Il sogno dell’Appia Antica è realtà: lo sviluppo può passare anche per il cammino laico più bello al mondo. Il Ministero per i Beni e le Attività culturali e per il Turismo ha stanziato 20 milioni di euro per il recupero dell’intero tracciato della Regina Viarum, con un percorso in 29 tappe che attraverseranno 4 regioni per coinvolgere 44 comuni in Campania, 19 dei quali in Terra di Lavoro, con ricadute economiche, sociali e culturali su questi territori che potrebbero essere straordinarie. A tal fine è necessario che le istituzioni locali, in collaborazione con le associazioni del terzo settore, si attivino per tempo nella stesura e proposizione di adeguati progetti.
La via Appia è forse l’infrastruttura più visionaria di tutti i tempi. Segno dell’espansione di Roma verso Sud e verso Oriente, la prima strada consolare ha dato forma al paesaggio storico italiano declinato in un percorso lungo oltre 600 chilometri che attraversa 4 regioni – Lazio, Campania, Basilicata e Puglia – 87 comuni fino Brindisi. Come ha sottolineato scrittore Paolo Rumiz in un suo bel volume, ora è possibile incardinare un progetto di caratura europea, della «grande diagonale del Mediterraneo che dopo decenni di oblio ritorna percorribile restituendo finalmente alla res publica un bene dimenticato. Un monumento, un mito, una linea che non finisce ma porta niente meno che alla Via della Seta”. Si tratta di un progetto che entra ora in una nuova fase con l’aggiudicazione del bando per l’elaborazione del progetto esecutivo che trasformerà l’Appia nel primo cammino nazionale laico a matrice culturale d’Europa. Un’opera mastodontica che potrebbe trasformare le sorti delle aree attraversate dalla grande arteria come la nostra in quell’ottica di turismo lento e sostenibile di cui tanto si parla da anni. Per il completo recupero della Regina Viarum che collega Roma a Brindisi e per rendere l’intero tracciato completamente fruibile a chi vorrà percorrerlo a piedi, il Mibact ha messo a bando 20 milioni di euro per la realizzazione di 29 tappe, intercettati sul Piano stralcio “Cultura e Turismo” dei fondi FSC 2014-2020 erogati dal CIPE.
Le risorse sono destinate ad attività di progettazione e ricognizione lungo tutto il percorso; ad investimenti per attività di ricerca del tracciato mediante scavi archeologici e attività di tutela eseguiti dalle 9 Soprintendenze e dal Parco Archeologico MiBACT ricadenti lungo il tracciato; altri fondi saranno utilizzati per attività di messa in sicurezza del tracciato al fine di renderlo percorribile e completamente fruibile a piedi e saranno appannaggio degli 87 comuni. Nello stesso tempo 3,1 milioni verranno impiegati per attivare adeguate promozioni da svolgersi nelle 4 Regioni, anche attraverso mostre dedicate all’antica strada, oltre alla pubblicazione monografica che raccolga tutti i dati noti, anche con la predisposizione dei necessari strumenti informatici; infine gli ultimi 500 mila euro serviranno per le attività di assistenza tecnico/amministrativa a sostegno dell’intero progetto.
Come si vede si tratta di un progetto epocale che, almeno in Campania, la regione maggiormente attraversata con 190 chilometri di cammino, coinvolgerà molti Comuni dalla zona costiera domiziana fino alle zone interne. Per la provincia di Caserta sono interessati i seguenti 19 comuni: di Sessa Aurunca, Cellole, Mondragone, Falciano del Massico, Carinola, Francolise, Grazzanise, Capua, Santa Maria Capua Vetere, Curti, Casapulla, Casagiove, Caserta, San Nicola la Strada, San Marco Evangelista, Maddaloni, Cervino, Santa Maria a Vico, Arienzo. Adesso che il bando è pronto e i Comuni e le Soprintendenze sono state individuate, è arrivato il momento che, in tempi rapidi, i nostri amministratori si attivino in modo da intercettare il possibile sviluppo dei territori di questa Terra di Mezzo solcata dalla diagonale mediterranea dell’Appia Antica. Innanzitutto occorre che i 19 Comuni del casertano si dimostrino capaci di fare rete per governare in sinergia e con una chiara comunione di intenti un processo che potrà avere uno straordinario impatto economico, demografico, sociale e ambientale sui territori e sulle comunità ospitanti. Infatti appare chiaro a tutti che non può bastare un cammino per attivare quel ciclo virtuoso che gravita attorno al turismo lento, ma bisogna attrezzarsi per accogliere i camminatori che, come è prevedibile, da tutta Europa sceglieranno l’Appia Antica per immergersi in una delle parti più autentiche e vere del Paese.
A tal fine vi è una analisi condotta dall’Università di Santiago di Compostela e dall’Agenzia regionale per il Turismo della Galizia, relativa al Cammino di Santiago, che può essere una buna pratica da studiare ed un valido vademecum per esaminare l’impatto economico, demografico, sociale e ambientale che potranno avere i viaggiatori lungo un percorso come quello della via Appia. Oltre all’impatto economico, da questo studio emerge che la presenza dei camminatori è in grado di frenare il declino della popolazione rurale dal momento che il loro pernottamento segue delle direttrici atipiche che prediligono località remote e strutture e servizi locali. Infine, secondo lo studio galiziano, i camminatori sostengono i prodotti locali e tipici, valorizzando le eccellenze del territorio. In buona sostanza, la loro presenza potrebbe incentivare la rigenerazione dei piccoli borghi fuori dalle principali rotte turistiche, il recupero e la riconversione dell’edilizia inutilizzata per la realizzazione di strutture ricettive, la promozione e la conseguente commercializzazione dei prodotti locali, la nascita di nuove forme di occupazione e, infine, il ripopolamento dei borghi. C’è da aggiungere che sono tante le donne che si mettono in cammino, spesso da sole, per scoprire luoghi e riconoscersi in altre viaggiatrici, altrettante sono protagoniste attive nella progettazione di questi percorsi, impegnate a costruire qualcosa di importante per le loro comunità, a concepire con i loro passi e i loro sguardi un mondo su misura per le donne. Per questo potrebbe sorgere anche da noi un movimento delle Donne in Cammino che potrebbe entrare a far parte di questo network virtuoso.
Terra di lavoro, attraversata dall’Appia Antica, si potrebbe aprire potenzialmente ad un flusso considerevole di routard e di viaggiatori considerevole che, secondo Isabella Pavan che ha condotto uno studio analogo per “Terre di Mezzo” sulla via Francigena, «per la metà hanno un’età compresa tra i 41 e i 60 anni, quindi in piena attività lavorativa» e quindi con una certa capacità di spesa e una predisposizione per il trekking, la natura, il territorio e i suoi prodotti che, alle nostre latitudini, sono il bene più prezioso che possiamo offrire.
Pasquale Iorio, Le Piazze del Sapere Capua, luglio 2020
Info e per seguire l’avanzamento dei lavori: www.camminodellappia.it
“Non è vero che tutte le strade portano a Roma, semmai partono da Roma. Era questa la visione del tempo – racconta Paolo Rumiz – Quando, cinque anni fa, ci siamo incamminati non riuscivamo a credere di essere i primi dopo due secoli a farla tutta a piedi. Un percorso costellato di monumenti il cui valore va al di là dell’archeologia, perché l’Appia riassume millenni di storia del Paese” con “accesso al parco archeologico più grande del mondo. E a differenza del cammino di Santiago, che finisce nel nulla, è un grande inizio e una grande ripartenza con la Via della Seta. Il progetto – conclude – avrà bisogno del coinvolgimento di tutte le popolazioni locali. Molte associazioni si sono già fatte vive e sono nate maratone di corsa tra comuni che fino a qualche tempo fa non si parlavano neanche. Un’operazione che” attraverso un “turismo leggero” riuscirà a “valorizzare aree ‘dimenticate'”, donando “nuova autostima a tutta un’Italia che forse soffre un poco di marginalità”.
La nona tappa del Cammino dell’Appia Antica parte dal sito romano di Sinuessa, e, attraversata Mondragone, abbandonata la costa, va verso l’interno e giunge fino a Capua. Per saperne di più sul Cammino vai al sito www.camminodellappia.it gestito dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo.
La decima tappa del Cammino dell’Appia Antica parte dalla antica città di Capua (Santa Maria Capua Vetere), attraversa la parte meridionale della Reggia di Caserta (Sito Uniesco) e giunge fino a Maddaloni. Per saperne di più sul Cammino vai al sito http://www.camminodellappia.it
Grazie Pasquale Iorio! avevo letto qualcosa e questa è
proprio una bella comunicazione accurata ed esaustiva, ricca di dati e con una suggestiva progettualità che deve dare vita a progetti belli e incisivi per i luoghi percorsi e per tutti gli amanti- da Nord a Sud, dall’intera Italia e dall’estero – che amano genuinamente camminare. Per me è da sempre un piacere, anche immateriale, prioritario.