1 Cominciamo con il nuovo numero della Rivista Luoghi Comuni diretta da Andrea Ranieri: è interamente dedicato alla questione del Mezzogiorno con, tra gli altri , articoli di Pasquale Iorio e Michele Gimaldi : tutto da leggere.
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2 Il libro Rubettino che raccoglie tanti contributi per la valorizzazione e nuovi percorsi di lavoro per il Museo Campano a Capua: uno scrigno di cultura, civiltà e storia sempre in bilico tra rilancio e marginalizzazione.
25-NOVEMBRE-IORIODel libro pubblichiamo l’introduzione di Pasquale Iorio .
25-NOVEMBRE-LINTRODUZIONE-DI-PASQUALE-IORIO***
3 Infine, molto interessante questo lavoro dedicato ad una analisi sulla recente Riforma del Terzo Settore che giustamente poi si chiede se di vera riforma si sia trattato. Una nota, anche qui, ad opera di Pasquale Iorio.
25-NOVEMBRE-La-riforma-del-Terzo-Settore-COPERTINA-LIBRO-convertitoLa riforma del Terzo Settore: un’occasione mancata ? Il nuovo saggio curato da D. Callipo e G. Romanelli tenta di effettuare una panoramica del Terzo Settore e di analizzare alcuni aspetti in particolare, a partire dalla riforma varata nel 2016.A partire da una breve introduzione del tema, in merito ai più importanti riferimenti legislativi che caratterizzano la materia, l’attenzione del lettore è subito catturata dal percorso storico che ha compiuto il volontariato dall’inizio della sua esistenza fino ai nostri giorni, con particolare riguardo alle esperienze che hanno contrassegnato il contesto inglese, americano e francese, senza dimenticare quello italiano.
Da questo punto di vista, infatti, la parte seguente del saggio si sofferma sia sulle motivazioni più profonde che spingono ad agire in senso solidale, sia sulle novità principali connesse alla riforma del Terzo Settore, che avrebbe dovuto modificare profondamente l’assetto di tutto il comparto, ma che, con tutta probabilità, non ha ancora sortito gli effetti sperati.
Il lettore, dunque, potrà rendersi conto di come gli ETS hanno cambiato forma nel corso del tempo, interessandosi di settori focali per il benessere delle persone, tanto da generare valori ed elementi positivi, come dimostra anche il fatto che coloro che vengono aiutati, a loro volta, potrebbero decidere di divenire essi stessi volontari, al fine di intervenire a beneficio di altre persone.
L’ultima parte del saggio, infine, è dedicata a due sodalizi operanti nella provincia di Caserta, il “Comitato Città Viva” e il “Comitato per il Centro Sociale-ex Canapificio”, dalle cui esperienze è possibile comprendere come, nel corso del tempo, le due organizzazioni siano cresciute a livello qualitativo e quantitativo e siano riuscite, nel contempo, a creare delle vere e proprie best practices, in termini di accoglienza della diversità e del miglioramento della vivibilità cittadina. Quello che potrebbe colpire il lettore, comunque, in particolar modo, attiene le conclusioni cui perviene il saggio, in quanto non esiste un punto d’arrivo definitivo rispetto alla riforma del Terzo Settore, che metta la parola “fine” a tutte le questioni ancora aperte e irrisolte, spetta, perciò, a chi vorrà approfondire le tematiche trattate nel saggio medesimo il compito di trarre le sue personali riflessioni. Da questo punto di vista, infatti, la parte seguente del saggio si sofferma sia sulle motivazioni più profonde che spingono ad agire in senso solidale, sia sulle novità principali connesse alla tanto “agognata” riforma del Terzo Settore, che avrebbe dovuto modificare profondamente l’assetto di tutto il comparto, ma che, con tutta probabilità, non ha ancora sortito gli effetti sperati, soprattutto per coloro che l’hanno fortemente voluta e sponsorizzata.
Il lettore, dunque, potrà rendersi conto di come gli ETS hanno cambiato forma nel corso del tempo, interessandosi di settori focali per il benessere delle persone, tanto da generare valori ed elementi positivi, come dimostra anche il fatto che coloro che vengono aiutati, a loro volta, potrebbero decidere di divenire essi stessi volontari, al fine di intervenire a beneficio di altre persone. L’ultima parte del saggio, infine, è volutamente dedicata a due sodalizi operanti nella provincia di Caserta, nello specifico il “Comitato Città Viva” e il “Comitato per il Centro Sociale-ex Canapificio”, dalle cui esperienze è possibile comprendere come, nel corso del tempo, le due organizzazioni siano cresciute a livello qualitativo e quantitativo e siano riuscite, nel contempo, a creare delle vere e proprie best practices, in termini di accoglienza della diversità e del miglioramento della vivibilità cittadina. In particolare va segnalata l’esperienza del pedibus, una delle poche attive in Italia, con cui i bambini vengono accompagnati a scuola da volontari giovani o immigrati.
Pasquale Iorio, Esecutivo FTS Casertano, 17 novembre 2020