Dalla Relazione del 2°semestre del 2021 della Direzione Investigativa Antimafia sull’attività svolta e sui risultati ottenuti, presentata al Presidente del Senato il 15 settembre 2022, emerge uno spaccato molto preoccupante sulle infiltrazioni della criminalità organizzata nell’azzardo “lecito” ed “illecito” tanto da farlo diventare la prima fonte di ricavo dei clan
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Qui di seguito riporto alcuni brani della Relazione per evitare di alterarne i concetti espressi in maniera chiara sia per la situazione dell’intero Paese che della Campania; un azzardo in crescita esponenziale che continua ad incrementare il Disturbo d’azzardo patologico (DGA), colpisce oltre 2 milioni di persone, e crea malessere fisico, economico e sociale anche alle loro famiglie.
La Relazione descrive l’assetto delle organizzazioni mafiose: “un’azione dinamica che oltre a descrivere l’operatività dei gruppi mafiosi ne disegna una linea di tendenza ed i profili evolutivi in tutti i contesti territoriali, restituendo un quadro attuale e soprattutto predittivo indispensabile per orientare tutte le strutture del sistema antimafia del Paese”di modo che le Istituzioni possano “offrire una protezione sociale sempre più efficace”.
Ed aggiunge: “continuano a presentare il rischio che i sodalizi di varia matrice, senza rinunziare a porre in atto tutte le azioni necessarie a consolidare il controllo del territorio, possano perfezionare quella strategia di infiltrazione del tessuto economico in vista dei possibili finanziamenti pubblici connessi al PNRR”. “L’inquinamento dell’economia sana è aspetto fondamentale per la sopravvivenza delle consorterie in quanto condizione vincolante per qualsiasi strategia criminale di illecito accumulo di ricchezza che comporta la disponibilità di imponenti riserve di liquidità le cui origini devono essere celate e la cui consistenza può essere ingigantita invadendo il campo dell’imprenditoria legale, specie quelle maggiormente colpite dalle conseguenze dell’attuale crisi economica, per disporre di strumenti idonei a intercettare i finanziamenti pubblici”.


In merito alla criminalità organizzata in Campania si evidenzia un complesso sistema criminale che governa lo svolgimento di tutti i traffici illeciti (droga, estorsioni, gioco d’azzardo…) gestendoli direttamente o delegandone lo svolgimento a gruppi minori; sempre concentrata sulla ricerca di migliori e più lucrose posizioni di controllo del mercato illegale” ed offrendo “alle imprese disponibili capitali illeciti da riciclare condizionando la libera concorrenza mediante una posizione forzatamente monopolistica”. “… questo modello trova particolare consenso e opportunità di rafforzare i vincoli associativi nelle aree ove maggiore è la sofferenza economica ed il bisogno di aiuto della rete sociale” avvalendosi anche della “disponibilità di professionisti, funzionari pubblici ed amministratori locali infedeli e sensibili alle lusinghe corruttive”.
Ed in ordine al riciclaggio, che “le nuove frontiere offerte da internet consentono di sviluppare attività di riciclaggio su una scala sempre più ampia producendo in definitiva una sorta di digitalizzazione della criminalità organizzata”, rendendo più difficile ogni attività di contrasto a causa delle disomogeneità delle varie legislazioni nazionali dei Paesi Europei.


Riporta, poi, con particolare riguardo alla città di Napoli, una specifica considerazione del Procuratore Nazionale Antimafia dr. Giovanni Melillo, già Capo della Procura della Repubblica di questa città, che “la stessa espressione “infiltrazione mafiosa nell’economia, nella società” è assolutamente fuorviante perché non si è in presenza né di una emergenza né di una infiltrazione” ma “di connotazioni strutturali del tessuto sociale ed economico della città e di larga parte del territorio regionale dove la camorra agisce come formidabile fattore di alimentazione finanziaria e del sistema di relazioni, di mediazione, propria dell’ordinario sistema di impresa. I grandi cartelli camorristici (che controllano larga parte delle attività illecite e non solo illecite della città) oggi coincidono con vere e proprie costellazioni di imprese”.
Il quadro rivela che non siamo in presenza di una camorra parcellizzata in piccoli gruppi in caotica contrapposizione, ma di grandi cartelli che da oltre trent’anni, profondamente radicati, che sono sopravvissuti a grandi conflitti ed ad importanti sforzi repressivi e nel tempo hanno sviluppato la capacità di fare sistema preservando i vincoli fiduciari garantiti dallo stesso sistema.
Il controllo dell’azzardo è diventato una primaria fonte di guadagno, che ha superato il traffico di stupefacenti, le estorsioni e l’usura, sopratutto perché ben si presta a qualsiasi forma di riciclaggio e di trasferimento del danaro, non importa se lecito od illecito, all’estero. Il notevole sviluppo è avvenuto grazie all’ampliamento dell’offerta di azzardo da parte dello Stato, creando nuove opportunità per la criminalità organizzata attraverso una forte penetrazione della camorra nella gestione delle attività concessorie e la monopolizzazione distributiva sul territorio delle sale scommesse, nelle quali ogni giorno si muovono enormi somme di danaro, senza alcun controllo.


L’esplosione dell’azzardo così detto legale non è riuscito a contenere la raccolta illegale di scommesse di vario genere né a frenare lo sviluppo del gioco on line, fortemente incrementato nel periodo di pandemia da covid, anche tramite siti web locati su server aventi sede a Malta.


La situazione della Regione Campania e di Napoli, in particolare, è la più drammatica d’Italia per la forte presenza della criminalità organizzata e per la quantità di scommesse, senza alcun intervento di contrasto delle Istituzioni: la città di Napoli ha approvato un Regolamento a dicembre 2015 che concedeva alle sale scommesse, già installate, cinque anni di tempo per trasferire le loro attività ad una distanza di almeno 500 metri dai luoghi sensibili, termine scaduto a gennaio 2020; la Regione Campania a febbraio 2020 ha approvato una Legge in materia, promulgata e pubblicate sul BURC il 2.3.2020, riducendo il distanziometro a 250 metri e, contro ogni principio di eguaglianza, ha deciso che le sale scommesse, nel frattempo installate, non siano obbligate a trasferirsi. Questa Legge (nonostante la chiara incostituzionalità e norme non condivisibili), dopo 33 mesi dalla sua promulgazione non è stata implementata in nessuna parte, vanificando i numerosi solleciti, e rendendo evidente che la sua approvazione sia stata determinata da due precise ragioni: avere una Legge sull’argomento in vista delle elezioni regionali previste per maggio del 2020 e poi spostate all’autunno successivo a causa del covid; bloccare l’applicazione del Regolamento del Comune di Napoli in modo da lasciare la città di Napoli e tutta la Regione, senza alcun contrasto all’azzardo, ai problemi di salute delle persone fragili ed ai conseguenti problemi socio economici determinati dall’azzardo “lecito” ed “illecito”, diseducando i cittadini alla legalità e, di fatto, lasciando che la camorra continuasse a sviluppare, indisturbata, le sue illegali attività e la penetrazione nella gestione del territorio.

Pasquale Riccio

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