Mozart a CAPUA
Grazie ad un post su FB di Salvatore Minieri (ripreso da Giuseppe Bellone) ho avuto modo di conoscere un episodio di grande rilevanza per la storia della città di Capua, che finora non è stata mai ricordato in modo adeguato. Nel suo lungo viaggio in Italia, dopo aver soggiornato a Sessa Aurunca, il 12 maggio del 1770 la famiglia Mozart arrivò a Capua, per una sosta che doveva condurre il più grande genio della musica moderna a incontrare i Borbone a Napoli. Ma alcuni imprevisti costrinsero Amadeus e la sua famiglia a prolungare il suo soggiorno capuano, alloggiando in un grande convento, a pochi passi dalle anse del Volturno. Era il complesso dei Padri Agostiniani, dove il grande musicista si intrattenne anche per assistere, la mattina dopo, alla “vestizione” di una novizia. In quella occasione Mozart suonò l’organo nella grande Chiesa dell’Annunziata. Purtroppo ad oggi non esiste una targa a testimoniare il passaggio del più grande compositore moderno, anche se l’organo suonato da Mozart è stato restaurato e inaugurato qualche anno fa ma con l’ esecuzione di brani di Bach (e non di Mozart).


Va detto anche che lo stesso Mozart a Napoli non ebbe grande accoglienza da parte dei Borbone. Infatti, il cardinale romano Pallavicini riuscì a far presentare i Mozart padre e figlio al ministro e consigliere del re, Bernardo Tanucci. Nonostante le influenti amicizie il giovane Amadeus venne ignorato dalla città. Non ricevette ingaggi per nessun teatro e l’allora diciottenne re Ferdinando IV di Borbone lo accolse solo per una breve visita di cortesia presso la reggia di Portici. Bisogna notare che Napoli era allora la capitale della musica, brulicante di artisti e innovatori. Ciò che infatti Mozart voleva fare più di ogni cosa, durante quel soggiorno, era imparare. Ebbe in effetti modo di confrontarsi con diversi artisti campani dell’epoca. Fra i tanti Giovanni Paisiello fu il più apprezzato dal giovane genio. Rimase così colpito dal suo Barbiere di Siviglia che volle metterlo in musica con Le Nozze di Figaro. Il giovane Mozart nutriva una tale ammirazione nei confronti della città partenopea che avrebbe scritto: «Quando avrò composto un’opera per Napoli mi si ricercherà ovunque: con un’opera a Napoli ci si fa più onore e credito che non dando cento concerti in Germania.»
Le soste a Capua e Sessa Aurunca
Nel viaggio da Roma a Napoli padre e figlio sostarono a Sessa Aurunca e a Capua. Scrive infatti Leopold Mozart padre – alla moglie in una lettera del 19 maggio 1770: «Avrai ricevuto puntualmente la mia ultima del 2 maggio da Roma. Mi dispiace di [averti] dovuto lasciare così a lungo senza lettere, e di certo questo vi avrà fatto stare non poco in pensiero. Partimmo da Roma l`8 di maggio, all`1 ci fermammo per un pranzo leggero a Marino, nel monastero degli Agostiniani, e l`11 notte a Sessa, sempre in un monastero agostiniano, dove fummo ben ospitati per la notte. Il 12 a mezzogiorno giungemmo dai PP. Agostiniani nel complesso della Maddalena a Capua, pensando di essere a Napoli la sera. Ma accadde che proprio la domenica successiva, ossia il 13, doveva aver luogo la vestizione di una dama, nello stesso monastero in cui uno dei miei compagni di viaggio, P. Segarelli, era stato confessore alcuni anni or sono. Egli avrebbe quindi dovuto assistere alla vestizione, e propose anche noi di fermarci là; vedemmo dunque questa vestizione, che fu assai sfarzosa, e in occasione della quale, il 12 sera, arrivarono anche un maestro di cappella con 3 o 4 carrozze di virtuosi, i quali diedero inizio alla cerimonia con sinfonie e un Salve Regina».
Questo particolare sta a dimostrare quanto clamorosa ed incomprensibile sia ancora la trascuratezza della città nei confronti di uno dei suoi più illustri visitatori. E va detto che tutto questo avvenne in occasione di un altro evento, che pure occorre riprendere e ricordare in modo degno: l’avvio delle attività che portarono alla realizzazione del Museo Campano nel palazzo Antignano – considerato uno dei monumenti più insigni della civiltà italica.

Alla luce di queste eccezionali coincidenze storiche, come rete delle Piazze del Sapere rinnoviamo la proposta e l’invito al Presidente CdA del Museo Campano ed al Sindaco di Capua di organizzare e programmare per il prossimo autunno una serie di manifestazioni – che in qualche modo si possono collegare anche ad un altro monumento di prestigio internazionale, come il Metropolitan Museum di New York, che è coevo con il Museo Campano per i 150 anni della fondazione.
Pasquale Iorio


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