di Gianfranco Nappi

Come si sa, la Val Padana è una delle pianure più inquinate del continente dal punto di vista della qualità dell’aria. Lo testimoniano anche tutti i rapporti di rilevamento.

Quel che meno si sa è che in Campania, nella Campania dei primati positivi, nella Campania prima…c’è un’area territoriale che dal punto di vista della qualità dell’aria fa concorrenza e supera, in negativo, la Val Padana: in parte coincide con lo stesso aerale della storica Terra dei fuochi, pur essendo cosa diversa, ed in parte si allarga verso Est e Sud: i dati sono abbastanza impressionanti ed ancora più impressionante è il silenzio pressoché generale che li circonda.

Al tema ho dedicato un articolo che oggi pubblica Repubblica Napoli: grazie davvero al suo direttore Ottavio Ragone. E soprattutto grazie a chi da tempo lungo porta avanti una battaglia su questi temi: il dott. Gennaro Napolitano di Nola, psichiatra e ambientalista da sempre, già da quando nei lontani anni ’80 fu perfino Segretario della Sezione PCI Giordano Bruno di Nola…

Questa storia che sull’ambiente viva un clima di colpevolizzazione dei cittadini: dipende da te, tu puoi fare, è nelle tue mani, comportamenti virtuosi, non sprecare acqua, non usare l’auto privata, non usare plastica…se da un lato coglie un lato del problema, il fatto cioè che ciascuno di noi può fare qualcosa, però poi, più spesso, serve a farci sentire in difetto e tende così a coprire il fatto che la situazione dell’ambiente dipenda in primo luogo da un sistema di organizzazione della società, della produzione, dei consumi, del vivere nelle città che – non glielo ho dato io il nome – ma si chiama capitalismo, che in ragione della ricerca massima del profitto, sempre, mette sotto i piedi le ragioni della natura e dell’umanità

E quindi è a livello sistematico che occorre organizzare una risposta.

E’ il caso del bacino territoriale indicato in questo caso : non prendere l’auto! E dove sono i mezzi pubblici? La Vesuviana è vergognosamente in disarmo; il trasporto su gomma chi l’ha visto; autobus elettrici neanche a parlarne; piste ciclabili, salvo qualche lodevole eccezione di singoli comuni, niente.

E allora, si discuta di questo e si faccia su questo terreno. A cominciare dalla Regione. E anche, perchè no, da questa stessa campagna elettorale.

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