Il 2021 è stato un anno record per l’azzardo legale, nonostante le restrizioni della mobilità dovute alla pandemia e la conseguente chiusura delle sale; gli italiani hanno scommesso oltre 107,5 miliardi di euro; nell’ ultimo triennio in media 103 miliardi per anno ed hanno evidenziato un cambiamento nelle preferenze verso il gioco on line che ha raggiunto il 67%!
La liberalizzazione dell’azzardo è frutto dei profondi cambiamenti del mondo di questi ultimi trent’anni caratterizzati dal fenomeno della globalizzazione e dello sviluppo tecnologico, che ha creato enormi ricchezza nelle mani di coloro che dispongono dei mezzi telematici, ed una trasformazione della finanza che, attraverso velocissimi ed imprevedibili trasferimenti di ingenti somme di denaro, ha imposto, con la pressione di lobbies, sempre meglio pagate, ai Parlamenti di approvare Leggi assolutamente irrazionali e costituzionalmente illegittime o di affermare, come unico regolatore del commercio mondiale, la Legge di mercato. Questa è la Legge del più forte che finisce per creare nuove povertà, incrementare le vecchie e continuare ad allargare la forbice delle diseguaglianze sociali ed economiche.
Il “neo liberismo”, oggi imperante, è, nel tempo, divenuto predatorio ed è alla base dell’intera trasformazione della vita sociale ed economica dei popoli e pronto ad approfittare di qualsiasi debolezza per arricchirsi: anche la esecrabile guerra in corso ne è una dimostrazione.
La liberalizzazione è stata attuata, nel rispetto della migliore cultura neo liberista, senza una appropriata normativa, che individuasse la quantità e la qualità dell’azzardo ammesso, che regolasse l’apertura delle sale scommesse, che stabilisse i controlli ed i limiti delle stesse e la cura delle persone colpite dal Disturbo d’Azzardo Patologico (DGA); le due società pubbliche, Lottomatica e Sisal, sottoscrissero le concessioni dell’azzardo ed, immediatamente dopo, vennero privatizzate, con la conseguenza di spingerle, sempre più, verso la massimizzazione degli utili.
Ritornando all’azzardo, verifichiamo che la ipotesi di lavoro su cui il Governo ha deciso la liberalizzazione è stata un fallimento non riuscendo a cancellare, ne a ridurre la crescita di quello illegale, gestito della mala vita organizzata che è cresciuto allo stesso ritmo dell’azzardo legale, grazie ai bombardamenti mediatici ed alla enorme pubblicità diffusa su tutti i mass media, per nulla scalfita dal divieto imposto dal Decreto Dignità, nonchè dalla diffusa speranza, delle persone più fragili dal punto di vista socio economico, di trovare, attraverso questo mezzo, una soluzione dei loro problemi quotidiani.
La conseguenza per la popolazione è stata l’apertura di un numero infinito di sale scommesse per tutti i tipi di azzardo (oggi almeno il 50% della popolazione le frequenta), il crescere della dipendenza (oggi almeno 1 milione e mezzo di persone sono affette da Disturbo d’azzardo patologico – DAP) ed infine, di fronte alle difficoltà di movimento imposte negli ultimi due anni dalla pandemia, ed all’implementazione della informatizzazione, la trasformazione delle case dei cittadini in bische di azzardo on line.
In tutti questi cambiamenti si è introdotta la mala vita organizzata, che, oltre a sviluppare l’azzardo illegale, si è infiltrata in quasi tutte le sale scommesse sul territorio sia direttamente che attraverso presta nomi,
ricevendo un compenso pari a circa il dieci per cento sulle scommesse! Come si può pensare, al tempo stesso, di combattere le mafie e, nello stesso tempo, in maniera lecita, alimentarle con decine di miliardi all’anno che servono ad appropriarsi di attività lecite, e di ripulire il danaro sporco e di trasferirlo nei paradisi fiscali?
Finalmente il 13 gennaio di quest’anno, il Sottosegretario al Ministero dell’Economia e delle Finanze, Federico Freni, ha proposto un progetto di Legge Delega sul riordino della intera materia che dovrà essere approvato entro questo scorso di legislatura. Speriamo che non si ripeta quanto accaduto nella precedente Legislatura e cioè che il tempo a disposizione non sia sufficiente e, quindi non si riesca ancora una volta dopo dieci anni di lotta a completare l’iter approvativo ed ad avere una Legge Nazionale.


Nel frattempo gli Enti locali si sono fatti carico di intervenire: sono state approvate 17 Leggi Regionali non sempre applicate (in Campania da oltre 26 mesi la Legge approvata giace in un cassetto dimenticata!)e centinaia di Regolamenti Comunali creando un caos, con norme diverse, dalle più liberali alle più restrittive, che vengono cambiate ad ogni variazione di maggioranza, e che finiscono per incrementare la illegale presenza delle mafie ed aumentarne il radicamento ed il dominio sul territorio.
Occorre che la proposta di Legge tenga conto dei problemi emersi nel settore imponendo una riduzione dell’offerta, l’obbligo dell’utilizzo della tessera sanitaria e dei pagamenti con carte di credito per poter effettuare una precoce diagnosi di DGA e la provenienza dei soldi per evitare ricorsi all’usura, limiti a salvaguardia della salute dei cittadini ed una speciale normativa, per il gioco on line, che preveda il blocco dell’accesso o l’oscuramento dei siti che non corrispondano alle normative italiane, che non abbiano avuto un preventivo riconoscimento e autorizzazione delle Autorità Italiane, che non abbiano sede legale in Italia e che non paghino tasse nel nostro Paese.
Occorre, infine, che lo Stato faccia un bilancio delle entrate e delle uscite relative al fenomeno dell’azzardo verificando, così, che i costi delle patologie e delle conseguenti crisi economiche delle famiglie superano di gran lunga le entrate erariali e si chieda, finalmente, se valga la pena di perpetrare in questo fallimento!
Infine, occorre una normativa più stringente contro la mala vita organizzata imponendo l’obbligo di tracciabilità di tutte le transazioni in danaro per controllare ed intervenire sulle attività illecite.
Anche in questo comparto il Governo prenda atto del fallimento della Legge di marcato quale unico regolatore della vita sociale dei cittadini ed intervenga con l’attuazione della Costituzione operando in maniera chiara ed inequivocabile ai sensi dell’art.41, “l’iniziativa economica privata è libera. Non può svolgersi in contrasto con l’utilità sociale od in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà ed alla dignità umana”.

Pasquale Riccio

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