A proposito delle ultime linee del Nuovo Piano Pandemico del Governo

di Gianfranco Nappi

La stampa da’ notizia oggi delle linee del nuovo Piano Pandemico predisposto dal Ministero della Sanità.

Al suo interno vi è una indicazione di azione per le strutture sanitarie, a cui giustamente i mezzi di informazione danno grande risalto, che sembra mettere nero su bianco, per la prima volta, una scelta drammatica, se non si riesce a curare tutti, occorrerà scegliere in primo luogo chi ha più chance di salvarsi :

Quando la scarsità rende le risorse insufficienti rispetto alle necessità”, si legge nel testo, “i principi di etica possono consentire di allocare risorse scarse in modo da fornire trattamenti necessari preferenzialmente a quei pazienti che hanno maggiori possibilità di trarne beneficio“. 

E così, ciò che era diventata tragica eccezione nei giorni di esaurimento dei posti in terapia intensiva, confessata poi spesso tra le lacrime e a denti stretti da medici e infermieri, sembra diventare prassi definita e conclamata.

Si, poi il documento cerca di attutire in tutti i modi la durezza di questa indicazione,

ma l’urto rimane.

E mi appare dirompente.

Tanto più se promana da un Governo nel quale ciò che resta della sinistra istituzionalizzata è parte attiva e addirittura ad essa appartiene il Ministro della Salute.

E così, se intendo bene, l’universalità del diritto alla salute che dovrebbe essere rafforzato proprio per i più deboli ( vecchi, malati cronici, esposti ), e determinare quindi tutte quelle scelte più utili ad assicurarlo ( investimenti, risorse umane e organizzative), viene capovolto in una logica del più utile, del più produttivo di risultati.

E cosa è questo se non lo sfondamento di una logica mercantile in modo conclamato?

Nel suo recente e bel saggio Umano, Iniumano, Postumano, Marco Revelli riporta l’espressione usata , nei mesi scorsi, in alcuni documenti di alcune istituzioni della Sanità francese in cui si dice che “occorre dare priorità ai pazienti la cui morte è inaccettabile ” limitando o cessando ” le terapie erogate a pazienti la cui morte è ” accettabile” a causa di vecchiaia, gravi patologie, demenza, estrema dipendenza”.

Ma davvero oggi, noi, qui, in questo tempo, con tutte queste risorse a disposizione, con scienza e tecnica, non siamo in grado di garantire un sistema sanitario che , ritrovando le sue ispirazioni originarie, assicuri l’universalità del diritto alla salute?

Ma davvero dobbiamo piegarci alla ‘morte accettabile’?

Ma davvero dobbiamo assistere impassibili a questa logica emergenziale che diventa ordinarietà?

Ma davvero, nel mentre c’è questo, l’unica cosa che conta sono il balletto irresponsabile di Renzi, l’impuntatura di Conte, il vorrei ma non posso di Zingaretti?

***

Nei giorni scorsi, Psichiatria Democratica , con il suo responsabile nazionale Emilio Lupo, ha posto il tema a partire dalla condizione dei senza casa, dei senza tetto e fissa dimora : chi se ne fa carico?

Pubblichiamo ben volentieri il testo del comunicato

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Le persone senza fissa dimora tra i primi da vaccinare


Emilio Lupo, psichiatra e Responsabile nazionale dell’organizzazione di Psichiatria Democratica, chiede ai coordinamenti regionali impegnati nel Paese, nella campagna di vaccinazioni contro il Covid 19, di inserire tra le priorità dei loro interventi – e con l’aiuto dei Comuni, dell’associazionismo e del volontariato – quanti sono costretti a vivere in strada.
Per Lupo, questa necessità di vaccinare al più presto persone così fragili ed esposte, dovrà poter contare su di un costante coordinamento tra le Regioni e le diverse realtà impegnate a fianco delle persone senza fissa dimora.
Per garantire insieme all’immunità il massimo livello di tutela di ciascuna persona (pasti caldi, vestiario adeguato, alloggio notturno, servizi alla persona, assistenza sanitaria etc.) è assolutamente necessario per Psichiatria Democratica, prevedere lo stanziamento immediato di maggiori risorse economiche e umane, aumentando il numero di posti letto e gli spazi di accoglienza, nel rispetto delle norme sul distanziamento fisico.

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