La grave tragedia di Ischia non può non impegnare ogni Istituzione pubblica a “cambiare passo” e procedere con celerità all’attuazione di programmi, progetti e norme stringenti, che evitino ogni futuro disastro.
È indispensabile, specialmente in Campania. È tra le regioni italiane, credo, la prima in graduatoria per abusi irresponsabili e consumo di suolo, agevolato anche da una legislazione urbanistica poco “coerente” (qualche volta “ambigua”) e dalla mancanza di pianificazione adeguata del territorio.
Nella mia stessa città, Salerno, le cui colline furono ricoperte da cenere e lapilli dell’ ultima eruzione del Vesuvio (1944), dopo le numerose vittime provocate dall’alluvione del 1954, negli anni ’60 (dimenticando il disastro avvenuto) si consumò con palazzoni enormi ogni spazio ancora libero a monte del centro storico, calcando le “aree fragili” ed il sedime della drammatica colata di fango. E poi addirittura “grandi opere pubbliche” in corso (vedi gallerie di Porta Ovest tra porto commerciale ed autostrade), mettono in crisi la tenuta del costone roccioso che sovrasta la Statale di collegamento Salerno-Vietri. E non parliamo del consumo di suolo negli ultimi dieci anni delle colline salernitane e della zona orientale prese d’assalto dai costruttori !
Di chi sono le responsabilità del dissesto idrogeologico e del permanere di “aree a rischio” ? Sicuramente anche di chi ha il dovere di salvaguardare, di sorvegliare, di negare autorizzazioni (improprie), di “educare” il cittadino…ed ha il dovere di dotarsi di strumenti di pianificazione aggiornati, che possano garantire meno consumo di suolo e tutela e manutenzione dei luoghi a rischio.
Mi convince il ragionamento fatto da Gianfranco Nappi nel Suo ultimo articolo su Infiniti Mondi.
I Comuni hanno difficoltà enormi per carenza di personale qualificato e mancanza di risorse.
La Regione può farsi promotrice di un processo innovativo di “sviluppo” ( finalizzato al “recupero ambientale” del territorio), attivando la nuova Agenzia Regionale per la Difesa del Suolo (istituita dopo le “frane” di Sarno e Quindici, e poi abbandonata) …Una struttura tecnica adeguata, che possa anche supportare i Comuni Campani nella pianificazione e nella progettazione degli interventi finanziati dall’Europa (vedi PNRR).
Bisogna sollecitare la Regione Campania, perché tale obiettivo sia perseguito…
è dovere di tutti evitare che si ripetano costantemente “fenomeni disastrosi” (come quello di Ischia) , con decine di vittime e danni difficilmente riparabili.
Gianpaolo Lambiase
Articoli precedenti :
Per chi ha suonato la campana di Ischia/1 https://www.infinitimondi.eu/2022/12/01/per-chi-ha-suonato-la-campana-di-ischia-di-gianfranco-nappi/
Per chi ha suonato la campana di Ischia/2 https://www.infinitimondi.eu/2022/12/02/per-chi-ha-suonato-la-campana-di-ischia-2-unaltra-volta-di-ugo-leone/