UN DONO nella PASQUA 2020
Diciamo Lorenzo e pensiamo alla notte delle stelle del consueto 10 agosto.
Dico Lorenzo e sento l’irrompere di un nitido raggio di sole: è nato il mio nipotino Lorenzo in un inconsueto 11 aprile, già avvinghiato alla surreale Pasqua 2020.
Il piccolino nel pomeriggio del 9 aprile conferma il suo stare bene, pacioccone nella placidità del guscio della briosa mamma Delia … passano ore tranquille poi, forse, con il suo magico sguardo scruta la mamma molto impaziente, il papà Francesco dotato di inimmaginabile tolleranza nel rispetto delle attuali regole, la nonna Fiorella giovane e bella sì, ma strenuamente impegnata “in prima linea” (come si dice da più di un mese) in un nuovo reparto difficile, molto. Esercitando già l’arte del pensare, il batuffolo Lorenzo (il cui nome da mesi per noi ha l’effetto di un mantra) vede il lindo luogo dove regnano bimbette e bimbetti artefici del “ benservito” al pancione materno: è poco affollato, è poco distante e ben protetto dalla sala dove nonna Fiorella si prodiga per tante ore di lavoro.
Annusando anche i profumi della festa dell’Uovo di Pasqua, Il “furbetto” decide di mettere in pratica il suo peculiare potere: “uscire” come dono! Subito, prima che tutti i suoi cari si immergano nelle delizie pasquali giustificate come necessità di tradizione. Il generosetto vuole dissolvere sospensioni per evitarne un singolare sovraccarico. Grazie.
Lorenzo, in coerente compagnia delle stelle notturne, sveglia Delia e la sollecita in modo inequivocabile con il linguaggio di chi ha fretta di uscire. Mamma Delia e nonna Fiorella, super previdenti e consapevoli di essere le uniche persone in possesso del “prezioso lasciapassare”, diventano coppia di armonioso e concreto “facciamo presto” … Con i primi colori dell’alba, i superstiti pini di Posillipo si ricaricano di energia e con il tipico abbraccio panoramico accompagnano l’entrata squillante del trio nel cancello del Fatebenefratelli. D’ora in poi le immagini , mai come in questo periodo, diventano riservatissime anche per il contorno di persone con vestiari marziani. Inafferabili le emozioni nell’intensità della loro forza.
Stop per nonno Lucio sempre frettoloso, per l’atletico zio Giuseppe, per la piccola zia Sara fortunatamente ancora fra le coccole di Morfeo. Silenzio totale per tutti gli altri componenti della chat “zii e cugini” , soprattutto per i prozii da giorni in trepida attesa: dormono molto ben distanziati ed è bene mantenerli irremovibili a qualsiasi movimento. E papà Francesco ? Già dotato di tanta pazienza, con l’ordine di non muoversi e tanto più di accostarsi alla sua donna e al suo primogenito, da ingegnere cerca di creare un algoritmo per controllare la calma fisica e per gestire al meglio la mirabile cascata di emozioni create dal pargolo già birboncello. Sta insieme ai genitori, ovvero agli altri nonni destinati come tutti in un rispettoso distanziamento indefinito anche nella sua temporalità.
10,47: lo squillo di Lorenzo crea festa! E’ festa felice, fisicamente ristretta e solare, abilissima a colorare di azzurro i confini grigi delle nostre distanze regolamentate. E’ amore diffusivo come l’ondeggiare azzurro di mare limpido. Il timoniere diventa nonno Lucio, mio fratello sempre laconico. Va benissimo così perché dà subito l’avvio alle allegre fantasiose funzioni comunicative del rettangolino chiamato smart.
Incominciano a danzare auguri, parole e messaggini emozionanti che nel loro susseguirsi creano un tessuto connettivo nella tenerezza alimentata dalle catene di cuoricini rossi e azzurri, fiorellini, palloncini, biberon ….ecco un gruppo di cinque bottiglie di spumante con il tappo già in posizione di salto beneaugurante, lanciato dal primogenito Bonsignore con un grande abbraccio a tutto il gruppo dalle età più svariate. Superfluo trascriverne le cifre con numeri arabi. Superfluo anche conteggiare le telefonate a viva voce che, negli scambi di gioiosa affettività, durante la mattinata tratteggiano un labirinto di sentimenti giocondi. La novella mammina Delia ne fa tesoro ma poi, naturalmente, si fa avvolgere solo dall’inenarrabile dolcezza del primo tentativo di poppata pretesa dal pargoletto. Si estende così un inedito lieto silenzio fra tutti noi. Ognuno nella propria casa certamente assapora il silenzio che non permette appuntamenti, che non dà spazio a programmi d’incontro per i prossimi giorni, che ti ricorda il no deciso ai “piccoli assembramenti” anche se solo come condivisione di contentezza per un bimbo appena nato. Quel silenzio però diventa prezioso perché ad ognuno, con insospettabile e benefica lentezza, schiude la luminosità dei percorsi fatti, le ombre di sentieri che ci hanno unito – a volte intersecati e con tante pietre taglienti – ma che poi ci hanno guidato in radiosi prati fioriti sempre insieme, dove le nostre singolarità – con dinamiche sfaccettature – hanno costantemente composto l’intrigante mosaico della grande famiglia. E il suo meraviglioso rinnovamento. Principio collettivo vitale, nonostante questo aprile 2020 complesso e ancora incartato tra percezioni surreali.
Zia Rosanna ascolta ridenti i suoi occhi ridenti e i suoi sorrisi divertiti. Gironzola tra le mura domestiche ma immagina il golfo di Napoli; vorrebbe trasformare la sua incapacità a stare ferma in fantasiosa piroetta ma si mantiene consapevole dei suoi limiti; vede il barattolo di Nutella che tenta con un occhiolino ma lei annuncia “non mi servi più!”; sente sbuffare le mammarelle con l’odore di bruciato e spegne tutto: è troppo impegnativo….Cerca di prendersi cura delle piante fiorite ma poi decisa punta su Ciaikovsky che piace tanto a Giulietta e Claudia, sorelline per tutti le deliziose nipotine più piccole.
Zia Rosanna: io! Mi fermo, ormai rapita dalle tracce indelebili di ricordi belli belli…al Fatebenefratelli. Il sorriso gaudente con una soave incredulità di Rita, mia sorella, con in braccio la primogenita Biancamaria. Bellissime. Mia madre disse “fresca come una rosa” ma non ho mai capito se si riferiva alla grande o alla piccolissima. Per me erano un unico fiore i cui petali sembravano rincorrersi come in un delicatissimo acquarello. Poi l’arrivo di Laura già seduttrice con il suo guizzo del sorriso accattivante: seconda ma accolta come una regina da una Rita dichiaratamente felice, compiaciuta. Io incantata rimaneggiavo Le chiare dolci fresche acque del Petrarca. Diventavo sempre più diligente anche come vigiliatrice notturna, già molto brava per stare accanto alla giovanissima Fiorella, battagliera nel realizzare il suo sogno coltivato da bambina: diventare mamma. Mamma di Delia. Una rosa di corallo, graziosissima nella sua bellezza già definita. Senza dimenticare gli allegorici flauti suonati nel reparto al sopraggiungere del piccolo principino di nonna Maria: Giuseppe. Bellissimo! Perché è bello davvero? O perché è maschietto? O perché si chiama Giuseppe? E’ bellissimo e basta! Dichiara mamma Fiorella trionfante. E i papà dei pargoli? Sempre partecipi, attenti e premurosi. Fattivi. E come dimenticare il volo nautico del capacissimo capitano Pino (con me, Biancamaria e Laura in barca) da Ischia a Nisida perché Marcella aveva dato segni di voler nascere prima. Al Fatebefratelli. La mia esperienza più intensa di zia, l’accoglienza più straordinarIa della forza della maternità anche se non mia. Inarrestabili sorrisi impertinenti e beati, miei e di Rita, nel giocare con Marcellina che sembrava già abbronzata nel suo saluto alla vita. Mezzanotte, gran caldo e Marcella era già un gioiello di amore. Nel mio essere lucidamente laica, io sento che lassù Rita sorride ancora.
Martedi 14 aprile 2020: Il Fatebenefratelli rimane a Posillipo, Lorenzo ha il permesso di uscire con mamma Delia e nonna Fiorella: questa volta il trio varca il cancello al contrario. Finalmente c’è papà Francesco: ha creato un algoritmo così efficace tanto da sembrare tranquillamente incredulo di fronte al pregiato fagottino. Poi esplosione di gioia….mi è stato raccontato. Ora tutti a casa di nonno Lucio e di nonna Fiorella, con zio Giuseppe e zia Sara, nel rigoroso rispetto delle regole e delle più attente protezioni. Io, a casa a circa 70/80 metri di distanza, mi accontento di immaginare le coccole più belle. Benvenuto Lorenzo.
Post scriptum
• Delia e Francesco vivono a Torino. Delia, da qualche anno infermiera all’ Ospedale le Molinette, si è trasferita temporaneamente a Napoli prima dei decreti di marzo, come aveva progettato da tempo
• Soltanto domenica, parlando con un’amica, ho scoperto che sono prozia di
Lorenzo , e quindi anche di Claudia e Giulia. Ma io voglio essere chiamata
solo zia : è sillaba vivace, musicale e mette buonumore.
Rosanna Bonsignore
2020-04-17
Che bello aver condiviso queste emozioni. Un raggio di sole che riscalda. Auguri a Lorenzo e a tutta la famiglia!
Quante belle emozioni condividi. Raggi di sole che riscaldano! Auguri a Lorenzo e a tutta la famiglia
Occorre fare subito i migliori auguri a questa nuova vita, accolta da un racconto delicato e divertente della zia! Un bellissimo scambio di doni, meravigliose parole per registrare questo ingresso al mondo con la necessaria poesia!
Che bello! Abbiamo visto proprio tutte le immagini del racconto, come se fossimo state lì. Che enorme dolcezza! Grazie Rosanna cara e tanti tanti auguri a tutti voi!!
Anna e Clara
“Grazie zia… Ancora non ti conosco perché purtroppo non posso vedere nessuno… Ma io sono l ultimo arrivato, in questa” grande e pazza” famiglia… Grazie per le belle parole che hai dedicato a me e alla mia “strana” nascita… Presto ci conosceremo… ”
… Eh sì… Io sono Lorenzo e sono arrivato al mondo in un momento molto difficile. Periodo in cui molte persone affrontano il virus o i problemi ad esso correlati. Ma io sono la rinascita in tanta tristezza e difficoltà… Sono una Ventata di gioia e serenità x tutti e tranquilli presto mi conoscerete!
Oltre a zia Rosanna grazie a chiunque ci abbia rivolto un “dolce” pensiero!
Lorenzo… La sua mamma e il suo papà!!
Grazie zia Ross…
Eh si… Chi vi scrive e ringrazia tutti sono io “il piccolo Lorenzo”… Sono nato in questo periodo triste e difficile per essere forza e coraggio… Per essere inizio e mai fine… Per dimostrare che in cotanta tristezza e in questa quarantena qualcosa di bello può accadere!!
Grazie a chiunque mi abbia dedicato un pensiero… Grazie zia Ross perché solo io “nipote” ho ricevuto un articolo tutto per me… Ora aspetto I baci e gli abbracci di tutti!
Lorenzo…. Con l aiuto della sua mamma e del suo papà!
Grazie per avermi donato la tua gioia, la tua fantasia, la tua delicatezza e la tua sensibilità, attraverso questa festosa cronaca di un giorno indimenticabile… Benvenuto, Lorenzo!!! Auguroni di cuore a te e alla tua bella famiglia da parte mia e di mio marito Vincenzo :-))
intere vite intrecciate racchiuse perfettamente in poche righe che tuttavia ne esaltano la meraviglia, la magia, e trasmettono tutto l’amore di cui quelle vite sono da sempre ricolme. grazie zia Ros
Grazie: questi commenti mi piacciono tanto! E poi singolare la” puntualità” della prima nipote, Biancamaria, e dell’ultimo nipotino, Lorenzo.