prostituti sposati: fra gli scenari potenziali
si era considerata anche l’eventualità di uccidere, qualche volta (ma non il
sesso omosessuale, lo sbatterglielo fisicamente nel culo, come lui chiarisce,
strano). La narrazione alterna la prima persona di Totò (parlantina brillante e
gusti sessuali stravaganti), che nel prologo riporta la bambina rapita alla
madre, consapevole che valeva dieci milioni di euro, la cifra chiesta per il
riscatto, alla terza persona varia di quasi tutti gli altri protagonisti delle tre
coppie (in personale e reciproca analisi manipolatoria) e del caro acuto Mattia.
I dialoghi pure sono divertenti, attenti alle varie personalità, socialmente e
culturalmente diverse. Passioni musicali di conseguenza: Tommaso in Jaguar
con Totò al volante, gli fa ascoltare Glenn Gould, Radiohead e King Crimson,
sentendosi decisamente confuso; e Paolo, proprio grazie a Tommaso, passa dai
Rolling Stones a Vivaldi, fumandosi comunque una canna prima di uscire da
casa propria. Rum e coca cola per Beppe, sic! Segnalo Megève a pagina 133.
***
Legittima vendetta
S. A. Cosby
Traduzione di Giuseppe Manuel Brescia
Noir
Rizzoli Milano
2023 (orig. Razorblade Tears, 2021)
Pag. 363 euro 19
Richmond e Virginia centrale. Poco tempo fa. I detective LaPlata e Robbins
avvisano Ike Randolph che il figlio giornalista 27enne Isiah è stato assassinato
insieme al coetaneo marito pubblicitario Derek Jenkins. Lui va al funerale con
la cara moglie Mya, appena nominata tutrice legale di Arianna, la figlia dei due,
pelle e capelli color del miele, tre anni, avevano pagato una donna per tenerla
in grembo (maternità surrogata). Ike è un nero possente con un passato
burrascoso, ha nove cadaveri sulla coscienza (per omicidio involontario
trascorse sette anni al penitenziario di Coldwater, uscendone definitivamente il
23 giugno 2004) e non ha mai sopportato di avere un figlio gay, così si
vergognavano a vicenda. Ormai possiede un’avviata azienda di manutenzione
di campi e giardini nella contea, con 14 dipendenti e impegnativi contratti, ma
è sconvolto, scopre che voleva un gran bene al figlio unico. Al funerale incontra
l’altro padre, in una situazione analoga: Buddy Lee è un bell’uomo bianco,
magro e segnato dalla vita; famiglia di delinquenti, cinque anni a Red Onion,
separato dalla bella ex moglie Christine; anche lui ex carcerato, con una massa
di capelli sale e pepe che gli arrivano alle spalle; vive da solo in una roulotte
della contea, fa lavori precari, risulta un poco razzista e beve molta birra. I due
ex galeotti non si stanno subito molto simpatici ma, trascorsi oltre due mesi
senza notizie sui responsabili dell’omicidio (li hanno crivellati di colpi davanti a
una vineria chic del centro storico di Richmond), decidono di provare a scoprire
insieme chi e perché voleva morti i figli. Capiscono subito che è coinvolta la
gang di confratelli razzisti in moto capeggiata dal violento Greyson e che molti
cercano una ragazza che voleva raccontare al giornale della sua storia con un
pezzo grosso. La baraonda sarà totale: mosse violente, morti o feriti in massa.
Prima di diventare ottimo scrittore Shawn A. Cosby (Contea di Mathews,
Virginia, 1973) si è affaccendato in tutto: buttafuori, operaio, giardiniere,
manager di ferramenta, montatore di palchi, addetto alle pompe funebri; ne ha
fatto tesoro. Questo è il quarto splendido premiato romanzo (il secondo
tradotto), narrato in terza varia, in evidenza sia talora l’acido resoluto
criminale, in combutta con insospettabili, che quasi sempre i due padri
“pentiti”: non sanno cosa avessero scoperto i ragazzi, solo che era una
faccenda abbastanza grossa e, quando iniziano a ficcare il naso in giro, sono
disposti a tutto “pur di trovare quei figli di puttana”, anche a sanguinare, visto
che la potente letale rabbia pompa di nuovo nelle vene, un veleno che
“ammazza certe parti di te”. Il titolo inglese richiama appunto le lacrime
taglienti, nei legami familiari e non solo. Il titolo italiano è azzeccato, si tratta
di un hard-boiled con revenge, una vendetta collettiva per redimersi da colpe
genitoriali e affrontare “legittimamente” l’America prepotente di razzisti e
omofobi, quei posti dove impera il ragionamento circolare, dove i pensieri
ottusi sono confermati e rafforzati dal pensiero di gruppo. Particolarmente
belle, in tal senso, sia le battute da galeotti che i dialoghi fra i due, un nero e
un bianco attempati criminali, alla ricerca di sintonia sui figli omosessuali. I
bianchi prediligono il country. Nel locale Garland’s tutto risuona, odora,
risplende della mitica Judy. Ike ama sorseggiare (poco) rum con ghiaccio.