di Gianfranco Nappi
Ebbene si, devo confessarlo, per i parametri prevalenti del dibattito pubblico sono abbastanza fuori squadro. E, a dire il vero, non me ne dolgo più di tanto.
VENERDI’ SCORSO IL PRESIDENTE DELLA REGIONE CAMPANIA si è lanciato in una sua nuova filippica mediatica. Questa volta al centro dei suoi strali vi è stato il comportamento, a suo dire non positivo, di una parte ristretta del mondo dei medicina di fronte alla Pandemia. Ora, che in una situazione così complicata ci si riduca a polemizzare con settori di una categoria così esposta aprendo il fianco a facili generalizzazioni e ad ulteriori penose polemiche mi sembrava del tutto evidente. Quasi nessuno però ha sollevato un’altra questione: che situazione è quella in cui chi è a capo della Sanità invece di rispondere di quello che fa e vuole fare per risolvere i problemi, impreca, polemizza, attacca. Ma se sei tu a ‘comandare’ , come piace dire in questi tempi, ma con chi te la vuoi prendere? Hai gli strumenti per intervenire? E intervieni. E soprattutto, occorre comprendere in che modo si intenda ristrutturare e riformare l’intero sistema sanitario regionale, restituendo al pubblico e alla medicina del territorio risorse, personale, mezzi e spazio nuovo. Anche rispetto al privato. Ma su questo, silenzio assoluto.
LE SCUOLE CONTINUANO A RIMANERE CHIUSE IN CAMPANIA. E’ giusto che qui si abbia una condizione ancora più restrittiva che in altre aree Rosse? Ed è giusto che non si capisca se e come si intendano determinare le condizioni per una ripresa della Didattica in Presenza la più ampia possibile? Viene di nuovo il problema dei trasporti. La Ministra De Micheli con una sfortunata sortita ha proposto qualche giorno fa che si vada a scuola anche di domenica per sopperire alle carenze di trasporto e per evitare i sovraffollamenti. La Regione Emilia Romagna ha disposto da marzo, non da agosto o da oggi, il potenziamento dei mezzi pubblici con l’acquisto di 400 nuovo autobus. Ma, di grazia, il Ministro dei Trasporti, invece di parlare in modo così leggero perchè non ha costruito un tavolo con le Regioni per sostenere e programmare il potenziamento di tutte le strutture di trasporto pubblico ? Se l’Emilia Romagna ha programmato l’acquisto di nuovi autobus, in Campania a che punto siamo tra Regione, Eav, Municipalizzate? A marzo eravamo impreparati. Ad agosto anche. Ad settembre anche. Se lo siamo ancora ora c’è un problema grande come una casa.
NON MENO CALDO E’ POI IL RAPPORTO TRA SINDACO DI NAPOLI E PRESIDENTE DELLA REGIONE. IL SEGNO DI UNA DECADENZA. Devo dire che questa è l’immagine più negativa che le istituzioni possono dare di fronte ad una società alle prese con un emergenza così grave. Chiusi in un mondo loro di logiche politicistiche e di potere, si da’ un segnale di distacco dalla società che rende più impervia la via di una ripresa. Invece di lavorare gomito a gomito e infondere fiducia si presenta il quadro di un confronto ridotto a cavalleria rusticana tra caratteri e personalità diverse. Il segno di un grave decadimento.
NON PARTECIPO ALLA DISCUSSIONE SUL SINDACO DI NAPOLI PERO’ MI FANNO SORRIEDERE LE PRESE DI POSIZIONE DEI MIEI VECCHI AMICI E COMPAGNI COZZOLINO E ODDATI NEI CONFRONTI DI BASSOLINO. Per me, ma sono evidentemente fuori squadro, la discussione su Napoli e il suo futuro dovrebbe cominciare dall’affermazione, come Partito che ha grandi responsabilità di Governo a tutti i livelli, il PD, della collaborazione istituzionale come valore assoluto. Ma li vedete questi ‘eroi’ non dico a pretenderlo ma anche solo a dirlo al loro Presidente di Regione? In secondo luogo, che discussione è questa su Napoli e le prossime comunali che non muova dalle condizioni della città, dal porre all’ordine del giorno le grandi questioni di questo tempo: come riorganizzare a livello territoriale e in tutti i quartieri il soddisfacimento del diritto universale alla salute e al sapere; come ripensare tutto il modo di vivere e di organizzarsi della città alla luce del grande obiettivo della qualità ambientale e della rivoluzione ecologica. Detto per inciso, sanità e sociale; scuola e sapere; innovazione per la sostenibilità tre grandi campi anche di creazione di nuovo e buon lavoro. E peraltro, esattamente le cose di cui si sta discutendo in tutte le gtrandi e avanzate metropoli del mondo. E invece tutto ruota intorno alla ricerca dei nomi, con posizioni anche singolari devo dire. Mi riferisco alle posizioni espresse non più tardi di sabato scorso da Nicola Oddati in una intervista a Repubblica che segue di un paio di mesi una simile intervista di Andrea Cozzolino al Corriere del Mezzogiorno. Ieri Cozzolino chiedeva a Bassolino un atto di generosità, oggi Oddati chiede espressamente a Bassolino di fermarsi. Ma scusa, amico mio ( nel senso pieno del termine), ma tu sei autorevole componente della Segreteria nazionale del PD, che senso ha un appello del genere? Assumi una iniziativa politica, dai con il tuo Zingaretti l’idea concreta che la conventio ad escludendum nei confronti di Bassolino che ha visto in questi lunghi 10 anni quasi unanimemente unito il PD da Roma a Napoli, passando per Salerno, è finita ( lo stesso tempo quasi degli iter giudiziari e delle assoluzioni…); aprite un percorso nuovo del quale sia chiamato ad essere protagonista nel modo più giusto una personalità come quella di Antonio Bassolino della cui visione di Napoli non tocca a me discutere ma che sicuramente ha dimostrato, ove ve ne fosse bisogno, di saper ricostruire un rapporto con un suo popolo. Ed è con questo che si ha il dovere di misurarsi in ogni caso.
Io sono d’accordo praticamente su tutto. … Mi devo preoccupare???
caspit’ …e tu vuoi preoccupare….dobbiamo festeggiare, dobbiamo!
Vedo che si scende nell’agone politico! Concordo
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