L’Appello da il Manifesto : https://ilmanifesto.it/non-lasciamo-la-regione-lazio-alle-destre-lappello
Per Aderire : http://bit.ly/lazionodestra
La sinistra, i progressisti e gli ambientalisti hanno rinunciato a governare il Lazio. La scelta incomprensibile di presentarsi divisi contro il candidato dell’intero centrodestra Francesco Rocca rende sostanzialmente inutile la competizione elettorale del 12 febbraio nella Regione Lazio. E in qualche caso chi ha preso questa decisione si prepara persino a festeggiare cinicamente la propria sconfitta.
Questa scommessa elettorale autolesionista sarà però pagata da cittadine e cittadini del Lazio. Che vedono un’intera classe dirigente lasciare alla destra settori chiave come la sanità pubblica, l’ambiente, i trasporti, la formazione, il welfare.
Per di più, il voto nel Lazio per ammissione della stessa presidente del consiglio ha valenza nazionale: rappresenta una prima prova politica per il governo Meloni e dunque un’occasione per cominciare ad arginare le destre.
Per quale motivo, come elettrici ed elettori, dovremmo sostenere questa strategia che ha già scelto di perdere in nome di calcoli personali?
Siamo consapevoli del fatto che il tempo stringa. Sosteniamo tuttavia che se i democratici, i progressisti e gli ambientalisti rinunceranno a percorsi individuali e autoreferenziali e se faranno un confronto acceso, informato, aperti e ragionevole, sapranno trovare la convergenza su un programma essenziale e su una rosa di figure significative per una candidatura condivisa e allargata, come richiedono le sfide sociali che si trovano davanti. In questo modo potranno recuperare credibilità e consenso.
Primi firmatari: Fabrizio Barca, Luciana Castellina, Ida Dominjanni, Luigi Ferrajoli, Chiara Giorgi, Tommaso Montanari, Giorgio Parisi, Christian Raimo
Oggi sempre su il Manifesto, Luciana Castellina sviluppa un ragionamento importante, ed anch’esso ampiamente condivisibile, sul fatto che antifascismo deve voler dire assumere anche una pratica coerente, saper individuare l’obiettivo principale e non farsi distrarre dagli obiettivi secondari, differenziare l’analisi secondo una lezione che viene proprio dalla storia della conquista della democrazia nel nostro paese dopo il crollo del fascismo. Luciana cita Togliatti, protagonista assoluto di quella capacità straordinaria.
Aderisco con convinzione all’Appello. E lo vogliamo rilanciare qui da Infinitimondi: noi stessi a poche settimane dal voto di settembre lanciammo proprio dalle pagine de il Manifesto la pazza, e realisticamente necessaria, idea di un accordo di desistenza per consentire allo schieramento di centro-sinistra di vincere in almeno trenta/quaranta collegi che invece furono regalati alla Destra.
Esso è quanto mai tempestivo e opportuno: c’è sempre tempo per porre rimedio ad un errore grave, imboccare la strada giusta, evitare una sconfitta già data, spianare la strada ad avversari politici che non lo meritano.
E’ possibile che un numero grande di adesioni possa smuovere i vertici del PD e dei 5Stelle, li possa indurre a quella saggezza e a quella lungimiranza ma anche a quel buon senso di cui sembrano totalmente privi.
E’ possibile.
E fino all’ultimo giorno utile bisogna provarci.
Mi chiedo anche se non possa essere utile anche un altro messaggio.
Del tipo:
” Siamo stanchi di appellarci, di rivolgere domande, di sollecitare, di spingere, di sperare…Vogliamo che sappiate che se anche questa volta prevarranno atteggiamenti irresponsabili, allora vorrà dire che siete irriformabili e non meritate di essere nostri interlocutori. E chi non vorrà più sottostare alle vostre decisioni dovrà saper trovare i modi e le strade inedite per affermare il proprio punto di vista e la propria idea di una politica partecipata, plurale e unitaria…”
Care firmatarie e Cari firmatari dell’Appello, se vi va, ne riparliamo a liste presentate: oggi è ancora tempo di firmare, firmare, firmare e di…sperare, sperare, sperare.
Gianfranco Nappi