Il nostro amico e socio Carlo De Michele ha lanciato questa petizione e l’ha diretta a Giuseppe Conte (Presidente del Consiglio dei Ministri).
Vi chiediamo di sostenerla e di votare sul sito della piattaforma
Statuto dei Lavoratori e Formazione
Quando la Costituzione si fermava ai cancelli delle fabbriche Raccontiamo lo Statuto dei Lavoratori ai giovani Il 20 maggio di quest’anno ricorre il 50° anniversario della Legge 20 maggio 1970 n. 300 , il nostro ” Statuto dei Lavoratori”, forse uno dei più importanti momenti di concreta attuazione legislativa della nostra Carta Costituzionale, ispirata nei principi fondamentali alla affermazione e tutela dei diritti irrinunciabili e della dignità della persona umana. I 50 anni dello Statuto coincidono con i miei primi esami universitari, e ricordo ancora a distanza di tanti anni, allora giovane matricola della Facoltà di Giurisprudenza, l’emozione provata nella lettura del Titolo primo della Legge, un incipit quasi liberatorio: “Della Libertà e Dignità dei Lavoratori “. Fu una stagione difficile quella degli anni ’70, con momenti talvolta drammatici e tante contraddizioni, ma stagione di grandi speranze e di molte realizzazioni; una stagione nella quale sembrava che i principi e le statuizioni della nostra Carta Costituzionale iniziassero a trovare, pur tra mille difficoltà, concreta attuazione legislativa, con un conseguente fiorire di studi e di giurisprudenza moderni ed innovativi. La “Legge 300”, come altri provvedimenti di quel periodo in tema di sanità, pubblica istruzione e diritti civili, sanava un vulnus molto grave, cancellava con norme di profondo spessore giuridico, la discrasia tra i diritti riconosciuti ai cittadini e quelli negati agli stessi cittadini sul luogo di lavoro. Oggi forse, dopo mezzo secolo, non viviamo più il clima di speranza di quella stagione e non ricordiamo i sacrifici, le lotte, lo spirito unitario tra tutte le forze democratiche e sindacali, che consentì di licenziare una Legge che rappresentò il riscatto storico dei lavoratori e che, pure va detto, ci pose ancora una volta all’avanguardia sul piano giuridico. In questa cifra ritengo doveroso ricordare i tre “padri” del provvedimento, Giacomo Brodolini che come Ministro del Lavoro lo promosse ed accompagnò, morto pochi mesi prima della votazione, Carlo Donat Cattin che gli successe e che difese in aula la legge con un memorabile discorso, e Gino Giugni il grande giuslavorista . Non è questa la sede giusta ed opportuna, ma pure va ricordato come lo Statuto dei Lavoratori sia stato nel tempo sempre oggetto di tentativi intesi, sotto la falsa specie di presunte “modernizzazioni”, ad indebolirlo e privarlo così della originaria efficacia, sino ad una non lontana e sciagurata riforma i cui presunti benefici non si sono mai verificati. La difesa dell’impianto e dello spirito originario, con le eventuali modifiche rese necessarie dai mutamenti dei tempi, spettano alle forze politiche ed al sindacato e, a tal riguardo, sono già avviate una serie di proposte, anche di iniziativa popolare , che spero possano trovare felice esito. Desidero solo, molto succintamente, evidenziare come in questa triste stagione dell’epidemia che ha colpito il paese, i lavoratori italiani – come sempre nella storia repubblicana – hanno fornito una prova esemplare di generosità e professionalità, dimostrando quanto sia vero che “l’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro”. Sono convinto che i giovani oggi, in una società molto frammentata, spesso troppo pragmatica, con prospettive di un futuro incerto e difficile sentirsi parte di un processo comune ispirato a valori condivisi. In particolare vadano avvicinati non con momenti meramente celebrativi o retorici ma con la conoscenza e nella sede opportuna, la scuola che sempre più deve recuperare, a mio modesto avviso , capacità di educare il cittadino. Ed ecco perché Signor Presidente del Consiglio mi rivolgo a Lei ed a tutti coloro che vorranno condividere questa mia petizione che per brevità qui di seguito riassumo: “Voglia il Presidente del Consiglio dei Ministri, di concerto con i competenti Ministri della Pubblica Istruzione, Università e Ricerca e Beni ed Attività Culturali, promuovere ogni opportuna e possibile iniziativa volta a dedicare il 20 maggio di ciascun anno alla ricorrenza dello Statuto dei Lavoratori. Questa ricorrenza andrebbe dedicata e celebrata, inquadrandola naturalmente nel più ampio quadro della storia e della Costituzione repubblicana ed in armonia con la programmazione scolastica, nelle scuole ed università del paese, con attività di studi, dibattito ed approfondimento. Per tali attività le istituzioni scolastiche potranno giovarsi – nel quadro che il Governo andrà a definire – della collaborazione del mondo accademico, culturale e sindacale”.
Puoi saperne di più e leggere l’appello sul seguente sito:
Primo firmatario: Carlo De Michele
Spesso, colpa di un mancato ricordo o di eccesso di confidenza…,, capita di dare per scontate certe conquiste di civiltà che si sono sostanziate in battaglie politiche dure e dai toni non sempre rassicuranti…..
Ma con entusiasmo, forti convinzioni e tanta risolutezza lo Statuto dei Laoratori divenne ed è patrimonio di tutti noi.
Encomiabile è l’iniziativa dell’amico Carlo de Michele cui io mi associo per il dovuto ed entusiastico sostegno.