Signor Ministro,
in primo luogo mi consenta di esprimerle sentimenti di grande vicinanza per la responsabilità gravosa che l’ha investita e che sta svolgendo con grande senso della responsabilità e spirito di attaccamento al Paese.
Questa considerazione, della quale sono profondamente convinto, mi consente però di rivolgerle qualche domanda che sento crescere in queste ore nelle quali, devo dire, ci capisco molto poco di quel che il Governo sta facendo.
Diciamo che per fronteggiare l’emergenza lo sforzo è massimo e vivaddio che c’è questo Governo a gestirla.
Però il ‘pasticcio calabrese’ sta mettendo in luce un nodo più di fondo che a mio avviso non è più rinviabile.
Lasciamo stare su come sia andata la nomina del primo Commissario poi dimessosi e quella del secondo che senza neanche iniziare è stato costretto a prendere la stessa strada.
Mi riferisco fondamentalmente alla questione di Gino Strada che sta tenendo banco in queste giornate.
Ma come è possibile : si chiede ad una personalità con la storia, con la esperienza e con la visione di Gino Strada di andare in una Regione a ‘dare una mano’, cosa comunque utile e buona per quelle popolazioni, quando invece bisognerebbe chiamarlo, penso io, ad un ruolo nazionale per concorrere ( nel pieno dell’emergenza, non dopo !), insieme alle migliori esperienze del Paese, a disegnare il futuro Sistema Sanitario Nazionale pubblico e comunitario, incentrato sulla dimensione sociale e territoriale, sulla prossimità prima ancora che sull’ospedalizzazione, capace di ridurre l’ipertrofia di un privato sanitario diventato grande fonte di condizionamento politico e di interessi non tutti confessabili.
Il problema della Sanità in Italia non è solo di grandi risorse necessarie, per recuperare i tagli negli ultimi due decenni, al Sud massimamente, ma anche di indirizzo preciso nel loro utilizzo: risorse per fare che cosa? Con quale visione e strategia? Con quali obiettivi concreti?
Se non la indica lei una discussione su questo terreno chi lo può fare? La Riforma madre del 1978 ( pur con tutti i limiti derivanti dal contrastato equilibrio politico dell’epoca ma comunque suo frutto positivo ), che diede con la 833 la strutture moderne di un sistema socio-sanitario universale, e grazie ai cui soli residui stiamo ancora campando…fu il risultato non della elaborazione di un Comitato Scientifico o di una Tecnocrazia ma di un grande processo di partecipazione democratica, di lotta, di elaborazione nel corpo vivo della società. E certo si avvalse di grandi competenze, ma aveva quel segno però.
E del resto, solo il ridisegno integrale degli strumenti di promozione e garanzia del diritto universale alla salute e alla vita, perché e di questo che stiamo parlando, e la sua apertura alle esigenze sociali e territoriali giustifica un ruolo delle stesse Regioni, che comunque non potrà non essere riconsiderato rispetto alla situazione attuale.
E allora, chieda a Strada, e ad altri come lui, donne e uomini, di avviare una fase di ascolto del Paese, una grande ricognizione sul campo dalla quale trarre le indicazioni più utili per una grande Programma Strategico per la Vita e per l’Uguaglianza di fronte alla garanzia della Salute da alimentare con le risorse del Next Generation Plan.
E magari, si muovano altri, dall’interno stesso del mondo del lavoro nella sanità e nel sociale ed anche ad opera di un Sindacato non più capace di esprimere una visione generale, per non parlare di Partiti che sono orami solo simulacri per i quali il nome non corrisponde più alla cosa nominata.
Evitiamo, la prego, la scongiuro, che queste risorse siano invece assorbite dalle logiche oggi dominanti nel sistema sanitario.
Anche questa capacità servirebbe per fronteggiare la Pandemia. E molto.
Con stima grande
Gianfranco Nappi
Complimenti per la lettera. Gino Strada uomo di grande professionalità e umanità. In Calabria con la nomina per il decollo della sanità che continua ancora ad essere commissariata. Elio Nicoletta
Pienamente d’accordo.
Non sprechiamo le risorse umane.
Sono d’accordo.
Non sprechiamo le risorse intellettuali operative come Strada.
Sempre pensato ad un ruolo nazionale per la personalità di Gino Strada, se non in questo momento, quando si potrà ricostruire il sistema sanitario nazionale uguale per tutte le persone di questo paese.
Complimenti Gianfranco, condivido ogni parola. Un abbraccio forte
Fraterni saluti
Condivido analisi e premure. Spero che chi governa abbia ancora occhi per leggere e orecchie per ascoltare quanto sale dal basso. Un abbraccio.
Caro Gianfranco
Condivido appieno la tua accorata lettera ma temo che la per combattere la “pandemia politica” nel nostro paese ci vorrebbe un vaccino che è ancora da sviluppare. Possiamo ancora sperare nel movimento delle “sardine”?
speriamo emma, speriamo.