Eravamo in tanti ieri mattina, nonostante le ferie, gli impegni lavorativi, il caldo insopportabile e l’imperversante Covid, a porgere l’ultimo saluto al caro compagno ed amico Sergio Di Palo, nel saloncino del Servizio crematorio municipale.
Una cerimonia laica, partecipata, a tratti commovente come lui certamente si aspettava : la moglie Maria e la figlia Serena e il cognato Enzo Serio hanno mantenuto la promessa.
Siamo affranti – familiari, amici, compagni – per la sua vista spezzata troppo presto.
Sergio, un combattente del suo e nostro ideale comunista, di Comunisti italiani, ha conservato per tutta la vita la voglia di combattere contro le ingiustizie sociali, lo sfruttamento dei lavoratori in nome del profitto privato, per la solidarietà e l’amicizia tra i popoli.
E’ stato liberatorio ieri, tutti insieme, cantare l’Internazionale.
Sergio aveva militato fin da giovanissimo nella FGCI dal 1975, per alcuni anni, prima di collaborare con me, Peppe Cozzolino, Michele Vanacore, Letizia Barbagallo e Vittorio Bercioux alla Commissione propaganda della Federazione Comunista Napoletana.
Era stimato da tutti i compagni per la serietà, lealtà e attaccamento al Partito, ma non è mai mancato in lui lo spirito critico: non condivise ad esempio la Svolta della Bolognina e non si iscrisse mai nè al PDS nè ai DS.
Era molto conosciuto e partecipava attivamente a tutte le battaglie in modo unitario, per ” cambiare il mondo “. Non settario, non fazioso, ricercava sempre il rapporto costruttivo con la sinistra in generale e con i movimenti.
Lavorò in Federazione fino all’83-’84 per poi essere assunto alla Provincia, dove tuttora era impiegato come addetto alla sicurezza.
Anche qui ha svolto in modo ineccepibile le sue mansioni, raccogliendo stima e fiducia da amministratori e colleghi di lavoro.
Mancherà a tanti, familiari, amici e compagni. A me personalmente come a Claudio Massari mancheranno le nostra appassionate e lunghe chiacchierare politiche abitando nello stesso quartiere.
Che la terra ti sia lieve. Addio compagno Sergio .
Nino Ferraiuolo
Anni ’70. Sempre da Nino