di Andrea Mongillo

La bonifica e rinaturalizzazione del FIUME VOLTURNO: una grande OPPORTUNITA’ per il territorio.
Il fiume Volturno con i suoi 175 Km. di lunghezza rappresenta il fiume più lungo ed importante dell’Italia Meridionale; il corso d’acqua attraversa due Regioni, il Molise e la Campania, per poi sfociare nel Mar Tirreno a Castelvolturno in provincia di Caserta. Il Volturno durante il suo percorso attraversa zone a naturalità elevata, che caratterizzano il primo tratto con la presenza di boschi e foreste e con consistente vegetazione riparia arborea, per poi, nel medio e basso tratto attraversare suoli ad uso agricolo sempre più intensivo ed aree a forte antropizzazione.

Un recente studio della Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli” – Dipartimento di Scienze e Tecnologie Ambientali, Biologiche e Farmaceutiche ha evidenziato che il fiume Volturno durante il suo tragitto si arricchisce di sostanze inquinanti organiche ed inorganiche. In particolare la contaminazione da sostanze inquinanti è determinata dalla confluenza del Fiume Calore Irpino ed è aggravata dall’attraversamento di centri urbani, dalla industrializzazione, dall’abusivismo edilizio e dalla gestione non corretta dei rifiuti. In particolare le analisi dei sedimenti fluviali hanno dimostrato la presenza di sostanze inquinanti come i fosfati ed i nitriti, la presenza di metalli pesanti derivanti da inquinamento naturale ed inquinamento industriale.

Per quanto riguarda i metalli pesanti bisogna ricordare che il fiume Volturno attraversa terreni di origine vulcanica e quindi dalla erosione di questi ultimi il corso d’acqua si arricchisce di Alluminio, Ferro, Potassio, Sodio, Arsenico, Cadmio, Tungsteno ed Uranio, al contrario l’inquinamento industriale riempie le acque del Fiume Volturno di Piombo, Zinco, Rame, Argento, Oro e Mercurio, di idrocarburi policiclici aromatici (IPA) e bifenili policlorurati (PCB). Tutte queste sostanze hanno un grado di tossicità elevatissimo essendo elementi cancerogeni, in particolar modo gli idrocarburi hanno la capacità di mutare la composizione del DNA degli organismi viventi, causando cancro e malattie degenerative. Per ultimare il quadro analitico dello stato delle acque del Volturno, la ricerca dell’Università ha evidenziato la presenza rilevante nelle acque del Volturno di fitofarmaci e farmaci (Carbamazepina e Diclofenac) anche questi a forte potere mutageno del genoma. Il quadro che emerge dallo studio non è per nulla confortante, la ricerca conferma che i crostacei ed i pesci presenti nel fiume Volturno hanno subito notevoli danni dall’inquinamento che vanno dal danneggiamento dell’esoscheletro dei crostacei ad alterazioni del ciclo riproduttivo di tutti gli organismi viventi che popolano il bacino fluviale, inoltre alla foce la presenza di biodiversità è scarsa.


Con questo quadro generale, diventa fondamentale l’azione dei Comuni facenti parte del bacino idrografico del Volturno per fare in modo che i depuratori comunali siano funzionanti al 100%, che le industrie depurino i reflui, che venga combattuto con maggior incisività il fenomeno degli sversamenti abusivi, che gli argini del Volturno vengano rinaturalizzati con l’impianto di vegetazione che ha il duplice scopo di assorbire inquinanti e tutelare le sponde dalla eccessiva erosione oltre che rappresentare una buona fonte di nutrimento per la fauna acquatica, accelerare la conversione da agricoltura convenzionale ad agricoltura biologica e biodinamica.
Infine un notevole influsso positivo può venire da una corretta gestione dei rifiuti solidi urbani con la creazione di oasi ecologiche comunali che sicuramente contribuiscono a diminuire lo scarico di rifiuti di rifiuti nel fiume. A completamento di tutto ciò va fatta una capillare campagna di informazione e formazione sulle potenzialità che il bacino fluviale esprime e sull’importanza di adottare comportamenti virtuosi dei singoli cittadini, mirati a non deturpare l’ambiente ed a contribuire a risanarlo. Infine, riflettiamo sul fatto che gli esseri umani sono composti dal 70% di acqua ed inquinandola, contaminiamo noi stessi, ed auspico che le risorse del nascente CONTRATTO DI FIUME VOLTURNO, al quale il Comune di Piana di Monte Verna ha aderito (insieme a diversi altri enti ed associazioni ambientaliste), vengano utilizzate prioritariamente per la bonifica del bacino fluviale.

Andrea Mongillo Presidenza Confederdia, Consigliere Comunale di Piana di Monteverna




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1 commento

  1. Complimenti.
    A tutto ciò aggiungerei l’inquinamento dovuto a scambio di elementi nocivi e tossici con le acque della falda superficiale dei terreni in cui scorre il letto del Volturno e l’erosione della linea costiera dovuto a mancato apporto di detriti. Inoltre i depuratori sono selettivi quindi non funzionano se arriva contemporaneamente sangue dei macelli, peli di animali, deiezioni umane etc.

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