di Tommaso Esposito
Bella e significativa l’iniziativa degli studenti del Liceo “Alfonso M. dé Liguori” di Acerra.
Grazie alla sensibilità del Dirigente Scolastico, Prof. Giovanni La Montagna, e di tutta la comunità scolastica, gli studenti di oggi raccolgono idealmente il testimone degli studenti che 40 anni fa, proprio in questi giorni, ebbero il coraggio di ribellarsi e sfidare la camorra.
Una vera e propria “celebrazione” in occasione del quarantesimo anniversario della nascita del Movimento anticamorra.
Si parte oggi, 5 novembre, con il convegno “… quei ragazzi che sfidarono la camorra”. Si è discusso del volume edito dalla nostra Rivista InfinitiMondi – QUEI RAGAZZI CHE SFIDARONO CAMORRA, SACRA CORONA UNITA, ‘NRANGHETA E COSA NOSTRA. Tra passato e presente per non rinunciare a immaginare un’Italia migliore- curato da Leandro Limoccia che ha partecipato di persona al previsto dibattito insieme a Rocco Civitelli, all’epoca Segretario della Camera del Lavoro di Pomigliano d’Arco, al Col. Nicola De Tullio, comandante del Gruppo Carabinieri di Castello di Cisterna, a Don Nello Crimaldi, Vicario della Diocesi di Acerra e alla prof.ssa Milena Petrella, Assessore alla Pubblica Istruzione del Comune di Acerra. Previste testimonianze di studenti, di ambientalisti e di rappresentanti di associazioni giovanili del territorio, oltre ad una rappresentanza degli studenti degli anni 80. A concludere il dibattito il Sindaco di Acerra dott. Tito D’Errico.
A seguire, il 12 novembre, gli studenti hanno organizzato una “Marcia anticamorra” con partenza alle 9,00 dalla sede del loro Liceo ed arrivo in Piazza Duomo dove incontreranno il Vescovo, S.E. Mons. Antonio Di Donna Presidente della Conferenza Episcopale Campana.
E poi ci si ritroverà di nuovo ad Ottaviano, di nuovo il 17 dicembre esattamente come 40 anni fa.
Per marciare contro la camorra gli studenti non hanno scelto a caso la giornata del 12 novembre. Hanno letto che esattamente nello stesso giorno del 1982, accogliendo l’Appello promosso dagli studenti del Liceo di Acerra, centinaia di studenti si riunirono ad Ottaviano nel cortile della Scuola Media D’Annunzio, nel regno di Cutolo. Si riunirono alla presenza di Antonio Bassolino, segretario regionale del PCI, di Raffaele Tecce del PDUP, di rappresentanti sindacali locali e regionali. E del Vescovo Antonio Riboldi che, con la sua autorevolezza, pronunciò parole forti, esortò a non voltarsi dall’altra parte e far finta di niente, disse che la camorra riguardava “l’uomo, che la società aveva smarrito il senso della dignità dell’uomo, togliendogli soprattutto la sua sacralità. “Rifondare la dignità dell’uomo… Non, quindi, un oggetto che si usa, si strapazza o si uccide ma il centro delle attenzioni di tutti, il vero soggetto di ogni giustizia e di ogni amore”. La camorra “è un problema di spazi della vita sociale lasciati scoperti… Beni comuni, che formano la serenità dell’uomo, come la casa, un lavoro, i servizi essenziali, non possono essere oggetto di continue promesse difficilmente mantenute, ma devono essere una certezza”. Chiese a voce alta di non lasciare soli i giovani. “Loro, i giovani, non conoscono fino in fondo le nostre paure. Possono essere il coraggio che ci viene meno e il domani che sogniamo”.
L’appello, lanciato all’epoca dagli studenti di Acerra, era indirizzato al Ministro della Pubblica Istruzione per indire una giornata nazionale di discussione in tutte le scuole d’Italia sul tema della lotta alla criminalità organizzata, camorra, mafia, ndrangheta e terrorismo e per sollecitare i collegi dei docenti a promuovere in orario scolastico attività didattiche di approfondimento e studio del fenomeno; al Provveditore agli studi di Napoli per la formazione di un comitato provinciale permanente per la promozione di attività contro la camorra; alla Regione Campania per l’approvazione di una legge regionale per finanziare iniziative culturali contro la camorra; ai Comuni della zona per la convocazione di Consigli Comunali sul tema e per l’approvazione di misure concrete di moralizzazione della vita pubblica e di sostegno ai bisogni delle nuove generazioni; alle forze dell’ordine e alla magistratura cui si chiedeva un’azione più efficace nel Nolano e nel Vesuviano volta a colpire soprattutto il mercato nero della droga e dell’eroina. Furono invitate le massime cariche dello Stato, il Presidente della Repubblica Sandro Pertini, il senatore a vita Eduardo De Filippo che si era distinto per l’attenzione ai giovani diseredati napoletani e a quelli detenuti presso il carcere minorile.
Dopo quella straordinaria giornata del 12 novembre si decise di tornare ad Ottaviano ancora una volta, più numerosi e convinti. Il 17 dicembre del 1982 una straordinaria Marcia Anticamorra da Somma Vesuviana a raggiunse Ottaviano. Diecimila tra studenti ed operai parteciparono all’iniziativa: alla testa del corteo, insieme ai protagonisti di quei giorni di lotta, al Vescovo di Acerra Riboldi e al Vescovo di Nola Costanzo, il segretario confederale della CGIL Luciano Lama, Antonio Bassolino. Ad accompagnare il corteo gli applausi e gli incitamenti a non mollare degli abitanti del posto, le bandierine dei più piccoli ad accogliere i partecipanti davanti alle scuole che si incontravano lungo il percorso. In piazza un palco, un comizio, e una colomba che vola alla pronuncia della parola PACE. Era nato un movimento anticamorra.
Da allora tanto è stato fatto. Tanto però ancora c’è da fare.
Fino a quando un ragazzo delle nostre città è costretto ad abbandonare la scuola, fino a quando nelle nostre città sarà negata la mensa e il tempo pieno, fino a quando non ci saranno strutture per fare musica, teatro, sport, giocare, fino a quando si continuerà ad assistere allo scioglimento di Consigli Comunali per infiltrazioni mafiose, c’è ancora tanto da fare contro coloro che delinquono.
Lo sanno gli studenti di Acerra. Dai più giovani, ancora una volta, il coraggio di manifestare il loro bisogno di futuro, il rigore nei confronti di quanti hanno responsabilità di governo. Oggi, come 40 anni fa.
Le immagini dell’incontro di oggi
Alcune delle foto sono del giornale Tablò che ringraziamo
Bravissimi tutt* Purtroppo rispetto ad allora si ARTETRATI ..e di molfo! NON Lasciamolj SOLI!
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